Il populismo è uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni ed è stato utilizzato come chiave di lettura per interpretare alcuni mutamenti politici che hanno interessato e stanno interessando le democrazie contemporanee. Ciononostante, è stato spesso complesso affrontare lo studio di esso perché la natura stessa del populismo è ambigua. Walgrave e Jagers (2007) hanno proposto una sua tripartizione analitica, per provare a definirlo nella sua interezza e complessità. Secondo l'approccio da loro proposto, il populismo ha contemporaneamente la natura di ideologia, di strategia politica e di tecnica comunicativa, adottata per ottenere degli obiettivi precisi. Tre linee teoriche che hanno prodotto tre filoni di analisi e di studio, che mettono in luce caratteristiche diverse del populismo. Questo lavoro di ricerca, sempre riferendosi alla distinzione proposta da Walgrave e Jagers (2007), intende il populismo come un elemento di comunicazione e lo affronta empiricamente utilizzando il framework teorico elaborato dai due studiosi. L'attenzione è stata riposta sulle elezioni presidenziali francesi tenutesi nella primavera del 2017. Si tratta di un caso studio interessante perché fortemente caratterizzato dalla presenza di attori politici definiti populisti e da una generale tendenza da parte dei candidati all'Eliseo nel porre al centro della loro narrazione pre-elettorale il popolo. Tre almeno sono gli spunti di riflessione centrali nel presente lavoro. Il primo legato al populismo di destra ed alla figura tanto discussa di Marine Le Pen, più volte definita, appunto, populista e capace negli anni precedenti alle elezioni di ridisegnare il ruolo elettorale di Front National dopo l'addio del padre Jean Marie, dal quale si era discostata anche a livello comunicativo. Il secondo rappresentato dalla sinistra, divisa più che mai nella tornata elettorale presa in considerazione e segnata dalla presenza di un candidato come Mélenchon che ha per certi versi, come il presente lavoro vuole mettere in luce, ridefinito il significato stesso di populismo di sinistra: mai oppositivo, quasi del tutto contrario allo scontro frontale con gli avversari, ma sempre pregno di riferimenti ai cittadini. Infine, il terzo elemento è rappresentato dal ruolo ricoperto da Emmanuel Macron, vincitore delle elezioni e volto nuovo della politica europea: il suo è vero populismo, così come spesso è stato etichettato dai media? Quanto la sua comunicazione ha inciso nella costruzione di un'immagine che fosse il più possibile un ibrido tra la base di sinistra e l'elettorato centrista? Lo studio consente di testare empiricamente la tenuta delle etichette populiste attribuite agli attori politici, cercando di rispondere a questi e ad altri quesiti attraverso un lavoro di human content analysis dei post pubblicati su Facebook dai sei principali candidati all'Eliseo. Influenzate dalla centralità di tematiche quali il controllo dei flussi migratori, la sicurezza nazionale ed il rinnovamento delle istituzioni internazionali, le scelte comunicative dei leader dimostrano di protendere su linee strategiche differenti, volte a mobilitare in modo più o meno rilevante le loro community ed a servirsi di Facebook come di uno strumento di divulgazione di contenuti o, più semplicemente, come piattaforma programmatica. Ne emergono manifestazioni diverse del populismo stesso, determinate dall'orientamento ideologico dei leader e dal loro posizionamento nel ventaglio politico di riferimento.
Elementi di populismo: il caso studio delle Elezioni Presidenziali francesi del 2017
CERUTTI, CARLO
2017/2018
Abstract
Il populismo è uno dei temi più dibattuti negli ultimi anni ed è stato utilizzato come chiave di lettura per interpretare alcuni mutamenti politici che hanno interessato e stanno interessando le democrazie contemporanee. Ciononostante, è stato spesso complesso affrontare lo studio di esso perché la natura stessa del populismo è ambigua. Walgrave e Jagers (2007) hanno proposto una sua tripartizione analitica, per provare a definirlo nella sua interezza e complessità. Secondo l'approccio da loro proposto, il populismo ha contemporaneamente la natura di ideologia, di strategia politica e di tecnica comunicativa, adottata per ottenere degli obiettivi precisi. Tre linee teoriche che hanno prodotto tre filoni di analisi e di studio, che mettono in luce caratteristiche diverse del populismo. Questo lavoro di ricerca, sempre riferendosi alla distinzione proposta da Walgrave e Jagers (2007), intende il populismo come un elemento di comunicazione e lo affronta empiricamente utilizzando il framework teorico elaborato dai due studiosi. L'attenzione è stata riposta sulle elezioni presidenziali francesi tenutesi nella primavera del 2017. Si tratta di un caso studio interessante perché fortemente caratterizzato dalla presenza di attori politici definiti populisti e da una generale tendenza da parte dei candidati all'Eliseo nel porre al centro della loro narrazione pre-elettorale il popolo. Tre almeno sono gli spunti di riflessione centrali nel presente lavoro. Il primo legato al populismo di destra ed alla figura tanto discussa di Marine Le Pen, più volte definita, appunto, populista e capace negli anni precedenti alle elezioni di ridisegnare il ruolo elettorale di Front National dopo l'addio del padre Jean Marie, dal quale si era discostata anche a livello comunicativo. Il secondo rappresentato dalla sinistra, divisa più che mai nella tornata elettorale presa in considerazione e segnata dalla presenza di un candidato come Mélenchon che ha per certi versi, come il presente lavoro vuole mettere in luce, ridefinito il significato stesso di populismo di sinistra: mai oppositivo, quasi del tutto contrario allo scontro frontale con gli avversari, ma sempre pregno di riferimenti ai cittadini. Infine, il terzo elemento è rappresentato dal ruolo ricoperto da Emmanuel Macron, vincitore delle elezioni e volto nuovo della politica europea: il suo è vero populismo, così come spesso è stato etichettato dai media? Quanto la sua comunicazione ha inciso nella costruzione di un'immagine che fosse il più possibile un ibrido tra la base di sinistra e l'elettorato centrista? Lo studio consente di testare empiricamente la tenuta delle etichette populiste attribuite agli attori politici, cercando di rispondere a questi e ad altri quesiti attraverso un lavoro di human content analysis dei post pubblicati su Facebook dai sei principali candidati all'Eliseo. Influenzate dalla centralità di tematiche quali il controllo dei flussi migratori, la sicurezza nazionale ed il rinnovamento delle istituzioni internazionali, le scelte comunicative dei leader dimostrano di protendere su linee strategiche differenti, volte a mobilitare in modo più o meno rilevante le loro community ed a servirsi di Facebook come di uno strumento di divulgazione di contenuti o, più semplicemente, come piattaforma programmatica. Ne emergono manifestazioni diverse del populismo stesso, determinate dall'orientamento ideologico dei leader e dal loro posizionamento nel ventaglio politico di riferimento.File | Dimensione | Formato | |
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