The present work is dedicated to the critical commitment of the Greek-French thinker Cornelius Castoriadis. He was a political activist, psychoanalyst, philosopher, social thinker and economist. Despite the richness and originality of his thinking, his work remained at the margins of academic debate over a long period. This situation is slowly changing and it is evident from the recent posthumous publications of his last seminars in France, from the numerous translations of his works in English, and finally from the emerging and thriving study of his thought through monographs and comparative studies. The central point of the work of Castoriadis is the project of autonomy as a mutual interaction between philosophy and politics: this consists in conceiving philosophy as a "thinking doing", a theory never split from practice, closely connected to society, continually questioning its institutions, never pays for an alleged final look on things, on the world, on the meaning of what has a vital and inalienable value (periodo troppo denso secondo ). For this philosophical project to be feasible, philosophy must return to its "political" origins and be a protagonist in contemporary discussion not only as a speculative criticism but as an action. The direction to choose must be, as repeatedly stressed, not just an idea, but above all a commitment that requires the effort and participation of all. And the imagination plays the central role in this "acting : we must not forget how to be human our ability to tell stories, to create worlds, that is the unique ability in man to be able to create the quid pro quo, to represent the things for what they are not. In fact, only human beings break the instinctual animal representation, questioning what is represented. This human characteristic places man before a great responsibility: if it is true that this ability to distance ourselves from the world in which we are immersed gives us the opportunity to know and manipulate it, this process having no teleological guarantee (no virgola) does not necessarily have to have a positive epilogue: for Castoriadis there is no metaphysical progress that will surely lead humanity towards a better tomorrow. What he has tried with all his strength to bring out is that our path is a labyrinth that is continually excavated, a labyrinth that in no way can be excluded . The thought of Cornelius Castoriadis is undoubtedly rich and articulated. The present dissertation has sought to isolate the salient points of a vast work that provides an important contribution to contemporary philosophical and political discussion.
Il presente lavoro è dedicato all'impegno critico del pensatore greco-francese Cornelius Castoriadis. Egli è stato un attivista politico, psicoanalista, filosofo, pensatore sociale ed economista. Nonostante la ricchezza e l'originalità del suo pensiero, il suo lavoro è rimasto ai margini del dibattito accademico per un lungo periodo. Questa situazione sta lentamente cambiando e lo si evince dalle recenti pubblicazioni postume dei suoi ultimi Seminari in Francia, dalle numerose traduzioni dei suoi lavori in inglese, e infine dall'emergente e fiorente studio del suo pensiero attraverso monografie e studi comparativi. Il punto centrale dell'opera di Castoriadis è il progetto di autonomia come reciproca interazione tra filosofia e politica: ciò consiste nel concepire la filosofia come un ¿fare pensante¿, una teoria mai scissa dalla prassi, strettamente connessa alla società, interrogandosi continuamente sulle sue istituzioni, mai paga di un presunto sguardo definitivo sulle cose, sul mondo, sul significato di ciò che ha un valore vitale e irrinunciabile. Perché tale progetto filosofico sia percorribile, la filosofia deve tornare alle sue origini ¿politiche¿ ed essere protagonista all'interno della discussione contemporanea non solo come critica speculativa, ma come azione. La direzione da scegliere deve essere, come più volte sottolineato, non solo un'idea, ma soprattutto un impegno che richiede lo sforzo e la partecipazione di tutti. E il ruolo centrale in questo ¿agire¿ lo gioca l'immaginazione: non dobbiamo dimenticare come essere umani la nostra capacità di raccontare storie, di creare mondi, cioè la capacità unica nell'uomo di poter creare il quid pro quo, di rappresentare le cose per quello che non sono. Solo l'essere umano infatti rompe la rappresentazione animale istintuale, mettendo in dubbio ciò che è rappresentato. Questa caratteristica umana pone l'uomo davanti ad una grande responsabilità: se è vero che questa capacità di prendere le distanze dal mondo in cui siamo immersi ci dà la possibilità di conoscerlo e manipolarlo, questo processo non avendo nessuna garanzia teleologica, non necessariamente deve avere un epilogo positivo: per Castoriadis non esiste nessun progresso metafisico che sicuramente traghetterà l'umanità verso un domani migliore. Ciò che egli ha cercato con tutte le forze di far emergere è che il nostro percorso è un labirinto che viene scavato continuamente, un labirinto che in nessuna maniera può essere eluso. Il pensiero di Cornelius Castoriadis è senza dubbio ricco e articolato. La presente dissertazione ha cercato di isolare i punti salienti di una vasta opera che fornisce un importante contributo alla discussione filosofica e politica contemporanea
«Dove vuoi andare?» Il Labirinto di Cornelius Castoriadis
LOMARTIRE, ALESSANDRO
2017/2018
Abstract
Il presente lavoro è dedicato all'impegno critico del pensatore greco-francese Cornelius Castoriadis. Egli è stato un attivista politico, psicoanalista, filosofo, pensatore sociale ed economista. Nonostante la ricchezza e l'originalità del suo pensiero, il suo lavoro è rimasto ai margini del dibattito accademico per un lungo periodo. Questa situazione sta lentamente cambiando e lo si evince dalle recenti pubblicazioni postume dei suoi ultimi Seminari in Francia, dalle numerose traduzioni dei suoi lavori in inglese, e infine dall'emergente e fiorente studio del suo pensiero attraverso monografie e studi comparativi. Il punto centrale dell'opera di Castoriadis è il progetto di autonomia come reciproca interazione tra filosofia e politica: ciò consiste nel concepire la filosofia come un ¿fare pensante¿, una teoria mai scissa dalla prassi, strettamente connessa alla società, interrogandosi continuamente sulle sue istituzioni, mai paga di un presunto sguardo definitivo sulle cose, sul mondo, sul significato di ciò che ha un valore vitale e irrinunciabile. Perché tale progetto filosofico sia percorribile, la filosofia deve tornare alle sue origini ¿politiche¿ ed essere protagonista all'interno della discussione contemporanea non solo come critica speculativa, ma come azione. La direzione da scegliere deve essere, come più volte sottolineato, non solo un'idea, ma soprattutto un impegno che richiede lo sforzo e la partecipazione di tutti. E il ruolo centrale in questo ¿agire¿ lo gioca l'immaginazione: non dobbiamo dimenticare come essere umani la nostra capacità di raccontare storie, di creare mondi, cioè la capacità unica nell'uomo di poter creare il quid pro quo, di rappresentare le cose per quello che non sono. Solo l'essere umano infatti rompe la rappresentazione animale istintuale, mettendo in dubbio ciò che è rappresentato. Questa caratteristica umana pone l'uomo davanti ad una grande responsabilità: se è vero che questa capacità di prendere le distanze dal mondo in cui siamo immersi ci dà la possibilità di conoscerlo e manipolarlo, questo processo non avendo nessuna garanzia teleologica, non necessariamente deve avere un epilogo positivo: per Castoriadis non esiste nessun progresso metafisico che sicuramente traghetterà l'umanità verso un domani migliore. Ciò che egli ha cercato con tutte le forze di far emergere è che il nostro percorso è un labirinto che viene scavato continuamente, un labirinto che in nessuna maniera può essere eluso. Il pensiero di Cornelius Castoriadis è senza dubbio ricco e articolato. La presente dissertazione ha cercato di isolare i punti salienti di una vasta opera che fornisce un importante contributo alla discussione filosofica e politica contemporaneaFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/54737