In questo lavoro si è cercato di ricostruire la cultura di Giulio Antonio Averoldi (1651-1717), erudito, collezionista e letterato bresciano, il quale allestì nelle sue dimore, seguendo il gusto dell'epoca, due collezioni in particolare, di numismatica ed epigrafia, che ebbero una notorietà a livello europeo. Il lavoro si articola in quattro parti: dopo una breve introduzione biografica sull'origine della famiglia, si descrivono le diverse fasi della formazione di Giulio Antonio tra Brescia e Padova, dove si laureò e dove nacque la sua passione per l'antiquaria, sfociata poi in vero e proprio collezionismo durante il suo capitanato in Valcamonica, quando trovò numerose lapidi romane da aggiungere a quelle già esistenti nelle raccolte della famiglia. Le passioni di questo erudito bresciano non erano solo strettamente legate all'ambito dell'antiquaria, ma spaziarono anche alla storia, alla letteratura e al giardinaggio, attività che svolgeva nella sua villa di Gussago, in Franciacorta, il luogo di evasione in cui riceveva i suoi ospiti. Un fulcro importante della ricerca è il secondo capitolo, dedicato a un'analisi dei suoi interessi antiquari e letterari, partendo dal fitto carteggio intrattenuto con lo storico Ludovico Antonio Muratori, personaggio chiave per comprendere i punti salienti della sua esperienza culturale. Averoldi seguì il gusto dell'epoca allestendo due collezioni ricordate dalle fonti coeve e, per ciò che riguarda i marmi, questa è documentata da un inventario pubblicato in appendice alla guida artistica Le scelte pitture di Brescia additate al forestiere di Giulio Antonio. Essendo una collezione molto ricca ed eterogenea, in questo paragrafo sono stati analizzati gli esempi più eclatanti di provenienze documentate, con l'ausilio non solo della guida, ma anche della pubblicazione di Ottavio Rossi, curata nella sua riedizione da Fortunato Vinaccesi, Le memorie bresciane e Le antiche iscrizioni bresciane nuovamente riscontrate e corrette con l'aggiunta di non poche finora inedite di Pietro Gnocchi, conservate per la maggior parte nella sua residenza di Gussago, vero e proprio museo. Per la collezione di numismatica non esiste un inventario dettagliato delle medaglie e monete possedute da Averoldi, ma la sua ricostruzione, seppure parziale, è stata facilitata da un documento conservato presso l'Archivio della famiglia e, soprattutto, dai manoscritti delle Miscellanee di Giulio Antonio conservate presso l'Archivio dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Brescia, nei quali annotava minuziosamente le lettere e i doni ricevuti. Nonostante Giulio Antonio fosse prevalentemente un appassionato di antiquaria, si dedicò anche alla stesura di una nuova guida per la città di Brescia intitolata Le scelte pitture di Brescia additate al forestiere. L'idea di fondo è stata fin dall'inizio quella di trascrivere integralmente la guida di Averoldi e di dotarla di un apparato di note relative al cambiamento di ubicazione e attribuzione delle opere conservate nelle chiese bresciane. Grazie alle testimonianze di Brognoli e delle più recenti pubblicazioni, si è svolta un'analisi minuziosa delle chiese cittadine per evidenziare eventuali cambiamenti di collocazione delle opere, dovuti prima ai lavori di restauro che interessarono alcune chiese sul finire del Seicento, come testimonia il confronto con il manoscritto di Paglia, e poi alle spoliazioni napoleoniche e alla soppressione di molti ordini religiosi.
Giulio Antonio Averoldi (1651-1717): un erudito bresciano tra storia, antiquaria e pittura
COPPINI, BEATRICE
2017/2018
Abstract
In questo lavoro si è cercato di ricostruire la cultura di Giulio Antonio Averoldi (1651-1717), erudito, collezionista e letterato bresciano, il quale allestì nelle sue dimore, seguendo il gusto dell'epoca, due collezioni in particolare, di numismatica ed epigrafia, che ebbero una notorietà a livello europeo. Il lavoro si articola in quattro parti: dopo una breve introduzione biografica sull'origine della famiglia, si descrivono le diverse fasi della formazione di Giulio Antonio tra Brescia e Padova, dove si laureò e dove nacque la sua passione per l'antiquaria, sfociata poi in vero e proprio collezionismo durante il suo capitanato in Valcamonica, quando trovò numerose lapidi romane da aggiungere a quelle già esistenti nelle raccolte della famiglia. Le passioni di questo erudito bresciano non erano solo strettamente legate all'ambito dell'antiquaria, ma spaziarono anche alla storia, alla letteratura e al giardinaggio, attività che svolgeva nella sua villa di Gussago, in Franciacorta, il luogo di evasione in cui riceveva i suoi ospiti. Un fulcro importante della ricerca è il secondo capitolo, dedicato a un'analisi dei suoi interessi antiquari e letterari, partendo dal fitto carteggio intrattenuto con lo storico Ludovico Antonio Muratori, personaggio chiave per comprendere i punti salienti della sua esperienza culturale. Averoldi seguì il gusto dell'epoca allestendo due collezioni ricordate dalle fonti coeve e, per ciò che riguarda i marmi, questa è documentata da un inventario pubblicato in appendice alla guida artistica Le scelte pitture di Brescia additate al forestiere di Giulio Antonio. Essendo una collezione molto ricca ed eterogenea, in questo paragrafo sono stati analizzati gli esempi più eclatanti di provenienze documentate, con l'ausilio non solo della guida, ma anche della pubblicazione di Ottavio Rossi, curata nella sua riedizione da Fortunato Vinaccesi, Le memorie bresciane e Le antiche iscrizioni bresciane nuovamente riscontrate e corrette con l'aggiunta di non poche finora inedite di Pietro Gnocchi, conservate per la maggior parte nella sua residenza di Gussago, vero e proprio museo. Per la collezione di numismatica non esiste un inventario dettagliato delle medaglie e monete possedute da Averoldi, ma la sua ricostruzione, seppure parziale, è stata facilitata da un documento conservato presso l'Archivio della famiglia e, soprattutto, dai manoscritti delle Miscellanee di Giulio Antonio conservate presso l'Archivio dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Brescia, nei quali annotava minuziosamente le lettere e i doni ricevuti. Nonostante Giulio Antonio fosse prevalentemente un appassionato di antiquaria, si dedicò anche alla stesura di una nuova guida per la città di Brescia intitolata Le scelte pitture di Brescia additate al forestiere. L'idea di fondo è stata fin dall'inizio quella di trascrivere integralmente la guida di Averoldi e di dotarla di un apparato di note relative al cambiamento di ubicazione e attribuzione delle opere conservate nelle chiese bresciane. Grazie alle testimonianze di Brognoli e delle più recenti pubblicazioni, si è svolta un'analisi minuziosa delle chiese cittadine per evidenziare eventuali cambiamenti di collocazione delle opere, dovuti prima ai lavori di restauro che interessarono alcune chiese sul finire del Seicento, come testimonia il confronto con il manoscritto di Paglia, e poi alle spoliazioni napoleoniche e alla soppressione di molti ordini religiosi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/54725