Nell'era della campagna permanente e della politica pop, il politico moderno sa che un programma elettorale di qualità non è più sufficiente per vincere le elezioni e per mantenere alto il consenso. Egli ha bisogno di comunicare costantemente un'immagine pubblica di leader forte e credibile, cui affiancare un'immagine privata di uomo rispettabile e non distante dagli elettori. Per questo, si rende volontariamente visibile, gestendo con cura la propria esposizione mediatica. Tuttavia, il politico può catturare l'attenzione dei media anche senza volerlo. Capita, a volte, che egli diventi il protagonista di situazioni o di veri e propri eventi mediali che non sono sotto il suo esclusivo controllo. È il caso della testimonianza in un'aula di tribunale, dove il leader, come tutti gli altri cittadini, è costretto a rispettare il rigido protocollo che disciplina l'interrogatorio, e dell'imprevista contestazione pubblica, le cui immagini possono essere trasmesse e raccontate dai media. Accade, altre volte, che i mezzi di comunicazione rendano pubblico qualcosa che il politico avrebbe preferito mantenere nascosto. È il caso della pubblicazione di notizie e di immagini che riguardano il coinvolgimento in azioni illecite, l'assunzione di atteggiamenti violenti, e la realizzazione di comportamenti osceni o lascivi. In entrambi i casi, si tratta di una visibilità involontaria, che può mettere in imbarazzo il leader o danneggiare la sua immagine. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare, attraverso quattro eventi che hanno segnato la storia del Novecento, come tale esposizione non voluta possa rappresentare un tentativo di degradazione e di umiliazione pubblica del leader politico. Il termine degradazione indica la pena prevista per coloro i quali violano il sistema di norme morali condivise. Si tratta di una sanzione che comporta la trasformazione dell'identità dell'individuo ritenuto colpevole in un'altra di rango inferiore, con la conseguente stigmatizzazione e la privazione di tutti i diritti, gli oneri e i privilegi, legati all'identità perduta. Il passaggio di status deve avvenire sempre davanti a un pubblico, cui spetta il compito di ratificare la trasformazione dell'identità del soggetto reo della violazione. In questo senso, l'avvento dei mezzi di comunicazione di massa ne ha notevolmente ampliato la platea: se in passato un rito di degradazione poteva essere seguito e approvato da un gruppo ristretto di persone, oggi lo stesso rito potrebbe avere centinaia di milioni di spettatori. La degradazione è un fenomeno che può verificarsi all'interno di ogni ambiente della sfera sociale, purché questo non sia privo di regole morali. La scelta, all'interno di questo lavoro, di circoscrivere l'analisi alla sola politica dipende dalla portata dei riti di degradazione con protagonisti i leader politici. A differenza di quelli legati ad altri personaggi noti, infatti, i tentativi di degradazione politica possono coincidere con profondi cambiamenti storici e sociali.

Degradazione e umiliazione. La caduta del leader politico attraverso i media.

MALANDRINI, KARIN
2016/2017

Abstract

Nell'era della campagna permanente e della politica pop, il politico moderno sa che un programma elettorale di qualità non è più sufficiente per vincere le elezioni e per mantenere alto il consenso. Egli ha bisogno di comunicare costantemente un'immagine pubblica di leader forte e credibile, cui affiancare un'immagine privata di uomo rispettabile e non distante dagli elettori. Per questo, si rende volontariamente visibile, gestendo con cura la propria esposizione mediatica. Tuttavia, il politico può catturare l'attenzione dei media anche senza volerlo. Capita, a volte, che egli diventi il protagonista di situazioni o di veri e propri eventi mediali che non sono sotto il suo esclusivo controllo. È il caso della testimonianza in un'aula di tribunale, dove il leader, come tutti gli altri cittadini, è costretto a rispettare il rigido protocollo che disciplina l'interrogatorio, e dell'imprevista contestazione pubblica, le cui immagini possono essere trasmesse e raccontate dai media. Accade, altre volte, che i mezzi di comunicazione rendano pubblico qualcosa che il politico avrebbe preferito mantenere nascosto. È il caso della pubblicazione di notizie e di immagini che riguardano il coinvolgimento in azioni illecite, l'assunzione di atteggiamenti violenti, e la realizzazione di comportamenti osceni o lascivi. In entrambi i casi, si tratta di una visibilità involontaria, che può mettere in imbarazzo il leader o danneggiare la sua immagine. Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare, attraverso quattro eventi che hanno segnato la storia del Novecento, come tale esposizione non voluta possa rappresentare un tentativo di degradazione e di umiliazione pubblica del leader politico. Il termine degradazione indica la pena prevista per coloro i quali violano il sistema di norme morali condivise. Si tratta di una sanzione che comporta la trasformazione dell'identità dell'individuo ritenuto colpevole in un'altra di rango inferiore, con la conseguente stigmatizzazione e la privazione di tutti i diritti, gli oneri e i privilegi, legati all'identità perduta. Il passaggio di status deve avvenire sempre davanti a un pubblico, cui spetta il compito di ratificare la trasformazione dell'identità del soggetto reo della violazione. In questo senso, l'avvento dei mezzi di comunicazione di massa ne ha notevolmente ampliato la platea: se in passato un rito di degradazione poteva essere seguito e approvato da un gruppo ristretto di persone, oggi lo stesso rito potrebbe avere centinaia di milioni di spettatori. La degradazione è un fenomeno che può verificarsi all'interno di ogni ambiente della sfera sociale, purché questo non sia privo di regole morali. La scelta, all'interno di questo lavoro, di circoscrivere l'analisi alla sola politica dipende dalla portata dei riti di degradazione con protagonisti i leader politici. A differenza di quelli legati ad altri personaggi noti, infatti, i tentativi di degradazione politica possono coincidere con profondi cambiamenti storici e sociali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/54672