Questo lavoro di tesi nasce con l'intenzione di analizzare approfonditamente sei differenti affreschi di ambito jauqeriano spesso trascurati o poco considerati dagli studi precedenti, situati in edifici religiosi tra il Piemonte, la Francia e Ginevra: le pitture dei Trois Doms nella Collegiata di Saint-Barnard a Romans-sur-Isère; gli affreschi della cappella della Madonna del Ponte ad Avigliana (Torino); la Trinità con due santi della cappella di Sant'Elisabetta a Piossasco (Torino); la Madonna del latte con angeli presso la parrocchiale di San Cassiano a Grugliasco (Torino); la Deposizione di Termignon (Vallée de l'Arc); gli affreschi della cappella di Ognissanti in Saint-Gervais a Ginevra. Attraverso un'approfondita analisi stilistica degli affreschi, coadiuvata da un attento studio storico del paese e dell'edificio in cui si trovano le pitture, è stato possibile realizzare una schedatura completa ed esaustiva dei sei cicli pittorici, proponendo per essi nuove ipotesi. Il capitolo sugli affreschi di Romans (1415-1425), oltre a collocare le pitture nell'ancora complesso gioco di relazioni tra il ducato sabaudo e Avignone, mira a capire le motivazioni per cui un artista di formazione jaqueriana fosse giunto lontano dai confini del ducato sabaudo. A tal proposito è significativa la presenza tra Tre e Quattrocento nella città francese dei Bovetti, famiglia di banchieri chieresi. Il paragrafo sugli affreschi della Madonna del Ponte di Avigliana (1420 circa [o 1431?]) si pone come obbiettivo quello di fornire un'approfondita analisi di un ciclo di grande interesse, in buona parte ancora coperto dall'intonaco. Lo studio delle pitture di Grugliasco (1430-1440 circa) e Piossasco (1430 circa) ha permesso poi di rivalutare due esempi pittorici di alto livello, quasi sempre rimasti esclusi dagli studi su Giacomo Jaquerio. L'analisi delle visite pastorali quattrocentesche, ha invece consentito di identificare il committente della Deposizione di Termignon (1430-1440), esempio della virata drammatica che subì la pittura di ambito jaqueriano attorno agli anni Trenta del secolo. Al contrario dei precedenti cinque cicli affrescati, le pitture di Ginevra godono di un'ampia fortuna critica che, però, non ha mai dato molto spazio all'analisi stilistica. Lo scopo del capitolo su questi affreschi nella presente tesi si pone quindi come obiettivo quello di ovviare a questa carenza, proponendo un approfondito studio dello stile. In questa cappella dovettero intervenire due maestranze distinte: una più strettamente jaqueriana, forse già attiva in San Pietro a Pianezza; l'altra legata invece al pittore e miniatore Jean Bapteur.

Testimonianze figurative jaqueriane tra Piemonte, Francia e Ginevra

BONICATTO, SIMONE
2016/2017

Abstract

Questo lavoro di tesi nasce con l'intenzione di analizzare approfonditamente sei differenti affreschi di ambito jauqeriano spesso trascurati o poco considerati dagli studi precedenti, situati in edifici religiosi tra il Piemonte, la Francia e Ginevra: le pitture dei Trois Doms nella Collegiata di Saint-Barnard a Romans-sur-Isère; gli affreschi della cappella della Madonna del Ponte ad Avigliana (Torino); la Trinità con due santi della cappella di Sant'Elisabetta a Piossasco (Torino); la Madonna del latte con angeli presso la parrocchiale di San Cassiano a Grugliasco (Torino); la Deposizione di Termignon (Vallée de l'Arc); gli affreschi della cappella di Ognissanti in Saint-Gervais a Ginevra. Attraverso un'approfondita analisi stilistica degli affreschi, coadiuvata da un attento studio storico del paese e dell'edificio in cui si trovano le pitture, è stato possibile realizzare una schedatura completa ed esaustiva dei sei cicli pittorici, proponendo per essi nuove ipotesi. Il capitolo sugli affreschi di Romans (1415-1425), oltre a collocare le pitture nell'ancora complesso gioco di relazioni tra il ducato sabaudo e Avignone, mira a capire le motivazioni per cui un artista di formazione jaqueriana fosse giunto lontano dai confini del ducato sabaudo. A tal proposito è significativa la presenza tra Tre e Quattrocento nella città francese dei Bovetti, famiglia di banchieri chieresi. Il paragrafo sugli affreschi della Madonna del Ponte di Avigliana (1420 circa [o 1431?]) si pone come obbiettivo quello di fornire un'approfondita analisi di un ciclo di grande interesse, in buona parte ancora coperto dall'intonaco. Lo studio delle pitture di Grugliasco (1430-1440 circa) e Piossasco (1430 circa) ha permesso poi di rivalutare due esempi pittorici di alto livello, quasi sempre rimasti esclusi dagli studi su Giacomo Jaquerio. L'analisi delle visite pastorali quattrocentesche, ha invece consentito di identificare il committente della Deposizione di Termignon (1430-1440), esempio della virata drammatica che subì la pittura di ambito jaqueriano attorno agli anni Trenta del secolo. Al contrario dei precedenti cinque cicli affrescati, le pitture di Ginevra godono di un'ampia fortuna critica che, però, non ha mai dato molto spazio all'analisi stilistica. Lo scopo del capitolo su questi affreschi nella presente tesi si pone quindi come obiettivo quello di ovviare a questa carenza, proponendo un approfondito studio dello stile. In questa cappella dovettero intervenire due maestranze distinte: una più strettamente jaqueriana, forse già attiva in San Pietro a Pianezza; l'altra legata invece al pittore e miniatore Jean Bapteur.
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