L'area di Montalto Dora (TO), attribuita Zona del Canavese fin dai primi anni del '900 dagli autori della Carta Geologica d'Italia (in scala 1:100.000), è caratterizzata dalla presenza di una successione sedimentaria mesozoica molto ridotta. Gli studi più recenti su tale successione stratigrafica, svolti durante gli anni '60-'70 del secolo scorso, riconoscevano, al di sopra delle vulcaniti permiane, una successione lateralmente continua costituita da sedimenti terrigeni del Triassico inferiore, seguiti da dolomie del Triassico medio e da un sottile intervallo di sedimenti giurassici. La complessità dei rapporti geometrici tra i diversi termini di tale successione attualmente osservabile nell'area di studio era ricondotta dagli autori ad un'intensa tettonica alpina fragile legata all'attività della Linea del Canavese Interna. Negli ultimi decenni, tuttavia, sono stati condotti nuovi studi sulla Zona del Canavese, in aree limitrofe a Montalto Dora. Tali studi hanno permesso di attribuire la Zona del Canavese al margine distale del continente Adriatico, grazie al confronto con l'assetto tettono-stratigrafico di alcuni esempi di margini continentali distali, sia fossili che attuali, documentati in letteratura . Durante questo lavoro di tesi è stato svolto un rilevamento geologico di dettaglio dell'area a Nord di Montalto Dora, seguito dallo studio petrografico in microscopia ottica e in catodoluminescenza di più di 60 sezioni sottili ottenute dai campioni raccolti, al fine di inserire questo settore nel quadro delle recenti re-interpretazioni paleogeografiche della Zona del Canavese. Tali studi hanno permesso di proporre una nuova suddivisione della successione stratigrafica dell'area, di redigere una carta geologica di dettaglio (scala 1:5000) e di proporre un modello geometrico ed evolutivo della successione mesozoica affiorante. I rapporti geometrici ricostruiti durante lo studio suggeriscono uno scenario simile a quello descritto per altre zone di margine distale continentale, costituito da crosta continentale esumata (qui rappresentata dalle Vulcaniti Permiane) a cui sono sovrapposti con alloctoni costituiti da sedimenti di pre-rift (le Dolomie Triassiche). Al di sopra si depongono i sedimenti della Formazione di Montalto, riconosciuta per la prima volta in questa tesi, e gli Scisti Neri (entrambi attribuiti alla fase di sin rift). Carattere rilevante della successione sedimentaria di Montalto Dora è la presenza di numerosi sistemi di vene e di fasi di dolomitizzazione e silicizzazione, cha interessano le Dolomie Triassiche e la Formazione di Montalto. Lo studio dettagliato delle vene e dei fenomeni diagenetici associati ha permesso di attribuirne l'origine ad almeno tre fasi di circolazione di fluidi, la seconda delle quali coeva o appena successiva alla deposizione della Formazione di Montalto, e quindi avvenuta in condizioni di seppellimento molto superficiali. La presenza di dolomite a sella (che indica una temperatura dei fluidi maggiore di 60°C) all'interno delle vene, unitamente alla ridotta profondità di seppellimento delle rocce al momento della cementazione delle vene stesse, testimoniano la natura idrotermale di questi fluidi.

Rilevamento Geologico e studio petrografico della successione sedimentaria dell'area di Montalto Dora (Zona del Canavese)

MANTOVANI, ALIZIA
2015/2016

Abstract

L'area di Montalto Dora (TO), attribuita Zona del Canavese fin dai primi anni del '900 dagli autori della Carta Geologica d'Italia (in scala 1:100.000), è caratterizzata dalla presenza di una successione sedimentaria mesozoica molto ridotta. Gli studi più recenti su tale successione stratigrafica, svolti durante gli anni '60-'70 del secolo scorso, riconoscevano, al di sopra delle vulcaniti permiane, una successione lateralmente continua costituita da sedimenti terrigeni del Triassico inferiore, seguiti da dolomie del Triassico medio e da un sottile intervallo di sedimenti giurassici. La complessità dei rapporti geometrici tra i diversi termini di tale successione attualmente osservabile nell'area di studio era ricondotta dagli autori ad un'intensa tettonica alpina fragile legata all'attività della Linea del Canavese Interna. Negli ultimi decenni, tuttavia, sono stati condotti nuovi studi sulla Zona del Canavese, in aree limitrofe a Montalto Dora. Tali studi hanno permesso di attribuire la Zona del Canavese al margine distale del continente Adriatico, grazie al confronto con l'assetto tettono-stratigrafico di alcuni esempi di margini continentali distali, sia fossili che attuali, documentati in letteratura . Durante questo lavoro di tesi è stato svolto un rilevamento geologico di dettaglio dell'area a Nord di Montalto Dora, seguito dallo studio petrografico in microscopia ottica e in catodoluminescenza di più di 60 sezioni sottili ottenute dai campioni raccolti, al fine di inserire questo settore nel quadro delle recenti re-interpretazioni paleogeografiche della Zona del Canavese. Tali studi hanno permesso di proporre una nuova suddivisione della successione stratigrafica dell'area, di redigere una carta geologica di dettaglio (scala 1:5000) e di proporre un modello geometrico ed evolutivo della successione mesozoica affiorante. I rapporti geometrici ricostruiti durante lo studio suggeriscono uno scenario simile a quello descritto per altre zone di margine distale continentale, costituito da crosta continentale esumata (qui rappresentata dalle Vulcaniti Permiane) a cui sono sovrapposti con alloctoni costituiti da sedimenti di pre-rift (le Dolomie Triassiche). Al di sopra si depongono i sedimenti della Formazione di Montalto, riconosciuta per la prima volta in questa tesi, e gli Scisti Neri (entrambi attribuiti alla fase di sin rift). Carattere rilevante della successione sedimentaria di Montalto Dora è la presenza di numerosi sistemi di vene e di fasi di dolomitizzazione e silicizzazione, cha interessano le Dolomie Triassiche e la Formazione di Montalto. Lo studio dettagliato delle vene e dei fenomeni diagenetici associati ha permesso di attribuirne l'origine ad almeno tre fasi di circolazione di fluidi, la seconda delle quali coeva o appena successiva alla deposizione della Formazione di Montalto, e quindi avvenuta in condizioni di seppellimento molto superficiali. La presenza di dolomite a sella (che indica una temperatura dei fluidi maggiore di 60°C) all'interno delle vene, unitamente alla ridotta profondità di seppellimento delle rocce al momento della cementazione delle vene stesse, testimoniano la natura idrotermale di questi fluidi.
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