Il fine di questa tesi è stato quello di valutare la presenza di fibre inorganiche in generale e di amianti in particolare, aerodispersi nella città di Torino. La collocazione geografica, l'impatto delle attività antropiche e le caratteristiche climatologiche rendono infatti Torino una delle città italiane con i livelli di inquinamento atmosferico più elevati. La fase iniziale del lavoro è consistita nella raccolta di campioni di aria nei 24 quartieri della città di Torino nel periodo tra maggio e novembre 2016. Successivamente, tramite l'osservazione al Microscopio Elettronico in Scansione (SEM) con annesso Spettrometro di Dispersione di Energia (EDS) sono stati raccolti i dati morfologici, dimensionali e chimici di tutte le specie fibrose inorganiche rilevate (tra cui gli amianti) e suddivise in fibre ¿respirabili¿ (lunghezza >5 µm, diametro < 3 μm e rapporto lunghezza/diametro >3) e fibre ¿corte¿(con lunghezza inferiore a 5 µm). I dati qualitativi e quantitativi sono stati elaborati e correlati alle caratteristiche climatiche, geologiche e antropiche della città di Torino. La maggior parte delle fibre campionate sono risultate appartenere al gruppo delle fibre ¿respirabili¿ (NIOSH, 1994). Nessuna delle fibre regolamentate ha però caratteristiche dimensionali per poter essere considerata ¿potenzialmente cancerogena¿ cioè con lunghezza > 8 μm, diametro < 0,25 μm e rapporto lunghezza/diametro > 3 (Stanton et al., 1981). Le uniche fibre identificate come amianto appartengono al gruppo tremolite/actinolite d'amianto, più abbondanti nei quartieri Madonna di Campagna e Regio Parco - Barca, mentre le fibre identificate come possibile amianto appartengono al gruppo crisotilo/antigorite, rilevate in maggiori concentrazioni nel quartiere Madonna di Campagna. Nonostante siano state rilevate fibre di amianto e fibre potenzialmente classificabili come amianto, le loro concentrazioni risultano essere inferiori rispetto a dei precedenti campionamenti svolti nel 2014 nelle stesse zone e nello stesso periodo. Inoltre, anche se venissero applicati i limiti di concentrazione di fibre di amianto previsti dalla normativa (limite massimo di 2 ff/l) , per nessuna delle aree esaminate risulterebbe una situazione di inquinamento in atto.
Città di Torino: particolato inorganico fibroso aerodisperso. Identificazione e quantificazione mediante SEM-EDS
MARINELLI, ROBERTO
2015/2016
Abstract
Il fine di questa tesi è stato quello di valutare la presenza di fibre inorganiche in generale e di amianti in particolare, aerodispersi nella città di Torino. La collocazione geografica, l'impatto delle attività antropiche e le caratteristiche climatologiche rendono infatti Torino una delle città italiane con i livelli di inquinamento atmosferico più elevati. La fase iniziale del lavoro è consistita nella raccolta di campioni di aria nei 24 quartieri della città di Torino nel periodo tra maggio e novembre 2016. Successivamente, tramite l'osservazione al Microscopio Elettronico in Scansione (SEM) con annesso Spettrometro di Dispersione di Energia (EDS) sono stati raccolti i dati morfologici, dimensionali e chimici di tutte le specie fibrose inorganiche rilevate (tra cui gli amianti) e suddivise in fibre ¿respirabili¿ (lunghezza >5 µm, diametro < 3 μm e rapporto lunghezza/diametro >3) e fibre ¿corte¿(con lunghezza inferiore a 5 µm). I dati qualitativi e quantitativi sono stati elaborati e correlati alle caratteristiche climatiche, geologiche e antropiche della città di Torino. La maggior parte delle fibre campionate sono risultate appartenere al gruppo delle fibre ¿respirabili¿ (NIOSH, 1994). Nessuna delle fibre regolamentate ha però caratteristiche dimensionali per poter essere considerata ¿potenzialmente cancerogena¿ cioè con lunghezza > 8 μm, diametro < 0,25 μm e rapporto lunghezza/diametro > 3 (Stanton et al., 1981). Le uniche fibre identificate come amianto appartengono al gruppo tremolite/actinolite d'amianto, più abbondanti nei quartieri Madonna di Campagna e Regio Parco - Barca, mentre le fibre identificate come possibile amianto appartengono al gruppo crisotilo/antigorite, rilevate in maggiori concentrazioni nel quartiere Madonna di Campagna. Nonostante siano state rilevate fibre di amianto e fibre potenzialmente classificabili come amianto, le loro concentrazioni risultano essere inferiori rispetto a dei precedenti campionamenti svolti nel 2014 nelle stesse zone e nello stesso periodo. Inoltre, anche se venissero applicati i limiti di concentrazione di fibre di amianto previsti dalla normativa (limite massimo di 2 ff/l) , per nessuna delle aree esaminate risulterebbe una situazione di inquinamento in atto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/54182