Nell’arte militare, il termine “strategia” indica l’attività intesa a combinare e coordinare l’azione delle forze militari, politiche, economiche e morali che concorrono nella condotta di una guerra o nella preparazione della difesa di uno Stato, di una coalizione o di un’alleanza al fine di raggiungere lo scopo e gli obiettivi fissati dal potere politico. Si occupa, quindi, della preparazione, della pianificazione e della condotta della guerra nel suo insieme e/o delle singole campagne militari di cui si compone, fissando, a differenza della tattica, obiettivi e risultati definiti da raggiungere per la vittoriosa conclusione del conflitto. La strategia pone le sue radici nell’antichità, quando l’esercito di uno Stato era affidato alle capacità e alle doti di un “capo” che lo impiegava in battaglia adattando tecniche e procedimenti alle circostanze e sfruttando le proprie genialità. Inizialmente la strategia veniva applicata quasi esclusivamente in campo militare dove il principale scopo era quello di annientare il nemico mediante manovre offensive frontali in luoghi e tempi favorevoli e cercando di evitare la battaglia in condizioni svantaggiose. Con il trascorrere del tempo, la condotta della guerra ha subito considerevoli cambiamenti ed affinamenti, trasformando limitate manovre difensive ed offensive in veri e propri disegni e piani strategici. Da un lato questo mutamento è stato reso possibile dall’esperienza acquisita nel corso della storia da illustri e rinomati Comandanti e strateghi, dall’altro lato dal crescente impiego di risorse, dall’evoluzione tecnologica e dalla maggiore disponibilità di ricchezze. Nella storia militare contemporanea gli Stati Maggiori tedeschi sono stati e tuttora vengono considerati in tutto il mondo modelli ed esempi grazie alla loro efficacia ed al loro spirito innovativo. Si pensi alle rivoluzioni in campo militare apportate dall’imperatore Federico II di Prussia (detto Federico “il Grande”), alle teorie strategiche di Carl von Clausewitz, al pensiero militare di Moltke il Vecchio, al “piano Schlieffen” ideato dal Capo di Stato Maggiore Alfred von Schlieffen, al “piano Manstein” ideato dal Generale Erich von Manstein. In questa trattazione viene analizzato l’evoluzione del pensiero strategico tedesco tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo sotto il punto di vista militare, strategico e storico, analizzando non solo alcuni dei più illustri strateghi e Generali dell’esercito prussiano e tedesco, ma anche come il loro pensiero, le loro idee, le loro capacità e le loro scelte abbiano influenzato gli eserciti passati e moderni di tutto il mondo, introducendo principi basilari comuni, perfezionando tecniche e procedimenti dell’arte militare, innovando e rivoluzionando la condotta della guerra. In definitiva, il pensiero strategico tedesco non è stato un capitolo a sé stante durante il corso della storia, bensì ha dato avvio, insieme alla Rivoluzione Francese e al periodo napoleonico, ad una riforma militare senza precedenti, da cui gli eserciti europei ed extraeuropei hanno colto ammaestramenti. Occorre, dunque, iniziare ad analizzare le strategie, i pensieri, gli studi effettuati in quei secoli in modo da capire le moderne tattiche militari, enucleare i principi e gli assiomi che erano alla base della dottrina tedesca ed apprendere dalle innumerevoli capacità intellettuali, militari e strategiche dei Generali, Capi di Stato Maggiore e strateghi tedeschi dell’epoca.

EVOLUZIONE DEL PENSIERO STRATEGICO TEDESCO: DA MOLTKE IL VECCHIO ALLE GUERRE MONDIALI

COSTAMAGNA, MARCO
2021/2022

Abstract

Nell’arte militare, il termine “strategia” indica l’attività intesa a combinare e coordinare l’azione delle forze militari, politiche, economiche e morali che concorrono nella condotta di una guerra o nella preparazione della difesa di uno Stato, di una coalizione o di un’alleanza al fine di raggiungere lo scopo e gli obiettivi fissati dal potere politico. Si occupa, quindi, della preparazione, della pianificazione e della condotta della guerra nel suo insieme e/o delle singole campagne militari di cui si compone, fissando, a differenza della tattica, obiettivi e risultati definiti da raggiungere per la vittoriosa conclusione del conflitto. La strategia pone le sue radici nell’antichità, quando l’esercito di uno Stato era affidato alle capacità e alle doti di un “capo” che lo impiegava in battaglia adattando tecniche e procedimenti alle circostanze e sfruttando le proprie genialità. Inizialmente la strategia veniva applicata quasi esclusivamente in campo militare dove il principale scopo era quello di annientare il nemico mediante manovre offensive frontali in luoghi e tempi favorevoli e cercando di evitare la battaglia in condizioni svantaggiose. Con il trascorrere del tempo, la condotta della guerra ha subito considerevoli cambiamenti ed affinamenti, trasformando limitate manovre difensive ed offensive in veri e propri disegni e piani strategici. Da un lato questo mutamento è stato reso possibile dall’esperienza acquisita nel corso della storia da illustri e rinomati Comandanti e strateghi, dall’altro lato dal crescente impiego di risorse, dall’evoluzione tecnologica e dalla maggiore disponibilità di ricchezze. Nella storia militare contemporanea gli Stati Maggiori tedeschi sono stati e tuttora vengono considerati in tutto il mondo modelli ed esempi grazie alla loro efficacia ed al loro spirito innovativo. Si pensi alle rivoluzioni in campo militare apportate dall’imperatore Federico II di Prussia (detto Federico “il Grande”), alle teorie strategiche di Carl von Clausewitz, al pensiero militare di Moltke il Vecchio, al “piano Schlieffen” ideato dal Capo di Stato Maggiore Alfred von Schlieffen, al “piano Manstein” ideato dal Generale Erich von Manstein. In questa trattazione viene analizzato l’evoluzione del pensiero strategico tedesco tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo sotto il punto di vista militare, strategico e storico, analizzando non solo alcuni dei più illustri strateghi e Generali dell’esercito prussiano e tedesco, ma anche come il loro pensiero, le loro idee, le loro capacità e le loro scelte abbiano influenzato gli eserciti passati e moderni di tutto il mondo, introducendo principi basilari comuni, perfezionando tecniche e procedimenti dell’arte militare, innovando e rivoluzionando la condotta della guerra. In definitiva, il pensiero strategico tedesco non è stato un capitolo a sé stante durante il corso della storia, bensì ha dato avvio, insieme alla Rivoluzione Francese e al periodo napoleonico, ad una riforma militare senza precedenti, da cui gli eserciti europei ed extraeuropei hanno colto ammaestramenti. Occorre, dunque, iniziare ad analizzare le strategie, i pensieri, gli studi effettuati in quei secoli in modo da capire le moderne tattiche militari, enucleare i principi e gli assiomi che erano alla base della dottrina tedesca ed apprendere dalle innumerevoli capacità intellettuali, militari e strategiche dei Generali, Capi di Stato Maggiore e strateghi tedeschi dell’epoca.
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