È il 24 novembre 1960 quando a Parigi un gruppo di letterati e matematici, sotto la guida congiunta di Raymond Queneau e François Le Lionnais, fonda l’Ouvroir de Littérature Potentielle (OuLiPo), nel quale si formalizzano i concetti teorici di letteratura potenziale e di contrainte. Si tratta di un’esperienza innovativa in grado di affascinare nel tempo personalità anche molto diverse tra loro. È il caso di Italo Calvino, che nel 1972 entra a far parte dell’ouvoir parigino, “traghettando il potenziale” al di là delle Alpi, e Edoardo Sanguineti, scrittore poliedrico, che nel 1998 diventa membro dell’OpLePo, l’opificio italiano di letteratura potenziale, nato trent’anni dopo, nel 1990, sulla scia del successo degli oulipiani francesi. Dopo una breve ricostruzione storica dei due istituti, il lavoro si configura come un viaggio all’interno dei laboratori-labirinti potenziali di due scrittori che amavano divertirsi a giocare con il linguaggio nelle sue diverse forme. Proprio a partire da questo assunto si prendono in esame le “Poesie ed Invenzioni oulipiennes”, in cui Calvino si misura con i vincoli oulipiani e le sperimentazioni precoci di Sanguineti racchiuse all’interno di “Segnalibro”.
«Signor Palomar, mi sono imbarbugliato davvero»: viaggio nei laboratori-labirinti di Italo Calvino ed Edoardo Sanguineti.
COSSA, IRENE
2021/2022
Abstract
È il 24 novembre 1960 quando a Parigi un gruppo di letterati e matematici, sotto la guida congiunta di Raymond Queneau e François Le Lionnais, fonda l’Ouvroir de Littérature Potentielle (OuLiPo), nel quale si formalizzano i concetti teorici di letteratura potenziale e di contrainte. Si tratta di un’esperienza innovativa in grado di affascinare nel tempo personalità anche molto diverse tra loro. È il caso di Italo Calvino, che nel 1972 entra a far parte dell’ouvoir parigino, “traghettando il potenziale” al di là delle Alpi, e Edoardo Sanguineti, scrittore poliedrico, che nel 1998 diventa membro dell’OpLePo, l’opificio italiano di letteratura potenziale, nato trent’anni dopo, nel 1990, sulla scia del successo degli oulipiani francesi. Dopo una breve ricostruzione storica dei due istituti, il lavoro si configura come un viaggio all’interno dei laboratori-labirinti potenziali di due scrittori che amavano divertirsi a giocare con il linguaggio nelle sue diverse forme. Proprio a partire da questo assunto si prendono in esame le “Poesie ed Invenzioni oulipiennes”, in cui Calvino si misura con i vincoli oulipiani e le sperimentazioni precoci di Sanguineti racchiuse all’interno di “Segnalibro”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/54041