Iniziare a parlare del cinema di Ferzan Ozpetek e analizzare i suoi film, significa, innanzitutto, partire da una folgorazione, fortissima ed emozionante, che colpisce lo spettatore conducendolo in una dimensione “altra”: da una parte indirizza lo sguardo verso un’apertura, verso un futuro e, dall’altra rimanda a un passato cinematografico, spesso dimenticato e mal compreso: quello italiano. In ogni film di Ferzan Ozpetek è evidente in che modo la lezione dei grandi maestri, italiani e stranieri, sia stata compresa e rielaborata in uno stile assolutamente nuovo ed originale. Pellicola dopo pellicola, il regista ha modellato la propria impronta autoriale su tematiche, apparentemente canoniche, ma in realtà, piuttosto “fuori dal coro”. Tutto ciò non fa che renderlo, non solo uno dei cineasti di punta del panorama cinematografico italiano, ma anche uno dei pochi che può essere accostato ai maestri internazionali. Quello che mi sono preposta di fare in questo elaborato è di realizzare per la prima volta uno studio sulle figure delle donne, da sempre presenti nelle sue opere, ma mai analizzate, come individui focali delle diverse narrazioni. Per realizzare il mio studio ho preso in esame l’intera filmografia del regista composta da: Hamam – Il bagno turco (1997), Harem Suare (1999), Le Fate Ignoranti (2001), La Finestra Di Fronte (2003), Cuore Sacro (2005), Saturno Contro (2008), Mine Vaganti (2010), Magnifica Presenza (2012), Allacciate Le Cinture (2014), Napoli Velata (2017), Rosso Istanbul (2017), La Dea Fortuna (2019) e Le Fate Ignoranti – La serie (2021).

Fate Vaganti: Le donne di Ferzan Ozpetek

IURLARO, CHIARA
2021/2022

Abstract

Iniziare a parlare del cinema di Ferzan Ozpetek e analizzare i suoi film, significa, innanzitutto, partire da una folgorazione, fortissima ed emozionante, che colpisce lo spettatore conducendolo in una dimensione “altra”: da una parte indirizza lo sguardo verso un’apertura, verso un futuro e, dall’altra rimanda a un passato cinematografico, spesso dimenticato e mal compreso: quello italiano. In ogni film di Ferzan Ozpetek è evidente in che modo la lezione dei grandi maestri, italiani e stranieri, sia stata compresa e rielaborata in uno stile assolutamente nuovo ed originale. Pellicola dopo pellicola, il regista ha modellato la propria impronta autoriale su tematiche, apparentemente canoniche, ma in realtà, piuttosto “fuori dal coro”. Tutto ciò non fa che renderlo, non solo uno dei cineasti di punta del panorama cinematografico italiano, ma anche uno dei pochi che può essere accostato ai maestri internazionali. Quello che mi sono preposta di fare in questo elaborato è di realizzare per la prima volta uno studio sulle figure delle donne, da sempre presenti nelle sue opere, ma mai analizzate, come individui focali delle diverse narrazioni. Per realizzare il mio studio ho preso in esame l’intera filmografia del regista composta da: Hamam – Il bagno turco (1997), Harem Suare (1999), Le Fate Ignoranti (2001), La Finestra Di Fronte (2003), Cuore Sacro (2005), Saturno Contro (2008), Mine Vaganti (2010), Magnifica Presenza (2012), Allacciate Le Cinture (2014), Napoli Velata (2017), Rosso Istanbul (2017), La Dea Fortuna (2019) e Le Fate Ignoranti – La serie (2021).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/54039