La schizofrenia è una patologia complessa ed eterogenea che spesso presenta, tra i vari sintomi, anomalie nella produzione verbale. La letteratura scientifica ha sottolineato l’importanza di queste anomalie nel distinguere i pazienti affetti da schizofrenia dai soggetti sani; tuttavia, gli approcci sperimentali utilizzati finora si sono spesso concentrati su poche tipologie di compiti vocali, spesso scelti in base a riferimenti teorici poco chiari. Pertanto, lo scopo del presente lavoro, parte di un progetto tutt’ora in corso, è quello di illustrare un tipo di analisi acustica quantitativa basato su un insieme più ampio di misure acustiche. Abbiamo somministrato a 5 pazienti schizofrenici e a 10 soggetti di controllo un protocollo composto da task vocali dialogici, descrittivi, fonetici e narrativi al fine di individuare eventuali differenze nelle caratteristiche vocali dei due gruppi e nel ruolo del compito vocale. Abbiamo riscontrato una minore variabilità della frequenza fondamentale della voce, una minore proporzione di eloquio rispetto al silenzio e una maggiore durata delle pause, in linea con quanto evidenziato dalla letteratura.
L’analisi acustica quantitativa come potenziale biomarker della schizofrenia e come supporto nel percorso terapeutico-trattamentale
MONTRESOR, REBECCA
2021/2022
Abstract
La schizofrenia è una patologia complessa ed eterogenea che spesso presenta, tra i vari sintomi, anomalie nella produzione verbale. La letteratura scientifica ha sottolineato l’importanza di queste anomalie nel distinguere i pazienti affetti da schizofrenia dai soggetti sani; tuttavia, gli approcci sperimentali utilizzati finora si sono spesso concentrati su poche tipologie di compiti vocali, spesso scelti in base a riferimenti teorici poco chiari. Pertanto, lo scopo del presente lavoro, parte di un progetto tutt’ora in corso, è quello di illustrare un tipo di analisi acustica quantitativa basato su un insieme più ampio di misure acustiche. Abbiamo somministrato a 5 pazienti schizofrenici e a 10 soggetti di controllo un protocollo composto da task vocali dialogici, descrittivi, fonetici e narrativi al fine di individuare eventuali differenze nelle caratteristiche vocali dei due gruppi e nel ruolo del compito vocale. Abbiamo riscontrato una minore variabilità della frequenza fondamentale della voce, una minore proporzione di eloquio rispetto al silenzio e una maggiore durata delle pause, in linea con quanto evidenziato dalla letteratura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/54004