L'obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di indagare il ruolo giocato dall'alessitimia nella genesi dello sviluppo del Disturbo da Uso di Sostanze. Il primo capitolo è dedicato al fenomeno del Disturbo da Uso di Sostanze: viene descritta la psicopatologia da una prospettiva psicodinamica mettendo a confronto gli studi di diversi autori in merito a tale fenomeno. Successivamente viene illustrato il D.U.S alla luce dell'ultima edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) e del PDM. Infine vengono descritti i fattori ambientali, neurobiologici e neuropsicologici che tendono a caratterizzare il disturbo da uso di sostanze, con attenzione particolare al fenomeno del craving. Nel secondo capitolo l'attenzione viene riservata al costrutto dell'alessitimia: viene illustrata una premessa in merito alla regolazione emotiva per poi passare alla descrizione del fenomeno alessitimico e come quest'ultimo si leghi a forme di disregolazione affettiva che impediscono al soggetto di gestire e modulare le emozioni, le quali vengono avvertite in modo caotico e confuso. Il terzo capitolo è il fulcro del lavoro in quanto connette i due temi precedentemente descritti. Vengono presentate diverse ricerche che descrivono la relazione che intercorre tra il disturbo da uso di sostanze e l'alessitimia confermando l'ipotesi che il fenomeno alessitimico sia un tratto stabile nei soggetti che presentano una dipendenza. Viene inoltre illustrata l'ipotesi della self-medication di Khantzian (1985) il quale concettualizza il D.U.S come tentativo di auto-cura dell'Io che spinge il soggetto a ricorrere all'uso della sostanza per gestire e anestetizzare il dolore psichico generato da emozioni intollerabili e stati non integrati del Sé (Caretti et al., 2010). Il quarto capitolo è dedicato ai trattamenti del D.U.S: vengono illustrate le principali tipologie di trattamento per la tossicodipendenza, analizzandole criticamente per verificare quanto vengono tenuti in considerazione i fenomeni della disregolazione affettiva che caratterizzano tale disturbo. Successivamente viene descritta la Mindfulness come possibile percorso terapeutico. Viene fornita una spiegazione e una descrizione di tale approccio e successivamente viene indagata l'efficacia del metodo della ¿piena consapevolezza¿ per quanto concerne la riduzione dei rischi di recidive. Il quinto e ultimo capitolo è dedicato interamente alla Mindfulness: vengono descritte e confrontate le diverse ricerche presenti in letteratura e tre recenti systematic review che si sono occupate di valutare l'efficacia di tale tipologia di trattamento per i pazienti con disturbo da uso di sostanze e difficoltà legate alla disregolazione affettiva. Indagando la relazione che intercorre tra il D.U.S e l'alessitimia emerge l'importanza di avviare un percorso riabilitativo che tenga conto di un trattamento farmacologico, comunitario-residenziale, ma soprattutto psicologico, al fine di aiutare il paziente a entrare in contatto con il proprio mondo affettivo all'interno di una relazione sicura, ovvero quella con il terapeuta. Solo in un secondo momento è possibile proseguire con trattamenti basati sull'approccio mindfulness al fine di garantire la stabilità dei risultati raggiunti.
Il fattore Alessitimia nel Disturbo da Uso di Sostanze. L'efficacia della Mindfulness inserita nel sistema dei trattamenti.
ZAGARELLA, NICOLETTA
2017/2018
Abstract
L'obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di indagare il ruolo giocato dall'alessitimia nella genesi dello sviluppo del Disturbo da Uso di Sostanze. Il primo capitolo è dedicato al fenomeno del Disturbo da Uso di Sostanze: viene descritta la psicopatologia da una prospettiva psicodinamica mettendo a confronto gli studi di diversi autori in merito a tale fenomeno. Successivamente viene illustrato il D.U.S alla luce dell'ultima edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) e del PDM. Infine vengono descritti i fattori ambientali, neurobiologici e neuropsicologici che tendono a caratterizzare il disturbo da uso di sostanze, con attenzione particolare al fenomeno del craving. Nel secondo capitolo l'attenzione viene riservata al costrutto dell'alessitimia: viene illustrata una premessa in merito alla regolazione emotiva per poi passare alla descrizione del fenomeno alessitimico e come quest'ultimo si leghi a forme di disregolazione affettiva che impediscono al soggetto di gestire e modulare le emozioni, le quali vengono avvertite in modo caotico e confuso. Il terzo capitolo è il fulcro del lavoro in quanto connette i due temi precedentemente descritti. Vengono presentate diverse ricerche che descrivono la relazione che intercorre tra il disturbo da uso di sostanze e l'alessitimia confermando l'ipotesi che il fenomeno alessitimico sia un tratto stabile nei soggetti che presentano una dipendenza. Viene inoltre illustrata l'ipotesi della self-medication di Khantzian (1985) il quale concettualizza il D.U.S come tentativo di auto-cura dell'Io che spinge il soggetto a ricorrere all'uso della sostanza per gestire e anestetizzare il dolore psichico generato da emozioni intollerabili e stati non integrati del Sé (Caretti et al., 2010). Il quarto capitolo è dedicato ai trattamenti del D.U.S: vengono illustrate le principali tipologie di trattamento per la tossicodipendenza, analizzandole criticamente per verificare quanto vengono tenuti in considerazione i fenomeni della disregolazione affettiva che caratterizzano tale disturbo. Successivamente viene descritta la Mindfulness come possibile percorso terapeutico. Viene fornita una spiegazione e una descrizione di tale approccio e successivamente viene indagata l'efficacia del metodo della ¿piena consapevolezza¿ per quanto concerne la riduzione dei rischi di recidive. Il quinto e ultimo capitolo è dedicato interamente alla Mindfulness: vengono descritte e confrontate le diverse ricerche presenti in letteratura e tre recenti systematic review che si sono occupate di valutare l'efficacia di tale tipologia di trattamento per i pazienti con disturbo da uso di sostanze e difficoltà legate alla disregolazione affettiva. Indagando la relazione che intercorre tra il D.U.S e l'alessitimia emerge l'importanza di avviare un percorso riabilitativo che tenga conto di un trattamento farmacologico, comunitario-residenziale, ma soprattutto psicologico, al fine di aiutare il paziente a entrare in contatto con il proprio mondo affettivo all'interno di una relazione sicura, ovvero quella con il terapeuta. Solo in un secondo momento è possibile proseguire con trattamenti basati sull'approccio mindfulness al fine di garantire la stabilità dei risultati raggiunti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
848337_tesimagistralenicolettazagarella.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.49 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.49 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/53967