Questa tesi di laurea ha come obiettivo lo studio metallogenico delle mineralizzazioni a Zn ¿ Pb ¿ F presenti nel Distretto Minerario di Gorno (BG), più precisamente nel settore di Paglio Pignolino e nel settore del Monte Vaccareggio ¿ Monte Pedrozio, situati dei dintorni del Comune di Dossena. Lo studio si è articolato in varie fasi, partendo dalla ricerca bibliografica sia su questa tipologia di giacimenti (classificati come Mississippi Valley-Type), sia sul distretto minerario oggetto di tesi. Successivamente si è svolta un'attività di terreno comprensiva di rilevamento geologico al fine di realizzare uno schema geologico delle mineralizzazioni e una carta geologica di dettaglio, ponendo particolare attenzione ai contatti tra i corpi mineralizzati e le rocce carbonatiche incassanti. In seguito al campionamento effettuato durante lo studio sul campo, sono state eseguite analisi in microscopia ottica in luce trasmessa, riflessa e in catodoluminescenza per comprendere le relazioni tra i minerali e l'individuazione delle fasi di cristallizzazione. E' stato pertanto possibile modellizzare una cronologia relativa di tali eventi. Infine si è svolta un'analisi delle inclusioni fluide sia primarie che secondarie tramite spettroscopia micro-Raman, al fine di caratterizzare i fluidi ritenuti responsabili della formazione del giacimento. I dati Raman mostrano la presenza di idrocarburi nelle inclusioni fluide nella blenda, suggerendo una provenienza profonda di tali fluidi. Si è ipotizzato un modello che si discosta dagli studi precedenti, secondo i quali i fluidi responsabili della precipitazione delle mineralizzazioni sarebbero stati bacinali e avrebbero concentrato i metalli in cavità carsiche sottostanti. Sulla base delle caratteristiche osservate, tra cui la presenza di dolomite a sella in condizioni superficiali, e la presenza di idrocarburi nelle inclusioni fluide, questa testi propone un modello che prevede un'origine idrotermale di due fluidi diversi tra loro: uno ricco in metalli, probabilmente lisciviati da rocce profonde, e uno ricco in zolfo ridotto, ricco di idrocarburi liquidi e gas metano. Si ritiene che essi, migrando verso la superficie attraverso zone di faglia, abbiano messo in atto processi di mixing favorendo la precipitazione dei solfuri metallici e permettendo la formazione del giacimento.
Analisi stratigrafica e giacimentologica dei depositi MVT del Distretto Minerario di Gorno: settore di Dossena. Aspetti petrografici e analisi delle inclusioni fluide.
STASI, GIOVANNI DOMENICO
2017/2018
Abstract
Questa tesi di laurea ha come obiettivo lo studio metallogenico delle mineralizzazioni a Zn ¿ Pb ¿ F presenti nel Distretto Minerario di Gorno (BG), più precisamente nel settore di Paglio Pignolino e nel settore del Monte Vaccareggio ¿ Monte Pedrozio, situati dei dintorni del Comune di Dossena. Lo studio si è articolato in varie fasi, partendo dalla ricerca bibliografica sia su questa tipologia di giacimenti (classificati come Mississippi Valley-Type), sia sul distretto minerario oggetto di tesi. Successivamente si è svolta un'attività di terreno comprensiva di rilevamento geologico al fine di realizzare uno schema geologico delle mineralizzazioni e una carta geologica di dettaglio, ponendo particolare attenzione ai contatti tra i corpi mineralizzati e le rocce carbonatiche incassanti. In seguito al campionamento effettuato durante lo studio sul campo, sono state eseguite analisi in microscopia ottica in luce trasmessa, riflessa e in catodoluminescenza per comprendere le relazioni tra i minerali e l'individuazione delle fasi di cristallizzazione. E' stato pertanto possibile modellizzare una cronologia relativa di tali eventi. Infine si è svolta un'analisi delle inclusioni fluide sia primarie che secondarie tramite spettroscopia micro-Raman, al fine di caratterizzare i fluidi ritenuti responsabili della formazione del giacimento. I dati Raman mostrano la presenza di idrocarburi nelle inclusioni fluide nella blenda, suggerendo una provenienza profonda di tali fluidi. Si è ipotizzato un modello che si discosta dagli studi precedenti, secondo i quali i fluidi responsabili della precipitazione delle mineralizzazioni sarebbero stati bacinali e avrebbero concentrato i metalli in cavità carsiche sottostanti. Sulla base delle caratteristiche osservate, tra cui la presenza di dolomite a sella in condizioni superficiali, e la presenza di idrocarburi nelle inclusioni fluide, questa testi propone un modello che prevede un'origine idrotermale di due fluidi diversi tra loro: uno ricco in metalli, probabilmente lisciviati da rocce profonde, e uno ricco in zolfo ridotto, ricco di idrocarburi liquidi e gas metano. Si ritiene che essi, migrando verso la superficie attraverso zone di faglia, abbiano messo in atto processi di mixing favorendo la precipitazione dei solfuri metallici e permettendo la formazione del giacimento.File | Dimensione | Formato | |
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