Introduction. Tibial plateau fractures are articular injuries that may influence final functional outcome of the knee. Although these fractures comprise only 1% of all fractures, the fracture pattern is usually complex and requires anatomical reduction and absolutely stable fixation to achieve satisfactory results. Purpose. The aim of the present study was to assess and compare long-term clinical results between arthroscopically assisted reduction and internal fixation (ARIF) and open reduction and internal fixation (ORIF) procedure in in patients with tibial plateau fractures Schatzker 2 and 3 type by using the KOOS and LYSHOLM SCORE questionnaires. Materials and methods. We started by constructing a database consisting of 485 patients who accessed the Orthopedic Trauma Center (OTC) and were diagnosed with a tibial plateau fracture. For our study, from these 485 patients, those diagnosed with Schatzker II and III tibial plateau fracture and those treated cruelly with ARIF and ORIF surgical techniques were selected. Next, these patients were contacted by telephone since, due to Covid-19, it was not possible to visit them physically, and the two questionnaires, KOOS and LYSHOLH SCORE, were administered to them with the aim of assessing the long-term clinical outcomes of ARIF and ORIF surgical treatments. Each of these two questionnaires has different categories assessing the functional and clinical status of the knee post-surgery, and most patients were very compliant in their response. At the end of the administration of the questionnaires, patients were asked whether they had encountered any complications, especially: surgical site infections, deep vein thrombosis (DVT), complex regional pain syndrome, postoperative compartment syndrome, and nonunions or malunions; if they answered yes, they were asked whether they needed reoperation or whether any kind of therapy was sufficient. Results. The clinical outcomes were highly satisfactory for most of the categories and of related items of the two questionnaires, with comparable results for the two techniques ARIF and ORIF. Within our study, however, it was also seen that the ARIF technique may present superior clinical results compared with the ORIF technique, but with a statistically significant difference present only in the following categories of the two questionnaires: symptoms and knee-related quality of life (p value equal to 0. 001 and <0.001 vs conventional p value <0.05) of the KOOS questionnaire in patients with Schatzker type 2 fracture; poor health status (p value <0.001 vs conventional p value <0.05) of the LYSHOLM SCORE questionnaire in patients with Schatzker type 2 fracture. On the other hand, with regard to complications, only 10 patients of the 229 reported experiencing them: 3 out of 10 patients operated with the ARIF technique manifested surgical site infection, for which antibiotic treatment was sufficient; of the 7 patients operated with the ORIF technique, 4 presented with surgical site infection, again treated with antibiotic therapy, 2 manifested malunions, which resolved with reoperation, and 1 developed postoperative compartment syndrome, which was treated urgently with decompressive fasciotomy. Since, however, the power of the sample was so small, it was not possible to make a cause comparison between the two techniques. Conclusions. Both ORIF and ARIF techniques produced satisfactory long-term clinical results for the treatment of Schatzker II-III type tibial plateau fractures in most questionnaire categories. In addition, it was found that ARIF can result in higher clinical scores than ORIF with a statistically significant difference in some questionnaire categories.
Introduzione. Le fratture del piatto tibiale sono lesioni articolari che possono influenzare l'esito funzionale finale del ginocchio. Sebbene queste fratture comprendano solo l'1% di tutte le fratture, il tipo di frattura è solitamente complesso e richiede una riduzione anatomica e una fissazione assolutamente stabile per ottenere risultati soddisfacenti. Scopo. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare e confrontare i risultati clinici a lungo termine tra le procedure di riduzione assistita artroscopicamente e fissazione interna (ARIF) e di riduzione aperta e fissazione interna (ORIF) in pazienti con frattura di tipo Schatzker II e III attraverso la somministrazione dei questionari KOOS e LYSHOLM SCORE. Materiali e metodi. Si è partiti dalla costruzione di un database formato da 485 pazienti che hanno fatto accesso al Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) e a cui è stata diagnosticata una frattura di piatto tibiale. Per il nostro studio, da questi 485 pazienti, sono stati selezionati quelli con diagnosi di frattura di piatto tibiale di Schatzker II e III e quelli trattati cruentemente con tecniche chirurgiche ARIF e ORIF. Successivamente questi pazienti sono stati contattati telefonicamente, dal momento che a causa del Covid-19 non è stato possibile visitarli fisicamente, e sono stati somministrati loro i due questionari, con l’obiettivo di valutare gli esiti clinici a lungo termine dei trattamenti chirurgici ARIF e ORIF. Ognuno di questi due questionari presenta categorie diverse che valutano lo stato funzionale e clinico del ginocchio post intervento chirurgico e la maggior parte dei pazienti è stata molto compliante nella risposta. Al termine della somministrazione dei questionari, ai pazienti è stato chiesto se fossero andati incontro a complicanze, in particolar a modo a: infezioni del sito chirurgico, trombosi venosa profonda (TVP), Sindrome dolorosa regionale complessa, sindrome compartimentale post operatoria e non unioni o mal unioni; in caso di risposta affermativa, è stato domandato se avessero necessitato di un re intervento o se fosse bastata una terapia di qualsiasi genere. Risultati. Gli outcomes clinici sono stati estremamente soddisfacenti per la maggior parte delle categorie e dei relativi items dei due questionari, con risultati sovrapponibili per le due tecniche ARIF e ORIF. All’interno del nostro studio è stato però anche visto che la tecnica ARIF può presentare risultati clinici superiori rispetto alla tecnica ORIF, ma con una differenza statisticamente significativa presente soltanto nelle seguenti categorie dei due questionari: sintomi e qualità di vita in relazione al ginocchio (p value rispettivamente uguale a 0.001 e <0.001 vs p value convenzionale <0.05) del questionario KOOS in pazienti con frattura di tipo Schatzker 2; stato di salute scarso (p value <0.001 vs p value convenzionale <0.05) del questionario LYSHOLM SCORE in pazienti con frattura di tipo Schatzker 2. Per quanto riguarda invece le complicanze, solo 10 pazienti dei 229 hanno riferito di esserne andati incontro: dei 3 pazienti operati con tecnica ARIF, tutti e tre hanno manifestato un’infezione del sito chirurgico, per cui è bastato un trattamento antibiotico; dei 7 pazienti operati con tecnica ORIF, 4 hanno presentato un’infezione del sito chirurgico, trattata anche in questo caso con terapia antibiotica, 2 hanno manifestato mal unioni, risolte con un re-intervento, e 1 ha sviluppato la sindrome compartimentale post-operatoria, trattata in urgenza con fasciotomia decompressiva. Essendo però la potenza del campione così ridotta non è stato possibile fare un confronto di causa tra le due tecniche.
Frattura di piatto tibiale tipo Schatzker 2 e 3: confronto tra trattamento con sintesi chirurgica aperta con viti e placche e sintesi artroscopica a dieci anni di follow-up
MASOLA, FEDERICO
2020/2021
Abstract
Introduzione. Le fratture del piatto tibiale sono lesioni articolari che possono influenzare l'esito funzionale finale del ginocchio. Sebbene queste fratture comprendano solo l'1% di tutte le fratture, il tipo di frattura è solitamente complesso e richiede una riduzione anatomica e una fissazione assolutamente stabile per ottenere risultati soddisfacenti. Scopo. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare e confrontare i risultati clinici a lungo termine tra le procedure di riduzione assistita artroscopicamente e fissazione interna (ARIF) e di riduzione aperta e fissazione interna (ORIF) in pazienti con frattura di tipo Schatzker II e III attraverso la somministrazione dei questionari KOOS e LYSHOLM SCORE. Materiali e metodi. Si è partiti dalla costruzione di un database formato da 485 pazienti che hanno fatto accesso al Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) e a cui è stata diagnosticata una frattura di piatto tibiale. Per il nostro studio, da questi 485 pazienti, sono stati selezionati quelli con diagnosi di frattura di piatto tibiale di Schatzker II e III e quelli trattati cruentemente con tecniche chirurgiche ARIF e ORIF. Successivamente questi pazienti sono stati contattati telefonicamente, dal momento che a causa del Covid-19 non è stato possibile visitarli fisicamente, e sono stati somministrati loro i due questionari, con l’obiettivo di valutare gli esiti clinici a lungo termine dei trattamenti chirurgici ARIF e ORIF. Ognuno di questi due questionari presenta categorie diverse che valutano lo stato funzionale e clinico del ginocchio post intervento chirurgico e la maggior parte dei pazienti è stata molto compliante nella risposta. Al termine della somministrazione dei questionari, ai pazienti è stato chiesto se fossero andati incontro a complicanze, in particolar a modo a: infezioni del sito chirurgico, trombosi venosa profonda (TVP), Sindrome dolorosa regionale complessa, sindrome compartimentale post operatoria e non unioni o mal unioni; in caso di risposta affermativa, è stato domandato se avessero necessitato di un re intervento o se fosse bastata una terapia di qualsiasi genere. Risultati. Gli outcomes clinici sono stati estremamente soddisfacenti per la maggior parte delle categorie e dei relativi items dei due questionari, con risultati sovrapponibili per le due tecniche ARIF e ORIF. All’interno del nostro studio è stato però anche visto che la tecnica ARIF può presentare risultati clinici superiori rispetto alla tecnica ORIF, ma con una differenza statisticamente significativa presente soltanto nelle seguenti categorie dei due questionari: sintomi e qualità di vita in relazione al ginocchio (p value rispettivamente uguale a 0.001 e <0.001 vs p value convenzionale <0.05) del questionario KOOS in pazienti con frattura di tipo Schatzker 2; stato di salute scarso (p value <0.001 vs p value convenzionale <0.05) del questionario LYSHOLM SCORE in pazienti con frattura di tipo Schatzker 2. Per quanto riguarda invece le complicanze, solo 10 pazienti dei 229 hanno riferito di esserne andati incontro: dei 3 pazienti operati con tecnica ARIF, tutti e tre hanno manifestato un’infezione del sito chirurgico, per cui è bastato un trattamento antibiotico; dei 7 pazienti operati con tecnica ORIF, 4 hanno presentato un’infezione del sito chirurgico, trattata anche in questo caso con terapia antibiotica, 2 hanno manifestato mal unioni, risolte con un re-intervento, e 1 ha sviluppato la sindrome compartimentale post-operatoria, trattata in urgenza con fasciotomia decompressiva. Essendo però la potenza del campione così ridotta non è stato possibile fare un confronto di causa tra le due tecniche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/538