The objective of this research is to analyze the European Union (EU) foreign policy towards China, focusing on the impact of the Maritime Belt and Road Initiative (MBRI) on European ports policies, intended as part and parcel of the EU strategic definition of its international role. To this end, it specifically examines Italian-German competitive dynamics in the maritime domain, evaluating their sensitivity to Power Politics pressure. The theoretical framework relies on the discussion of the relationship between the exercise of power and the making of infrastructural policies in the International System (IS), exploiting the notion of soft power developed by Joseph Nye. The concept of “Geopolitics of ports” represents, among those under discussion, the leading theme of the EU-China relationship, enriched by a narrower focus on the bilateral relations among Italy, Germany and China. The analysis proceeds through an in-depth discussion of the BRI European dimension and of the partnerships between the Chinese enterprises and a selected sample of European Port Authorities (PAs). To this purpose, both the size and the nature of the Chinese Foreign Direct Investments (FDI) are considered, outlining the Italian-German competitive axis in this sphere and the role of private actors in their respective national contexts. Supported by the questionnaires administered to Genoa and Hamburg stakeholders, aimed at investigating their perception on specific themes, the research highlights the multidimensional impact of MBRI on the capacity of the European Member States to promote a joint and coherent port strategy.

L’obiettivo di questa ricerca è analizzare la politica estera dell'Unione Europea (UE) nei confronti della Cina, valutando l’impatto della Via della Seta marittima sulle politiche portuali europee, intese come parte integrante nella definizione strategica del ruolo internazionale dell’UE. A tal fine, essa esamina le dinamiche competitive tra Italia e Germania nel dominio marittimo, sondandone la sensibilità alle pressioni della politica di potenza. Il quadro teorico si basa sulla discussione del rapporto tra l'esercizio del potere e la realizzazione di politiche infrastrutturali nel Sistema Internazionale (SI), avvalendosi della nozione di soft power elaborata da Joseph Nye. Il concetto di “Geopolitica dei porti” rappresenta, tra quelli in discussione, il filo conduttore del rapporto UE-Cina, arricchito da un focus sulle peculiarità dei rapporti bilaterali tra Italia, Germania e Cina. L'analisi procede attraverso un’approfondita discussione sulla dimensione europea della Nuova Via della Seta e sulle partnership esistenti tra le aziende cinesi e un campione selezionato di autorità portuali europee. A tal fine si considerano sia l’ammontare sia la natura degli Investimenti Diretti Esteri (IDE), delineando l'asse competitivo Italia-Germania in questo ambito, nonché il ruolo svolto dagli attori privati nei rispettivi contesti nazionali. Con il supporto dei questionari somministrati agli stakeholder di Genova e Amburgo, volti a conoscere la loro percezione sui temi trattati, la ricerca evidenzia l'impatto multidimensionale della Via della Seta marittima sulla capacità degli stati membri di promuovere una strategia portuale univoca e coerente.

La "Geopolitica dei porti" europea L'impatto della Via della Seta sulla competizione marittima tra Italia e Germania

LOSITO, CHIARA
2021/2022

Abstract

L’obiettivo di questa ricerca è analizzare la politica estera dell'Unione Europea (UE) nei confronti della Cina, valutando l’impatto della Via della Seta marittima sulle politiche portuali europee, intese come parte integrante nella definizione strategica del ruolo internazionale dell’UE. A tal fine, essa esamina le dinamiche competitive tra Italia e Germania nel dominio marittimo, sondandone la sensibilità alle pressioni della politica di potenza. Il quadro teorico si basa sulla discussione del rapporto tra l'esercizio del potere e la realizzazione di politiche infrastrutturali nel Sistema Internazionale (SI), avvalendosi della nozione di soft power elaborata da Joseph Nye. Il concetto di “Geopolitica dei porti” rappresenta, tra quelli in discussione, il filo conduttore del rapporto UE-Cina, arricchito da un focus sulle peculiarità dei rapporti bilaterali tra Italia, Germania e Cina. L'analisi procede attraverso un’approfondita discussione sulla dimensione europea della Nuova Via della Seta e sulle partnership esistenti tra le aziende cinesi e un campione selezionato di autorità portuali europee. A tal fine si considerano sia l’ammontare sia la natura degli Investimenti Diretti Esteri (IDE), delineando l'asse competitivo Italia-Germania in questo ambito, nonché il ruolo svolto dagli attori privati nei rispettivi contesti nazionali. Con il supporto dei questionari somministrati agli stakeholder di Genova e Amburgo, volti a conoscere la loro percezione sui temi trattati, la ricerca evidenzia l'impatto multidimensionale della Via della Seta marittima sulla capacità degli stati membri di promuovere una strategia portuale univoca e coerente.
ENG
The objective of this research is to analyze the European Union (EU) foreign policy towards China, focusing on the impact of the Maritime Belt and Road Initiative (MBRI) on European ports policies, intended as part and parcel of the EU strategic definition of its international role. To this end, it specifically examines Italian-German competitive dynamics in the maritime domain, evaluating their sensitivity to Power Politics pressure. The theoretical framework relies on the discussion of the relationship between the exercise of power and the making of infrastructural policies in the International System (IS), exploiting the notion of soft power developed by Joseph Nye. The concept of “Geopolitics of ports” represents, among those under discussion, the leading theme of the EU-China relationship, enriched by a narrower focus on the bilateral relations among Italy, Germany and China. The analysis proceeds through an in-depth discussion of the BRI European dimension and of the partnerships between the Chinese enterprises and a selected sample of European Port Authorities (PAs). To this purpose, both the size and the nature of the Chinese Foreign Direct Investments (FDI) are considered, outlining the Italian-German competitive axis in this sphere and the role of private actors in their respective national contexts. Supported by the questionnaires administered to Genoa and Hamburg stakeholders, aimed at investigating their perception on specific themes, the research highlights the multidimensional impact of MBRI on the capacity of the European Member States to promote a joint and coherent port strategy.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/53788