La tesi si prefigge lo scopo di analizzare e trarre delle indicazioni su un fenomeno specifico, caratteristico di quest’epoca, nell’ambito della delinquenza minorile. Si tratta della possibile influenza che potrebbe attualizzarsi attraverso la visualizzazione reiterata di determinati contenuti disfunzionali e devianti per mezzo delle piattaforme di Social Media. Vi sono numerose ricerche in merito all’influenza della violenza visualizzata in televisione e nei media tradizionali che porterebbe ad una desensibilizzazione alla violenza, un apprendimento imitativo e un aumento dell’aggressività, ma ad oggi, risultano pochi gli studi specifici su queste nuove piattaforme caratteristiche di questa epoca, che rientrano nel paradigma del Web 2.0. Il fenomeno che è analizzato nella tesi è la profilazione dell’utente, che si manifesta in un indirizzamento svolto da questi sistemi di personalizzazione automatica con i quali sono costruiti i Social Media e che si basano sugli interessi degli utenti. Ciò porterebbe ad una presentazione di immagini, contenuti e modalità di pensiero volti a confermare l’idea dell’utente producendo una rigidità di ragionamento e limitando la possibilità di sviluppare un pensiero critico. Qualora i soggetti presentino interessi disfunzionali e un’attrattiva verso una rete sociale deviante, potrebbe esserci la trasposizione di questo fenomeno anche nella realtà virtuale. La continua esposizione a contenuti disadattati, devianti, che incitano alla violenza potrebbe svolgere un’influenza attivante e invogliare nei soggetti la messa in atto di agiti violenti. Tutto ciò si constata in particolare nei giovani che attraversano il periodo adolescenziale e concretizzano la costruzione dell’identità proprio nell’ambiente virtuale. Nella tesi viene inoltre proposta una soluzione, apparentemente utopica, di costruzione di un progetto finalizzato a proporre campagne di prevenzione e sensibilizzazione a determinati utenti al fine di interrompere questo circolo vizioso.
Delinquenza minorile: come può essere esacerbata dall’ambiente sociale virtuale
RINALDI, CARLOTTA
2021/2022
Abstract
La tesi si prefigge lo scopo di analizzare e trarre delle indicazioni su un fenomeno specifico, caratteristico di quest’epoca, nell’ambito della delinquenza minorile. Si tratta della possibile influenza che potrebbe attualizzarsi attraverso la visualizzazione reiterata di determinati contenuti disfunzionali e devianti per mezzo delle piattaforme di Social Media. Vi sono numerose ricerche in merito all’influenza della violenza visualizzata in televisione e nei media tradizionali che porterebbe ad una desensibilizzazione alla violenza, un apprendimento imitativo e un aumento dell’aggressività, ma ad oggi, risultano pochi gli studi specifici su queste nuove piattaforme caratteristiche di questa epoca, che rientrano nel paradigma del Web 2.0. Il fenomeno che è analizzato nella tesi è la profilazione dell’utente, che si manifesta in un indirizzamento svolto da questi sistemi di personalizzazione automatica con i quali sono costruiti i Social Media e che si basano sugli interessi degli utenti. Ciò porterebbe ad una presentazione di immagini, contenuti e modalità di pensiero volti a confermare l’idea dell’utente producendo una rigidità di ragionamento e limitando la possibilità di sviluppare un pensiero critico. Qualora i soggetti presentino interessi disfunzionali e un’attrattiva verso una rete sociale deviante, potrebbe esserci la trasposizione di questo fenomeno anche nella realtà virtuale. La continua esposizione a contenuti disadattati, devianti, che incitano alla violenza potrebbe svolgere un’influenza attivante e invogliare nei soggetti la messa in atto di agiti violenti. Tutto ciò si constata in particolare nei giovani che attraversano il periodo adolescenziale e concretizzano la costruzione dell’identità proprio nell’ambiente virtuale. Nella tesi viene inoltre proposta una soluzione, apparentemente utopica, di costruzione di un progetto finalizzato a proporre campagne di prevenzione e sensibilizzazione a determinati utenti al fine di interrompere questo circolo vizioso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/53785