La famiglia Nesticidae (Arachnida, Araneae) comprende 17 generi e 281 specie ed è distribuita su tutto il pianeta. In Italia figurano 12 specie, ascritte ai generi Domitius (4), Eidmannella (1), Kryptonesticus (2), Nesticella (1), Nesticus (1) e Typhlonesticus (2) . Tra questi, Typhlonesticus e Domitius si caratterizzano per la presenza di spiccati adattamenti alla vita ipogea e mostrano areali di distribuzione molto ristretti o addirittura puntiformi. Nonostante le loro peculiarità ecologiche, biogeografiche e la loro vulnerabilità, le conoscenze sulla biologia e sullo stato di conservazione dei ragni di questa famiglia sono estremamente scarse e perlopiù limitate ad aspetti tassonomici. Lo scopo di questa tesi è fornire un quadro di insieme sulla distribuzione e sull’ecologia delle specie endemiche italiane di Typhlonesticus e Domitius al fine di fornire una valutazione del loro rischio di estinzione utilizzando i criteri dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). In prima battuta, sono stati raccolti e confrontati dati faunistici e dati morfometrici utili a valutare le dimensioni degli areali e il grado di adattamento all’ambiente sotterraneo di ciascuna specie. Sulla base dello studio qui presentato, tutte le specie valutate rientrano nelle categorie minacciate “Critically Endangered” o “Endangered”. La valutazione è principalmente determinata dall’elevato grado di adattamento di queste specie alla vita sotterranea e alla loro limitata capacità di dispersione, due condizioni che le rendono estremamente vulnerabili all’incremento della temperatura legato al riscaldamento globale; in aggiunta, i cambiamenti dell'uso del suolo e l'alterazione dell'habitat si qualificano a pieno titolo come ulteriori minacce rilevanti per la loro sopravvivenza. Avviare programmi di monitoraggio a lungo termine, piani di gestione delle specie e dei loro habitat, l'ampliamento o la designazione di nuove aree protette che includano le località di presenza di queste specie, sono considerati gli approcci più efficaci per la loro conservazione.

Ecologia e conservazione dei ragni nesticidi endemici italiani (Araneae, Nesticidae)

INFUSO, ALESSANDRO
2021/2022

Abstract

La famiglia Nesticidae (Arachnida, Araneae) comprende 17 generi e 281 specie ed è distribuita su tutto il pianeta. In Italia figurano 12 specie, ascritte ai generi Domitius (4), Eidmannella (1), Kryptonesticus (2), Nesticella (1), Nesticus (1) e Typhlonesticus (2) . Tra questi, Typhlonesticus e Domitius si caratterizzano per la presenza di spiccati adattamenti alla vita ipogea e mostrano areali di distribuzione molto ristretti o addirittura puntiformi. Nonostante le loro peculiarità ecologiche, biogeografiche e la loro vulnerabilità, le conoscenze sulla biologia e sullo stato di conservazione dei ragni di questa famiglia sono estremamente scarse e perlopiù limitate ad aspetti tassonomici. Lo scopo di questa tesi è fornire un quadro di insieme sulla distribuzione e sull’ecologia delle specie endemiche italiane di Typhlonesticus e Domitius al fine di fornire una valutazione del loro rischio di estinzione utilizzando i criteri dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). In prima battuta, sono stati raccolti e confrontati dati faunistici e dati morfometrici utili a valutare le dimensioni degli areali e il grado di adattamento all’ambiente sotterraneo di ciascuna specie. Sulla base dello studio qui presentato, tutte le specie valutate rientrano nelle categorie minacciate “Critically Endangered” o “Endangered”. La valutazione è principalmente determinata dall’elevato grado di adattamento di queste specie alla vita sotterranea e alla loro limitata capacità di dispersione, due condizioni che le rendono estremamente vulnerabili all’incremento della temperatura legato al riscaldamento globale; in aggiunta, i cambiamenti dell'uso del suolo e l'alterazione dell'habitat si qualificano a pieno titolo come ulteriori minacce rilevanti per la loro sopravvivenza. Avviare programmi di monitoraggio a lungo termine, piani di gestione delle specie e dei loro habitat, l'ampliamento o la designazione di nuove aree protette che includano le località di presenza di queste specie, sono considerati gli approcci più efficaci per la loro conservazione.
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