Questo lavoro ha per obiettivo l'analisi degli aspetti normativi ed economici connessi alla gestione dei rifiuti solidi urbani. Il lavoro parte dalla definizione di ¿rifiuto¿ e dall'individuazione degli obiettivi fissati a livello comunitario per la loro gestione, ovvero la riduzione al minimo dell'impatto negativo derivante dalla produzione di rifiuti sulla salute umana e sull'ambiente nonché lo sviluppo di un'¿economia circolare¿ che si basi sul riciclo per trarre risorse utili dai rifiuti prodotti. Il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) recepisce tale orientamento comunitario. Dopo un'analisi della produzione di rifiuti urbani in UE e in Italia, attraverso i dati reperibili nella banca dati EUROSTAT e dai Rapporti ISPRA sui rifiuti urbani, si analizza la destinazione dei rifiuti stessi nonché, a livello nazionale, i quantitativi di rifiuti raccolti in maniera differenziata. Per quanto riguarda l'organizzazione del servizio, vengono individuate le diverse modalità di affidamento e gestione del servizio e le norme per la regolamentazione dei rapporti con i soggetti affidatari. Per quanto riguarda gli aspetti economici, dopo aver passato in rassegna l'evoluzione normativa della tariffa/tassa per il servizio, vengono presi in considerazione i due aspetti fondamentali per la determinazione dei costi del servizio di igiene urbana e il conseguente esborso degli utenti: il Piano Economico Finanziario, per la determinazione dei costi, e l'articolazione tariffaria, definiti dal D.P.R. 158/1999. La Tariffa deve coprire interamente i costi del servizio. Tali costi sono suddivisi in costi operativi di gestione, distinti in costi per la raccolta differenziata e non differenziata, costi comuni e costi d'uso del capitale, tutti a loro volta suddivisi in sottocategorie. Nel caso pratico di analisi dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani, è stato creato un campione di Comuni della Regione Lombardia, utilizzando i dati forniti da ARPA Lombardia relativi all'anno 2015. Applicando il modello di regressione lineare si è indagata la relazione tra i costi totali e le determinanti individuate nel numero di abitanti, nei quantitativi di rifiuti prodotti e nel numero di utenze domestiche e non domestiche presenti sul territorio comunale. I dati di dettaglio sui costi hanno permesso un confronto tra i costi della raccolta differenziata e non differenziata al fine di valutare quanto gli uni o gli altri incidono sul totale dei costi. Sempre con il modello di regressione lineare è stato calcolato il costo medio per chilogrammo di rifiuto prodotto, differenziato e non, per valutare se in media è economicamente più vantaggiosa l'una o l'altra tipologia di raccolta, tenendo conto anche dei proventi che possono derivare dal recupero di materia ed energia per la raccolta differenziata. Ad un ulteriore livello di dettaglio, sono stati analizzati i costi della raccolta differenziata e non differenziata disaggregati in costi specifici, come costi di raccolta, costi di trattamento, costi di spazzamento. In tal modo è stata calcolata, per ciascun centro di costo, l'incidenza media sul totale dei costi, il costo medio pro capite, nonché il costo medio per chilogrammo di rifiuto. Infine, è stato calcolato il grado di copertura dei costi attraverso la Tariffa.
ASPETTI NORMATIVI ED ECONOMICI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI. IL MODELLO LOMBARDIA
MILLE FIORI, SARA
2015/2016
Abstract
Questo lavoro ha per obiettivo l'analisi degli aspetti normativi ed economici connessi alla gestione dei rifiuti solidi urbani. Il lavoro parte dalla definizione di ¿rifiuto¿ e dall'individuazione degli obiettivi fissati a livello comunitario per la loro gestione, ovvero la riduzione al minimo dell'impatto negativo derivante dalla produzione di rifiuti sulla salute umana e sull'ambiente nonché lo sviluppo di un'¿economia circolare¿ che si basi sul riciclo per trarre risorse utili dai rifiuti prodotti. Il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) recepisce tale orientamento comunitario. Dopo un'analisi della produzione di rifiuti urbani in UE e in Italia, attraverso i dati reperibili nella banca dati EUROSTAT e dai Rapporti ISPRA sui rifiuti urbani, si analizza la destinazione dei rifiuti stessi nonché, a livello nazionale, i quantitativi di rifiuti raccolti in maniera differenziata. Per quanto riguarda l'organizzazione del servizio, vengono individuate le diverse modalità di affidamento e gestione del servizio e le norme per la regolamentazione dei rapporti con i soggetti affidatari. Per quanto riguarda gli aspetti economici, dopo aver passato in rassegna l'evoluzione normativa della tariffa/tassa per il servizio, vengono presi in considerazione i due aspetti fondamentali per la determinazione dei costi del servizio di igiene urbana e il conseguente esborso degli utenti: il Piano Economico Finanziario, per la determinazione dei costi, e l'articolazione tariffaria, definiti dal D.P.R. 158/1999. La Tariffa deve coprire interamente i costi del servizio. Tali costi sono suddivisi in costi operativi di gestione, distinti in costi per la raccolta differenziata e non differenziata, costi comuni e costi d'uso del capitale, tutti a loro volta suddivisi in sottocategorie. Nel caso pratico di analisi dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani, è stato creato un campione di Comuni della Regione Lombardia, utilizzando i dati forniti da ARPA Lombardia relativi all'anno 2015. Applicando il modello di regressione lineare si è indagata la relazione tra i costi totali e le determinanti individuate nel numero di abitanti, nei quantitativi di rifiuti prodotti e nel numero di utenze domestiche e non domestiche presenti sul territorio comunale. I dati di dettaglio sui costi hanno permesso un confronto tra i costi della raccolta differenziata e non differenziata al fine di valutare quanto gli uni o gli altri incidono sul totale dei costi. Sempre con il modello di regressione lineare è stato calcolato il costo medio per chilogrammo di rifiuto prodotto, differenziato e non, per valutare se in media è economicamente più vantaggiosa l'una o l'altra tipologia di raccolta, tenendo conto anche dei proventi che possono derivare dal recupero di materia ed energia per la raccolta differenziata. Ad un ulteriore livello di dettaglio, sono stati analizzati i costi della raccolta differenziata e non differenziata disaggregati in costi specifici, come costi di raccolta, costi di trattamento, costi di spazzamento. In tal modo è stata calcolata, per ciascun centro di costo, l'incidenza media sul totale dei costi, il costo medio pro capite, nonché il costo medio per chilogrammo di rifiuto. Infine, è stato calcolato il grado di copertura dei costi attraverso la Tariffa.File | Dimensione | Formato | |
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