Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di ricercare le motivazioni e le modalità che diedero vita alla biblioteca civica di Casale Monferrato e di analizzarne le prime edizioni a stampa oggi in suo possesso. Si possono collocare gli albori delle vicende all’inizio della seconda metà del XIX secolo, quando alla morte della Contessa Clara Leardi venne letto il suo testamento. Esso indicava come il patrimonio, tra cui quello librario, dovesse essere messo a disposizione della pubblica cittadinanza attraverso l’instaurarsi di una scuola tecnica, una biblioteca e un museo. La scuola prese subito avvio sotto il nome di Istituto Tecnico Leardi, mentre per la pubblica biblioteca si dovette aspettare qualche decennio. Nel primo nucleo di testi, quello costituito dal patrimonio Leardi, confluì quello dell’esploratore Carlo Vidua, dando vita così alla Biblioteca Leardi nell’omonimo edificio. I primi interessamenti documentati, da parte della civica amministrazione nei confronti della Biblioteca, sono databili nell’anno 1879, quando ne venne chiesto all’Ente Leardi il funzionamento. A quel tempo la Biblioteca Leardi funzionava solo per prestito circolare a privati per mancanza di sale adeguate alla consultazione. La prima vera apertura pubblica è databile 14 gennaio 1901. La quantità di testi presenti al momento dell'inaugurazione è intuibile grazie al lavoro dell’avvocato Alessandro Priora che nel dicembre del 1900, nel riordinamento della Biblioteca, indicò come patrimonio librario 5400 libri schedati, i quali erano una parte del totale che si aggirava intorno ai 12000 testi. Soli cinque anni dopo, una successiva relazione ad opera di Guido Manacorda denotò una crescita importante dell’Ente con un patrimonio che arrivava a 20000 libri grazie, anche, alle consistenti donazioni di uomini illustri della città; questo però a fronte di una situazione insostenibile poiché regnava il disordine, con libri maldisposti, dove molti dei quali risultavano non catalogati o inseriti in alcun elenco. I momenti decisivi per la nascita di una vera e propria Biblioteca Civica sono gli anni che vanno dal 1915 al 1922, dove si assistette a un nuovo bilanciamento dei ruoli tra Biblioteca Leardi e Municipalità. Alla morte del prof. Giovanni Canna nel 1915 il suo patrimonio librario venne acquistato dal Comune di Casale Monferrato che insieme a quello, già detenuto, Lanza andarono a costruire un “contraltare librario” rispetto alla Biblioteca Leardi, fino ad allora imperante in città. Le vicende di questi anni portarono alla scelta di Palazzo Vitta come sede dell’istituzione, nella quale confluiranno i fondi Leardi e Vidua nel 1922, dando così vita alla Biblioteca Civica e concludendo quella della Biblioteca Leardi. Ad oggi, la Biblioteca Civica di Casale Monferrato conta 16 incunaboli in suo possesso, la maggior parte dei quali sono testi legati alla sfera sacra e provenienti dal fondo Leardi.
Per una storia della Biblioteca del Seminario di Casale Monferrato. Con un’analisi delle edizioni più antiche.
LAUGELLI, STEFANO
2021/2022
Abstract
Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di ricercare le motivazioni e le modalità che diedero vita alla biblioteca civica di Casale Monferrato e di analizzarne le prime edizioni a stampa oggi in suo possesso. Si possono collocare gli albori delle vicende all’inizio della seconda metà del XIX secolo, quando alla morte della Contessa Clara Leardi venne letto il suo testamento. Esso indicava come il patrimonio, tra cui quello librario, dovesse essere messo a disposizione della pubblica cittadinanza attraverso l’instaurarsi di una scuola tecnica, una biblioteca e un museo. La scuola prese subito avvio sotto il nome di Istituto Tecnico Leardi, mentre per la pubblica biblioteca si dovette aspettare qualche decennio. Nel primo nucleo di testi, quello costituito dal patrimonio Leardi, confluì quello dell’esploratore Carlo Vidua, dando vita così alla Biblioteca Leardi nell’omonimo edificio. I primi interessamenti documentati, da parte della civica amministrazione nei confronti della Biblioteca, sono databili nell’anno 1879, quando ne venne chiesto all’Ente Leardi il funzionamento. A quel tempo la Biblioteca Leardi funzionava solo per prestito circolare a privati per mancanza di sale adeguate alla consultazione. La prima vera apertura pubblica è databile 14 gennaio 1901. La quantità di testi presenti al momento dell'inaugurazione è intuibile grazie al lavoro dell’avvocato Alessandro Priora che nel dicembre del 1900, nel riordinamento della Biblioteca, indicò come patrimonio librario 5400 libri schedati, i quali erano una parte del totale che si aggirava intorno ai 12000 testi. Soli cinque anni dopo, una successiva relazione ad opera di Guido Manacorda denotò una crescita importante dell’Ente con un patrimonio che arrivava a 20000 libri grazie, anche, alle consistenti donazioni di uomini illustri della città; questo però a fronte di una situazione insostenibile poiché regnava il disordine, con libri maldisposti, dove molti dei quali risultavano non catalogati o inseriti in alcun elenco. I momenti decisivi per la nascita di una vera e propria Biblioteca Civica sono gli anni che vanno dal 1915 al 1922, dove si assistette a un nuovo bilanciamento dei ruoli tra Biblioteca Leardi e Municipalità. Alla morte del prof. Giovanni Canna nel 1915 il suo patrimonio librario venne acquistato dal Comune di Casale Monferrato che insieme a quello, già detenuto, Lanza andarono a costruire un “contraltare librario” rispetto alla Biblioteca Leardi, fino ad allora imperante in città. Le vicende di questi anni portarono alla scelta di Palazzo Vitta come sede dell’istituzione, nella quale confluiranno i fondi Leardi e Vidua nel 1922, dando così vita alla Biblioteca Civica e concludendo quella della Biblioteca Leardi. Ad oggi, la Biblioteca Civica di Casale Monferrato conta 16 incunaboli in suo possesso, la maggior parte dei quali sono testi legati alla sfera sacra e provenienti dal fondo Leardi.File | Dimensione | Formato | |
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