La corruzione non è un fenomeno moderno, ma come vedremo nella prima parte di questo lavoro, ha origini ben lontane e risalenti all’epoca repubblicana dell’Antica Roma, dove già troviamo i primi fenomeni di malcostume politico e sociale, evasione fiscale ed abuso di potere. La religione, la cultura, la politica, sono tutte trasversalmente toccate, dall’antichità ai giorni moderni, da questo fenomeno perverso che coinvolge tutti direttamente o indirettamente. La corruzione, nel corso dei secoli è mutata e di controcanto si sono dovute evolvere, ammodernare ed inasprire le misure di contrasto ad un fenomeno che ha assunto sempre più un carattere socioeconomico, interessando l’intero panorama internazionale. È sinonimo di cattiva amministrazione, si basa spesso sulla maladministration di risorse che causa da un lato un danno di immagine e credibilità dall’altro, la degenerante perdita di fiducia da parte dei membri della comunità. Da qui nascono le iniziative internazionali come quelle dell’ONU tra cui l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che con i 17 obiettivi (Goals), attraversa dimensioni economiche, sociali ed ecologiche. L’ANAC, ha messo a punto dal 2022, uno strumento on line di misurazione della corruzione dell’intero Paese. Questo elaborato approfondisce aspetti di norme e procedure che con le loro peculiarità sono, ognuna nel suo ambito, di importanza strategica per il corretto funzionamento dei processi, per il rispetto della legge al fine di tutelare persone e organizzazioni dal rischio corruzione. Tra le metodologie troviamo il modello 231, i cui tratti caratterizzanti sono tra l’altro la responsabilità amministrativa e la definizione dei c.d. reati presupposto con relativi esempi di supporto. Oltre ai modelli previsti dalle norme vigenti, negli ultimi anni, si è andata sempre più affermando la necessità per le organizzazioni di certificare i propri processi attraverso un Sistema di Gestione per il controllo dei sistemi, delle procedure e della corretta applicazione delle stesse, sia all’interno dell’organizzazione che nei rapporti con l’esterno. Tra le norme ISO di standardizzazione dei processi, c’è l’Anti-Bribery Management System che rappresenta lo standard in materia di prevenzione alla corruzione, UNI ISO 37001:2016, norma internazionale per i sistemi di gestione anticorruzione. Dal rapporto intercorrente tra il modello 231 e la ISO 37001:2016 nasce l’analisi di compliance integrata tra i due sistemi, con le relative differenze e le possibili integrazioni. La disponibilità per un’organizzazione di variegati strumenti utili per fronteggiare frodi e corruzione, consente di adattare i vari modelli in base alle caratteristiche dimensionali o al proprio core business, creando presidi efficaci ed efficienti ma soprattutto aggiornabili in base all’evolversi dei rischi corruttivi. Gli strumenti devono essere adottati sempre tenendo ben saldo l’obiettivo di contrastare la corruzione e pertanto vanno integrati tra di loro e tra questi strumenti troviamo il whistleblowing, ovvero il “soffiare nel fischietto”. In particolar modo si è ritenuto utile descrivere un processo tipo, con una modellazione delle fasi del processo di whistleblowing, utilizzando il Business Process Modeling Notation. Il lavoro analizza le caratteristiche del Piano Nazionale Anticorruzione e l’aggiornamento periodico dei PTPCT. Infine, sono approfonditi, temi metodologici quali la mappatura dei processi e dei procedimenti per le aree di rischio al fine di identificare e gestire i rischi ed il framework dell’anticorruzione con un recente esempio di framework costruito da ASPI. Il lavoro si chiude con il case history ANAS, che è riuscita a progettare nuovi processi e presidi, utilizzando proficuamente l’informazione e la formazione al fine di realizzare una cultura della legalità, tanto da farle ottenere per prima all’interno del Gruppo FS, la certificazione ISO 37001:2016.

La Compliance integrata nella prevenzione della corruzione – dal Modello 231 alle best practices ISO

CAFASSO, FABRIZIO
2021/2022

Abstract

La corruzione non è un fenomeno moderno, ma come vedremo nella prima parte di questo lavoro, ha origini ben lontane e risalenti all’epoca repubblicana dell’Antica Roma, dove già troviamo i primi fenomeni di malcostume politico e sociale, evasione fiscale ed abuso di potere. La religione, la cultura, la politica, sono tutte trasversalmente toccate, dall’antichità ai giorni moderni, da questo fenomeno perverso che coinvolge tutti direttamente o indirettamente. La corruzione, nel corso dei secoli è mutata e di controcanto si sono dovute evolvere, ammodernare ed inasprire le misure di contrasto ad un fenomeno che ha assunto sempre più un carattere socioeconomico, interessando l’intero panorama internazionale. È sinonimo di cattiva amministrazione, si basa spesso sulla maladministration di risorse che causa da un lato un danno di immagine e credibilità dall’altro, la degenerante perdita di fiducia da parte dei membri della comunità. Da qui nascono le iniziative internazionali come quelle dell’ONU tra cui l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che con i 17 obiettivi (Goals), attraversa dimensioni economiche, sociali ed ecologiche. L’ANAC, ha messo a punto dal 2022, uno strumento on line di misurazione della corruzione dell’intero Paese. Questo elaborato approfondisce aspetti di norme e procedure che con le loro peculiarità sono, ognuna nel suo ambito, di importanza strategica per il corretto funzionamento dei processi, per il rispetto della legge al fine di tutelare persone e organizzazioni dal rischio corruzione. Tra le metodologie troviamo il modello 231, i cui tratti caratterizzanti sono tra l’altro la responsabilità amministrativa e la definizione dei c.d. reati presupposto con relativi esempi di supporto. Oltre ai modelli previsti dalle norme vigenti, negli ultimi anni, si è andata sempre più affermando la necessità per le organizzazioni di certificare i propri processi attraverso un Sistema di Gestione per il controllo dei sistemi, delle procedure e della corretta applicazione delle stesse, sia all’interno dell’organizzazione che nei rapporti con l’esterno. Tra le norme ISO di standardizzazione dei processi, c’è l’Anti-Bribery Management System che rappresenta lo standard in materia di prevenzione alla corruzione, UNI ISO 37001:2016, norma internazionale per i sistemi di gestione anticorruzione. Dal rapporto intercorrente tra il modello 231 e la ISO 37001:2016 nasce l’analisi di compliance integrata tra i due sistemi, con le relative differenze e le possibili integrazioni. La disponibilità per un’organizzazione di variegati strumenti utili per fronteggiare frodi e corruzione, consente di adattare i vari modelli in base alle caratteristiche dimensionali o al proprio core business, creando presidi efficaci ed efficienti ma soprattutto aggiornabili in base all’evolversi dei rischi corruttivi. Gli strumenti devono essere adottati sempre tenendo ben saldo l’obiettivo di contrastare la corruzione e pertanto vanno integrati tra di loro e tra questi strumenti troviamo il whistleblowing, ovvero il “soffiare nel fischietto”. In particolar modo si è ritenuto utile descrivere un processo tipo, con una modellazione delle fasi del processo di whistleblowing, utilizzando il Business Process Modeling Notation. Il lavoro analizza le caratteristiche del Piano Nazionale Anticorruzione e l’aggiornamento periodico dei PTPCT. Infine, sono approfonditi, temi metodologici quali la mappatura dei processi e dei procedimenti per le aree di rischio al fine di identificare e gestire i rischi ed il framework dell’anticorruzione con un recente esempio di framework costruito da ASPI. Il lavoro si chiude con il case history ANAS, che è riuscita a progettare nuovi processi e presidi, utilizzando proficuamente l’informazione e la formazione al fine di realizzare una cultura della legalità, tanto da farle ottenere per prima all’interno del Gruppo FS, la certificazione ISO 37001:2016.
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