Le città, a causa del processo di deindustrializzazione avvenuto negli ultimi decenni del '900, hanno dovuto spostare le attività principali di produzione sul settore terziario. Da qui, la nascita del dibattito sulla città creativa che è stata accolta con grandi aspettative dai decision maker, suscitando attenzione sulle strategie attraverso le quali le città possono sfruttare la cultura e la creatività per promuovere lo sviluppo economico e sociale locale. A causa della crisi economica dell'ultimo millennio, sono state sollevate alcune critiche sugli investimenti pubblici e privati indirizzati a istituzioni e progetti culturali che mirano ad attrare i consumatori verso le città. Questa condizione sta portando alla nascita di nuovi percorsi autonomi che esulano dalle logiche del mercato liberale e danno vita a spazi dove individui autorganizzati danno sfogo alla propria creatività in maniera alternativa. Quello che si vuole mostrare con questo lavoro, presentando e analizzando il caso della Cavallerizza Reale di Torino, è come spesso le sperimentazioni dal basso possono dar vita a forme di creatività alternative che si discostano dalle logiche tradizionali di mercato.

Beni comuni, spazi creativi ed economie alternative: il caso della Cavallerizza Reale di Torino

SALESE, NICOLA
2016/2017

Abstract

Le città, a causa del processo di deindustrializzazione avvenuto negli ultimi decenni del '900, hanno dovuto spostare le attività principali di produzione sul settore terziario. Da qui, la nascita del dibattito sulla città creativa che è stata accolta con grandi aspettative dai decision maker, suscitando attenzione sulle strategie attraverso le quali le città possono sfruttare la cultura e la creatività per promuovere lo sviluppo economico e sociale locale. A causa della crisi economica dell'ultimo millennio, sono state sollevate alcune critiche sugli investimenti pubblici e privati indirizzati a istituzioni e progetti culturali che mirano ad attrare i consumatori verso le città. Questa condizione sta portando alla nascita di nuovi percorsi autonomi che esulano dalle logiche del mercato liberale e danno vita a spazi dove individui autorganizzati danno sfogo alla propria creatività in maniera alternativa. Quello che si vuole mostrare con questo lavoro, presentando e analizzando il caso della Cavallerizza Reale di Torino, è come spesso le sperimentazioni dal basso possono dar vita a forme di creatività alternative che si discostano dalle logiche tradizionali di mercato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/53188