Secondo i dati della Commissione Europea, l'industria dei dispositivi medici è tra le maggiori a livello comunitario in termini di occupazione di risorse umane, impiegando 575.000 lavoratori, divisi in circa 25.000 mila aziende, delle quali il 95% sono piccole e medie imprese con un giro di affari totale in termini di fatturato di 100 miliardi di euro ad un tasso di crescita annuo del 4%. In Italia il settore sia una componente fondamentale dell'economia nazionale, basti pensare al distretto biomedicale di Mirandola, in provincia di Modena, il secondo più importante al mondo, ma leader in Europa nella produzione di dispositivi medici plastici monouso, in particolare per i trattamenti dialitici. In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale rappresenta circa il 73% della domanda di dispositivi medici, tuttavia recenti misure normative tese al contenimento della spesa pubblica quali la rinegoziazione dei contratti, lo split payment e il meccanismo di payback a carico delle imprese nel caso di superamento del tetto massimo di spesa in dispositivi medici possono avere un impatto negativo sul settore e sulle proprie aziende. Inoltre queste misure sono inserite in un contesto nel quale l'attuale spesa sanitaria in rapporto al PIL è inferiore alla media europea ed i tempi di pagamento del settore pubblico sono tra i peggiori a livello europeo. Questo elaborato si propone di analizzare le difficoltà ad operare in un tale ambiente per un'impresa del settore, sia che essa venda direttamente al SSN, sia che essa si presenti sul mercato come fornitore o contoterzista sui quali, inevitabilmente, si riflettono le pressioni competitive. Il rischio concreto è che vengano meno le risorse a disposizione delle imprese per la continua innovazione in un settore che, avendo a che fare con la vita umana, è certamente auspicata. Verranno presentate alcune soluzioni adottabili dal SSN nei processi di acquisto (ad esempio l'Health Technology Assessment) nonché le soluzioni adottate dalle aziende, con le specificità di quelle che producono dispositivi medici per dialisi. Infine è presentato un case study su un'impresa del settore che produce dispositivi per dialisi, per la quale è stata condotta, tra l'altro, un'analisi di sensitività in relazione ai costi.
La malattia renale cronica ed il mercato dei dispositivi medici: il caso F.M. S.p.a.
PERUGINELLI, EDOARDO
2015/2016
Abstract
Secondo i dati della Commissione Europea, l'industria dei dispositivi medici è tra le maggiori a livello comunitario in termini di occupazione di risorse umane, impiegando 575.000 lavoratori, divisi in circa 25.000 mila aziende, delle quali il 95% sono piccole e medie imprese con un giro di affari totale in termini di fatturato di 100 miliardi di euro ad un tasso di crescita annuo del 4%. In Italia il settore sia una componente fondamentale dell'economia nazionale, basti pensare al distretto biomedicale di Mirandola, in provincia di Modena, il secondo più importante al mondo, ma leader in Europa nella produzione di dispositivi medici plastici monouso, in particolare per i trattamenti dialitici. In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale rappresenta circa il 73% della domanda di dispositivi medici, tuttavia recenti misure normative tese al contenimento della spesa pubblica quali la rinegoziazione dei contratti, lo split payment e il meccanismo di payback a carico delle imprese nel caso di superamento del tetto massimo di spesa in dispositivi medici possono avere un impatto negativo sul settore e sulle proprie aziende. Inoltre queste misure sono inserite in un contesto nel quale l'attuale spesa sanitaria in rapporto al PIL è inferiore alla media europea ed i tempi di pagamento del settore pubblico sono tra i peggiori a livello europeo. Questo elaborato si propone di analizzare le difficoltà ad operare in un tale ambiente per un'impresa del settore, sia che essa venda direttamente al SSN, sia che essa si presenti sul mercato come fornitore o contoterzista sui quali, inevitabilmente, si riflettono le pressioni competitive. Il rischio concreto è che vengano meno le risorse a disposizione delle imprese per la continua innovazione in un settore che, avendo a che fare con la vita umana, è certamente auspicata. Verranno presentate alcune soluzioni adottabili dal SSN nei processi di acquisto (ad esempio l'Health Technology Assessment) nonché le soluzioni adottate dalle aziende, con le specificità di quelle che producono dispositivi medici per dialisi. Infine è presentato un case study su un'impresa del settore che produce dispositivi per dialisi, per la quale è stata condotta, tra l'altro, un'analisi di sensitività in relazione ai costi.File | Dimensione | Formato | |
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