Questo studio si inserisce all'interno del progetto del Dipartimento di Matematica (finanziato dalla Fondazione CRT): "Metodologie, tecnologie, materiali e attività per un apprendimento della matematica accessibile e inclusivo". Se l'obiettivo del progetto è di affrontare il problema dell'inclusione nell'insegnamento e nell'apprendimento della matematica, il mio studio si occupa di individuare una possibile metodologia didattica, di carattere inclusivo, volta a migliorare processi cognitivi e metacognitivi di studenti con Bisogni Educativi Speciali o in difficoltà. Per affrontare questo studio ho utilizzando il quadro teorico di Anna Sfard e collaboratori (che si occupa di analizzare le interazioni in classe), intrecciandolo con quello di Rosetta Zan e Pietro Di Martino, che si concentra sull'analisi dell'atteggiamento degli studenti nei confronti della matematica. Tali quadri teorici sono stati utilizzati per descrivere i dati raccolti su tre studenti di una classe terza di una scuola secondaria di secondo grado. Gli studenti di tutta la classe sono stati invitati a risolvere alcuni problemi a gruppi nel mese di gennaio 2017, nel quale ci si è ispirati all'attività m@t.abel di "Eredità e Bagagli", il cui scopo principale è il passaggio dal linguaggio naturale al linguaggio algebrico. Durante tale lavoro sono stati raccolti alcuni video analizzati con il quadro di Sfard. Lo stesso quadro, inoltre, è stato utilizzato, per analizzare le correzioni dell'insegnante su una verifica scritta, svolta nello stesso periodo. È stato inoltre somministrato un questionario, analizzato tramite il quadro di Zan e Di Martino. In seguito, nel mese di maggio 2017 è stata svolta un'altra attività, denominata "La chiavetta", in cui i tre studenti scelti hanno svolto individualmente, al di fuori della classe, questa attività con il fine di verificare le competenze acquisite. Quest'ultima si conclude con un'intervista, analizzata intrecciando i due quadri teorici sopracitati. Infine, si è proposto nel mese di settembre 2017 un tema guidato, volto a evidenziare gli aspetti fondamentali del quadro teorico di Zan e Di Martino e, dunque, analizzato nell'ottica di quest'ultimo. Nei primi due capitoli si introducono i termini: "Bisogni Educativi Speciali" e "Inclusione", la quale è stata descritta dal punto di vista storico, normativo e focalizzandosi sulle strategie per la progettazione di un'attività didattica inclusiva. In seguito è stato evidenziato il rapporto degli studenti con la matematica, soffermandosi, attraverso il quadro di Zan e Di Martino, sulla sindrome di "Impotenza appresa". È stato poi presentato il quadro teorico di Sfard e, infine, dopo aver descritto le attività svolte dagli studenti, sono stati analizzati i dati nell'ottica dei due quadri teorici sopracitati. I risultati hanno mostrato un'evoluzione positiva a livello emotivo e nell'atteggiamento nei confronti della matematica e, in parte, anche a livello cognitivo. Si ipotizza che l'utilizzo continuativo della metodologia didattica di gruppo, alternata con la lezione frontale, possa, sul lungo periodo, permettere un miglioramento più decisivo. Potrebbe, inoltre, risultare interessante analizzare i giudizi che l'insegnante esprime nei confronti dei propri studenti, per essere in grado di comprendere quanto e come incidano sull'emotività e l'atteggiamento di questi ultimi.

Aspetti cognitivi e metacognitivi di studenti in difficoltà di fronte a una matematica inclusiva

AVANDERO, SILVIA
2016/2017

Abstract

Questo studio si inserisce all'interno del progetto del Dipartimento di Matematica (finanziato dalla Fondazione CRT): "Metodologie, tecnologie, materiali e attività per un apprendimento della matematica accessibile e inclusivo". Se l'obiettivo del progetto è di affrontare il problema dell'inclusione nell'insegnamento e nell'apprendimento della matematica, il mio studio si occupa di individuare una possibile metodologia didattica, di carattere inclusivo, volta a migliorare processi cognitivi e metacognitivi di studenti con Bisogni Educativi Speciali o in difficoltà. Per affrontare questo studio ho utilizzando il quadro teorico di Anna Sfard e collaboratori (che si occupa di analizzare le interazioni in classe), intrecciandolo con quello di Rosetta Zan e Pietro Di Martino, che si concentra sull'analisi dell'atteggiamento degli studenti nei confronti della matematica. Tali quadri teorici sono stati utilizzati per descrivere i dati raccolti su tre studenti di una classe terza di una scuola secondaria di secondo grado. Gli studenti di tutta la classe sono stati invitati a risolvere alcuni problemi a gruppi nel mese di gennaio 2017, nel quale ci si è ispirati all'attività m@t.abel di "Eredità e Bagagli", il cui scopo principale è il passaggio dal linguaggio naturale al linguaggio algebrico. Durante tale lavoro sono stati raccolti alcuni video analizzati con il quadro di Sfard. Lo stesso quadro, inoltre, è stato utilizzato, per analizzare le correzioni dell'insegnante su una verifica scritta, svolta nello stesso periodo. È stato inoltre somministrato un questionario, analizzato tramite il quadro di Zan e Di Martino. In seguito, nel mese di maggio 2017 è stata svolta un'altra attività, denominata "La chiavetta", in cui i tre studenti scelti hanno svolto individualmente, al di fuori della classe, questa attività con il fine di verificare le competenze acquisite. Quest'ultima si conclude con un'intervista, analizzata intrecciando i due quadri teorici sopracitati. Infine, si è proposto nel mese di settembre 2017 un tema guidato, volto a evidenziare gli aspetti fondamentali del quadro teorico di Zan e Di Martino e, dunque, analizzato nell'ottica di quest'ultimo. Nei primi due capitoli si introducono i termini: "Bisogni Educativi Speciali" e "Inclusione", la quale è stata descritta dal punto di vista storico, normativo e focalizzandosi sulle strategie per la progettazione di un'attività didattica inclusiva. In seguito è stato evidenziato il rapporto degli studenti con la matematica, soffermandosi, attraverso il quadro di Zan e Di Martino, sulla sindrome di "Impotenza appresa". È stato poi presentato il quadro teorico di Sfard e, infine, dopo aver descritto le attività svolte dagli studenti, sono stati analizzati i dati nell'ottica dei due quadri teorici sopracitati. I risultati hanno mostrato un'evoluzione positiva a livello emotivo e nell'atteggiamento nei confronti della matematica e, in parte, anche a livello cognitivo. Si ipotizza che l'utilizzo continuativo della metodologia didattica di gruppo, alternata con la lezione frontale, possa, sul lungo periodo, permettere un miglioramento più decisivo. Potrebbe, inoltre, risultare interessante analizzare i giudizi che l'insegnante esprime nei confronti dei propri studenti, per essere in grado di comprendere quanto e come incidano sull'emotività e l'atteggiamento di questi ultimi.
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