Rolling Stone: è dall’analisi del titolo della rivista che ha fatto storia, tendenza e rivoluzione, che comincia il viaggio musicale ed economico-sociale oggetto di questa ricerca. Rolling Stone, che tradotto significa “una pietra che rotola” è il nome che il suo ideatore, il giornalista ed editore Jann Wenner, ha dato al giornale musicale (se possiamo sinteticamente definirlo solo così) che non solo ha rivoluzionato non solo il modo di vedere la musica e il rock ma che, soprattutto, è stato testimone e manifesto di tutto il cambiamento epocale degli anni ‘60. Il rock dei primi anni Sessanta accompagna le prime lotte del movimento studentesco che seguono quelle per i diritti civili dei neri. Esso, a cominciare da Dylan, prende la poesia della Beat Generation e la rende di massa, scrive Bergoglio, diffondendo i temi di un movimento letterario d’avanguardia tra milioni di persone nel mondo. È questo l’intento dell’elaborato: un viaggio itinerante dalla nascita del giornalismo musicale e la sua evoluzione nel tempo e nello spazio, passando dal confronto di un repentino cambiamento tecnologico fortemente orientato al digitale. Difatti analizzeremo anche questo passaggio epocale in cui anche il mondo editoriale si è trovato “costretto” a transitare dal cartaceo al digitale e/o a mantenere entrambe le opzioni; analizzeremo infatti come il mondo del giornalismo musicale (e non solo) siano passati e non senza pochi traumi, dall’era del cartaceo al digitale, restando sempre un punto di riferimento nel mercato editoriale. Nel primo capitolo analizzeremo nascita, evoluzione e cambiamento del giornalismo musicale anche a seguito dello stravolgimento dettato dall’epoca digitale e della globalizzazione. Ampio spazio sarà dedicato al passaggio dal cartaceo al digitale, in quanto ritenuto un argomento fondamentale dell’evoluzione musicale tra ieri ed oggi. Un’intervista a Dan Epstein, giornalista pluripremiato e assiduo scrittore per Rolling Stone, farà da fil rouge della trattazione: Epstein, dopotutto, ha ben illustrato, nei suoi numerosi articoli, questo cambiamento epocale, facendo assumere agli stessi lo status di limpidi riflessi capaci di raccontare la storia di questa evoluzione. La stessa analisi sarà snocciolata attraverso un’indagine ISTAT e una CENSIS che, a numeri, fornirà una visione del giornalismo online. Tra interviste e dati statistici ci sarà spazio per rilievi di natura personale su come social e trasmissioni televisive musicali abbiano dato una spinta ad un mondo che in un momento di transizione sembrava essersi stagnato, perso nell’impotenza, almeno in un primo momento, di poter fare il salto dentro le nuove esigenze comunicative. Osserveremo l’analisi della domanda del mondo musicale e della sua evoluzione, del suo ciclo di vita dal quale è dipesa la possibilità di molte testate a crearsi una nuova vetrina nel mondo, segnando invece la fine di altre. Seguendo questa scia, nel secondo capitolo cercheremo di capire, anche dal punto di vista economico-statistico, quale sia stata e come sia e come sia avvenuta l’evoluzione del giornalismo musicale, concentrandoci sul passaggio (anche se non totale) dal cartaceo al digitale e ai digital media, per arrivare infine alla storia del giornale che ha fatto epoca; lo stampato che può considerarsi il precursore di tutto il giornalismo musicale: Rolling Stone, dalle sue origini alla sua evoluzione cercando anche di cogliere l’impatto sul panorama musicale italiano.

Il giornalismo musicale e la popular music: il caso Rolling Stone

IUDICA, SERENA
2021/2022

Abstract

Rolling Stone: è dall’analisi del titolo della rivista che ha fatto storia, tendenza e rivoluzione, che comincia il viaggio musicale ed economico-sociale oggetto di questa ricerca. Rolling Stone, che tradotto significa “una pietra che rotola” è il nome che il suo ideatore, il giornalista ed editore Jann Wenner, ha dato al giornale musicale (se possiamo sinteticamente definirlo solo così) che non solo ha rivoluzionato non solo il modo di vedere la musica e il rock ma che, soprattutto, è stato testimone e manifesto di tutto il cambiamento epocale degli anni ‘60. Il rock dei primi anni Sessanta accompagna le prime lotte del movimento studentesco che seguono quelle per i diritti civili dei neri. Esso, a cominciare da Dylan, prende la poesia della Beat Generation e la rende di massa, scrive Bergoglio, diffondendo i temi di un movimento letterario d’avanguardia tra milioni di persone nel mondo. È questo l’intento dell’elaborato: un viaggio itinerante dalla nascita del giornalismo musicale e la sua evoluzione nel tempo e nello spazio, passando dal confronto di un repentino cambiamento tecnologico fortemente orientato al digitale. Difatti analizzeremo anche questo passaggio epocale in cui anche il mondo editoriale si è trovato “costretto” a transitare dal cartaceo al digitale e/o a mantenere entrambe le opzioni; analizzeremo infatti come il mondo del giornalismo musicale (e non solo) siano passati e non senza pochi traumi, dall’era del cartaceo al digitale, restando sempre un punto di riferimento nel mercato editoriale. Nel primo capitolo analizzeremo nascita, evoluzione e cambiamento del giornalismo musicale anche a seguito dello stravolgimento dettato dall’epoca digitale e della globalizzazione. Ampio spazio sarà dedicato al passaggio dal cartaceo al digitale, in quanto ritenuto un argomento fondamentale dell’evoluzione musicale tra ieri ed oggi. Un’intervista a Dan Epstein, giornalista pluripremiato e assiduo scrittore per Rolling Stone, farà da fil rouge della trattazione: Epstein, dopotutto, ha ben illustrato, nei suoi numerosi articoli, questo cambiamento epocale, facendo assumere agli stessi lo status di limpidi riflessi capaci di raccontare la storia di questa evoluzione. La stessa analisi sarà snocciolata attraverso un’indagine ISTAT e una CENSIS che, a numeri, fornirà una visione del giornalismo online. Tra interviste e dati statistici ci sarà spazio per rilievi di natura personale su come social e trasmissioni televisive musicali abbiano dato una spinta ad un mondo che in un momento di transizione sembrava essersi stagnato, perso nell’impotenza, almeno in un primo momento, di poter fare il salto dentro le nuove esigenze comunicative. Osserveremo l’analisi della domanda del mondo musicale e della sua evoluzione, del suo ciclo di vita dal quale è dipesa la possibilità di molte testate a crearsi una nuova vetrina nel mondo, segnando invece la fine di altre. Seguendo questa scia, nel secondo capitolo cercheremo di capire, anche dal punto di vista economico-statistico, quale sia stata e come sia e come sia avvenuta l’evoluzione del giornalismo musicale, concentrandoci sul passaggio (anche se non totale) dal cartaceo al digitale e ai digital media, per arrivare infine alla storia del giornale che ha fatto epoca; lo stampato che può considerarsi il precursore di tutto il giornalismo musicale: Rolling Stone, dalle sue origini alla sua evoluzione cercando anche di cogliere l’impatto sul panorama musicale italiano.
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