Nell'ottica del miglioramento delle funzioni ecosistemiche, del recupero delle aree montane in fase di abbandono e della corretta gestione delle risorse agro-pastorali, il PSR 2007-2013 prevedeva l'implementazione di uno strumento quale il Piano Pastorale Aziendale. Il PPA definisce, basandosi sulla composizione vegetazionale dei pascoli, i carichi animali ottimali per consumare l'erba disponibile, prevedendo un calendario di pascolamento entro recinti, compatibili con le risorse foraggere e le peculiarità ambientali e naturalistiche dell'area. L'obiettivo del lavoro è di valutare l'effetto che l'applicazione di un PPA riveste sulla vegetazione presente in un alpeggio e sulla selezione delle risorse pascolive da parte dei bovini. Lo studio è stato condotto presso l'¿Azienda Agricola Giletta¿, che montica da decenni presso l'Alpe Troncea (TO). L'azienda ha pascolato con pascolamento libero fino al 2010, mentre a partire dal 2011 ha incominciato ad applicare un PPA, modificando radicalmente la gestione pastorale dell'alpeggio. Sull'area pascolata dai bovini (480 ha) sono stati effettuati 199 rilievi vegetazionali, disposti su una griglia. I rilievi sono stati effettuati nel 2011, prima dell'applicazione del piano, e nel 2016, cinque anni dopo l'implementazione del piano, con l'obiettivo di confrontare le variazioni sia della composizione botanica e sia della biodiversità. Le risorse pascolive hanno subito una notevole modificazione, sia in termini di biodiversità sia in termini di qualità pabulare dell'erba. Lo studio ha permesso di evidenziare un significativo aumento di specie: il corteggio di specie presenti nelle aree rilevate della valle è passato da 275 specie tot nel 2011 a 291 nel 2016 e la ricchezza specifica media è passata da 29 specie nel 2011 a 36 specie nel 2016. Contemporaneamente, anche il valore pastorale ha presentato un trend ascendente (in media incrementato di 1.8, con picchi di miglioramento di 8 punti), legato all'ingresso e all'aumento di specie di interesse pastorale. Queste migliorie sono legate all'applicazione di una gestione razionale del bestiame al pascolo, che determina, da una parte, un consumo più omogeneo della vegetazione e, dall'altra, un apporto di fertilità in aree oligotrofiche e/o marginali e al trasporto di semi di specie pabulari mediante le deiezioni. Lo studio ha analizzato inoltre la movimentazione del bestiame al pascolo: alcuni capi dell'Azienda sono stati dotati di collari GPS, con l'intento di valutare quali fossero gli spostamenti compiuti dagli animali all'interno del pascolo e conoscere le aree più frequentate. Dalla lettura congiunta della carta della vegetazione e degli indici di preferenza dei bovini al pascolo si evince come, in seguito all'applicazione del PPA, il comportamento degli erbivori abbia subito delle intense modifiche. Contrariamente a quanto avviene durante il libero, con il quale gli animali manifestano la loro spiccata selezione (circa il 75%) nei confronti delle cenosi con migliori caratteristiche pabulari, con l'introduzione dei recinti previsti dal PPA si assiste a un riequilibrio nella selezione e nel prelievo delle risorse. I bovini, costretti a pascolare entro recinti e non potendo più permettersi di selezionare alcune specie lasciando refusi, utilizzano integralmente il pascolo a disposizione. In tal modo si omogeneizza l'asporto di biomassa, l'apporto di nutrienti tramite le deiezioni e il calpestamento.
Applicazione quinquennale del Piano Pastorale Aziendale (PPA) dell'Alpe Troncea (Alpi Cozie): effetti sulla composizione specifica e sulla biodiversità vegetale.
PIRANI, SILVIA
2015/2016
Abstract
Nell'ottica del miglioramento delle funzioni ecosistemiche, del recupero delle aree montane in fase di abbandono e della corretta gestione delle risorse agro-pastorali, il PSR 2007-2013 prevedeva l'implementazione di uno strumento quale il Piano Pastorale Aziendale. Il PPA definisce, basandosi sulla composizione vegetazionale dei pascoli, i carichi animali ottimali per consumare l'erba disponibile, prevedendo un calendario di pascolamento entro recinti, compatibili con le risorse foraggere e le peculiarità ambientali e naturalistiche dell'area. L'obiettivo del lavoro è di valutare l'effetto che l'applicazione di un PPA riveste sulla vegetazione presente in un alpeggio e sulla selezione delle risorse pascolive da parte dei bovini. Lo studio è stato condotto presso l'¿Azienda Agricola Giletta¿, che montica da decenni presso l'Alpe Troncea (TO). L'azienda ha pascolato con pascolamento libero fino al 2010, mentre a partire dal 2011 ha incominciato ad applicare un PPA, modificando radicalmente la gestione pastorale dell'alpeggio. Sull'area pascolata dai bovini (480 ha) sono stati effettuati 199 rilievi vegetazionali, disposti su una griglia. I rilievi sono stati effettuati nel 2011, prima dell'applicazione del piano, e nel 2016, cinque anni dopo l'implementazione del piano, con l'obiettivo di confrontare le variazioni sia della composizione botanica e sia della biodiversità. Le risorse pascolive hanno subito una notevole modificazione, sia in termini di biodiversità sia in termini di qualità pabulare dell'erba. Lo studio ha permesso di evidenziare un significativo aumento di specie: il corteggio di specie presenti nelle aree rilevate della valle è passato da 275 specie tot nel 2011 a 291 nel 2016 e la ricchezza specifica media è passata da 29 specie nel 2011 a 36 specie nel 2016. Contemporaneamente, anche il valore pastorale ha presentato un trend ascendente (in media incrementato di 1.8, con picchi di miglioramento di 8 punti), legato all'ingresso e all'aumento di specie di interesse pastorale. Queste migliorie sono legate all'applicazione di una gestione razionale del bestiame al pascolo, che determina, da una parte, un consumo più omogeneo della vegetazione e, dall'altra, un apporto di fertilità in aree oligotrofiche e/o marginali e al trasporto di semi di specie pabulari mediante le deiezioni. Lo studio ha analizzato inoltre la movimentazione del bestiame al pascolo: alcuni capi dell'Azienda sono stati dotati di collari GPS, con l'intento di valutare quali fossero gli spostamenti compiuti dagli animali all'interno del pascolo e conoscere le aree più frequentate. Dalla lettura congiunta della carta della vegetazione e degli indici di preferenza dei bovini al pascolo si evince come, in seguito all'applicazione del PPA, il comportamento degli erbivori abbia subito delle intense modifiche. Contrariamente a quanto avviene durante il libero, con il quale gli animali manifestano la loro spiccata selezione (circa il 75%) nei confronti delle cenosi con migliori caratteristiche pabulari, con l'introduzione dei recinti previsti dal PPA si assiste a un riequilibrio nella selezione e nel prelievo delle risorse. I bovini, costretti a pascolare entro recinti e non potendo più permettersi di selezionare alcune specie lasciando refusi, utilizzano integralmente il pascolo a disposizione. In tal modo si omogeneizza l'asporto di biomassa, l'apporto di nutrienti tramite le deiezioni e il calpestamento.File | Dimensione | Formato | |
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