Culture-led urban regeneration has now become a cornerstone of local development policies. It is increasingly common to encounter cultural activities engaged in renovation of degraded neighborhood, whether promoted by private organizations or public institutions. The aim of the thesis is to investigate the production of independent cultural centers in the Barriera di Milano district, north of Turin. This is done in two ways: on the one hand, trying to contextualize these activities in the alley of cultural districts (Santagata); on the other hand, we tried to understand how these activities were embedded in the Barriera area. The first part of the work it's a review of the literature on industrial districts, from Marshallian district to the cluster of Porter, listing the characteristics of the districts and the way in which were historically, generated and evolved. From the industrial districts it goes to the cultural districts, which from the first descend, following the theoretical setting of Valentino and Santagata, ending to the most recent theorization of the cultural district as an engine of social innovation. The second part of the thesis is focused on the historical analysis of the Barriera di Milano district, which has moved from being a suburb to an immigration district. Great attention is being paid to the urban reclamation project 3, promoted by the City of Turin on horseback between 2010 and 2015. Great attention is paid to the regeneration project ¿Urban 3¿, promoted by the City of Turin between 2010 and 2015. The methodology used to conduct the survey was to provide semi-structured interviews to cultural center referrals and multiple-question questionnaires during cultural events in the neighborhood. The results show that it is premature to talk about a cultural district to describe the case of Barriera di Milano, but there are some pushes in this direction. As a matter of fact, the activity of the most representative cultural operators in the district is steadily moving towards creating a more active and aware public and towards a more dense network of interactions between the operators themselves. Getting to the embeddedness of these operators, through the questionnaires provided, it is noteworthy that the neighborhood's participation and response are encouraging, although the main problem to be faced remains the widening of the potential audience of these activities.

La spinta verso la rigenerazione urbana guidata dalla cultura è ormai divenuta un cardine delle nuove politiche di sviluppo locale. Che siano promosse da organizzazioni private o da enti pubblici è sempre più frequente incontrare attività di matrice culturale impegnate nella rivitalizzazione di territori stanchi o degradati. Questa tesi di laurea si pone in questo contesto con l'obiettivo di indagare sulla produzione dei centri culturali indipendenti presenti nel quartiere di Barriera di Milano, a nord di Torino, e lo fa in due modi. Da un lato cercando di inquadrare queste attività nell'alveo dei distretti culturali teorizzati, tra gli altri, da Walter Santagata; dall'altro lato si è cercato di capire quanto queste attività fossero radicate sul territorio di Barriera. Nella parte iniziale del lavoro viene passata in rassegna la letteratura sui distretti industriali, dal distretto Marshalliano al cluster di Porter, elencando le caratteristiche dei distretti e il modo in cui, storicamente, si sono generati ed evoluti. Dai distretti industriali si passa poi ai distretti culturali, che dai primi discendono, seguendo l'impostazione teorica di Valentino e Santagata, passando per le teorizzazioni più recenti del distretto culturale come motore di innovazione sociale. La seconda parte della tesi è incentrata sull'analisi storica del quartiere di Barriera di Milano, che è passata dall'essere periferia operaia a quartiere di immigrazione. Grande attenzione viene posta sul progetto di riqualificazione Urban 3, promosso dalla Città di Torino a cavallo tra il 2010 e il 2015. La metodologia utilizzata per condurre l'indagine è stata quella di somministrare delle interviste semi-strutturate ai referenti dei centri culturali in analisi e dei questionari a risposta multipla durante eventi culturali svolti nel quartiere. I risultati mostrano che sia prematuro parlare di distretto culturale per descrivere il caso di Barriera di Milano, ma che ci siano delle spinte in questa direzione in quanto, l'attività degli operatori culturali più rappresentativi del quartiere, si sta via via indirizzando verso la creazione di un pubblico più attivo e consapevole e verso una più fitta rete di interazioni tra gli operatori stessi. Dal punto di vista del radicamento sul quartiere di questi operatori, attraverso i questionari somministrati, si nota che la partecipazione e la risposta da parte del quartiere sono abbastanza incoraggianti anche se il problema principale da affrontare rimane l'ampliamento del pubblico potenziale di queste attività. Sono da incoraggiare, in questo senso, tutte quelle attività culturali che si muovono nell'alveo del public engagement e che, al momento, sono quelle maggiormente sovvenzionate da investitori privati.

Barriera di Milano come distretto culturale? Riflessioni a partire da un'analisi sul campo

ROSITO, MARCO
2016/2017

Abstract

La spinta verso la rigenerazione urbana guidata dalla cultura è ormai divenuta un cardine delle nuove politiche di sviluppo locale. Che siano promosse da organizzazioni private o da enti pubblici è sempre più frequente incontrare attività di matrice culturale impegnate nella rivitalizzazione di territori stanchi o degradati. Questa tesi di laurea si pone in questo contesto con l'obiettivo di indagare sulla produzione dei centri culturali indipendenti presenti nel quartiere di Barriera di Milano, a nord di Torino, e lo fa in due modi. Da un lato cercando di inquadrare queste attività nell'alveo dei distretti culturali teorizzati, tra gli altri, da Walter Santagata; dall'altro lato si è cercato di capire quanto queste attività fossero radicate sul territorio di Barriera. Nella parte iniziale del lavoro viene passata in rassegna la letteratura sui distretti industriali, dal distretto Marshalliano al cluster di Porter, elencando le caratteristiche dei distretti e il modo in cui, storicamente, si sono generati ed evoluti. Dai distretti industriali si passa poi ai distretti culturali, che dai primi discendono, seguendo l'impostazione teorica di Valentino e Santagata, passando per le teorizzazioni più recenti del distretto culturale come motore di innovazione sociale. La seconda parte della tesi è incentrata sull'analisi storica del quartiere di Barriera di Milano, che è passata dall'essere periferia operaia a quartiere di immigrazione. Grande attenzione viene posta sul progetto di riqualificazione Urban 3, promosso dalla Città di Torino a cavallo tra il 2010 e il 2015. La metodologia utilizzata per condurre l'indagine è stata quella di somministrare delle interviste semi-strutturate ai referenti dei centri culturali in analisi e dei questionari a risposta multipla durante eventi culturali svolti nel quartiere. I risultati mostrano che sia prematuro parlare di distretto culturale per descrivere il caso di Barriera di Milano, ma che ci siano delle spinte in questa direzione in quanto, l'attività degli operatori culturali più rappresentativi del quartiere, si sta via via indirizzando verso la creazione di un pubblico più attivo e consapevole e verso una più fitta rete di interazioni tra gli operatori stessi. Dal punto di vista del radicamento sul quartiere di questi operatori, attraverso i questionari somministrati, si nota che la partecipazione e la risposta da parte del quartiere sono abbastanza incoraggianti anche se il problema principale da affrontare rimane l'ampliamento del pubblico potenziale di queste attività. Sono da incoraggiare, in questo senso, tutte quelle attività culturali che si muovono nell'alveo del public engagement e che, al momento, sono quelle maggiormente sovvenzionate da investitori privati.
ITA
Culture-led urban regeneration has now become a cornerstone of local development policies. It is increasingly common to encounter cultural activities engaged in renovation of degraded neighborhood, whether promoted by private organizations or public institutions. The aim of the thesis is to investigate the production of independent cultural centers in the Barriera di Milano district, north of Turin. This is done in two ways: on the one hand, trying to contextualize these activities in the alley of cultural districts (Santagata); on the other hand, we tried to understand how these activities were embedded in the Barriera area. The first part of the work it's a review of the literature on industrial districts, from Marshallian district to the cluster of Porter, listing the characteristics of the districts and the way in which were historically, generated and evolved. From the industrial districts it goes to the cultural districts, which from the first descend, following the theoretical setting of Valentino and Santagata, ending to the most recent theorization of the cultural district as an engine of social innovation. The second part of the thesis is focused on the historical analysis of the Barriera di Milano district, which has moved from being a suburb to an immigration district. Great attention is being paid to the urban reclamation project 3, promoted by the City of Turin on horseback between 2010 and 2015. Great attention is paid to the regeneration project ¿Urban 3¿, promoted by the City of Turin between 2010 and 2015. The methodology used to conduct the survey was to provide semi-structured interviews to cultural center referrals and multiple-question questionnaires during cultural events in the neighborhood. The results show that it is premature to talk about a cultural district to describe the case of Barriera di Milano, but there are some pushes in this direction. As a matter of fact, the activity of the most representative cultural operators in the district is steadily moving towards creating a more active and aware public and towards a more dense network of interactions between the operators themselves. Getting to the embeddedness of these operators, through the questionnaires provided, it is noteworthy that the neighborhood's participation and response are encouraging, although the main problem to be faced remains the widening of the potential audience of these activities.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
800129_rosito_800129_barrieradimilanocomedistrettoculturale.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 6.93 MB
Formato Adobe PDF
6.93 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/52659