Questa tesi nasce dall'esigenza di spiegare attraverso la filmografia italiana e quella internazionale, oltre che tramite alcune serie televisive, come il cinema abbia raccon- tato negli anni due miti tanto distanti quanto contigui: quello del gangster e quello della mafia. Dalla dura condanna degli anni '30 ad una sorta di idealizzazione dell'i- dealtipo mafioso, sono state spesso girate semplici e superficiali storie personali, mentre alcuni registi sono riusciti ad andare oltre, descrivendo le radici culturali di ambienti e situazioni che hanno segnato non solo l'immaginario degli spettatori, ma anche il modo di agire e di pensare di territori lontani del Sud Italia, sviscerando più o meno volontariamente due mitologie: quella del gangster puro e quella dell'orga- nizzazione. L'obiettivo è appunto quello di creare attraverso la settima arte una linea semantica che ripercorra a grandi linee il nascere e lo sviluppo del gangsterismo e della mafia, non con una visione da semplice cinefilo, ma anche alla luce di analisi antropologi- che e fatti storici. Le molte citazioni di dialoghi o monologhi dei film e delle serie televisive sono state state sbobinate personalmente nell'arco di 18 mesi e trascritte per spiegare meglio i tratti che distinguono la narrazione sul gangster e gli aspetti peculiari del sistema ma- fioso, inseriti in due capitoli distinti e divisi da una sintesi sullo sviluppo storico di questa organizzazione, dalla Sicilia fino alla crescita esponenziale avvenuta negli Stati Uniti, con una globalizzazione del suo volume di affari. La bibliografia comprende volumi incentrati sia sul cinema, che su: antropologia, sociologia e storia relativi al fenomeno criminale e ad elementi ad esso connessi che ha fatto, solo nel nostro paese, in poco più di cento anni circa 5.000 morti, diventan- do la più grande ¿industria¿ italiana con un fatturato di oltre 90 miliardi di euro fra attività legali e illegali. Inoltre, ho dovuto ricorrere a lavori prodotti da network come National Geographic o History Channel, per fare riferimento ad una storiografia an- cora non molto sviluppata sul tema, in particolare per ciò che concerne l'asse Sicilia- Stati Uniti, messo in luce soprattutto attraverso i lavori di registi come Francesco Rosi o Giuseppe Ferrara. Avrei potuto utilizzare circa altri venti lungometraggi, ma ho voluto soffermarmi su questi film e queste produzioni televisive, per sviscerare meglio i tratti distintivi del racconto sul criminale dalla ben più triste realtà su una piaga sociale come la mafia, che non usa più picciotti con la coppola o la lupara, ma agisce attraverso canali ben più sottili e rispettabili.

Criminali mitici: gangster e mafiosi nel cinema

CARINI, FRANCESCO
2016/2017

Abstract

Questa tesi nasce dall'esigenza di spiegare attraverso la filmografia italiana e quella internazionale, oltre che tramite alcune serie televisive, come il cinema abbia raccon- tato negli anni due miti tanto distanti quanto contigui: quello del gangster e quello della mafia. Dalla dura condanna degli anni '30 ad una sorta di idealizzazione dell'i- dealtipo mafioso, sono state spesso girate semplici e superficiali storie personali, mentre alcuni registi sono riusciti ad andare oltre, descrivendo le radici culturali di ambienti e situazioni che hanno segnato non solo l'immaginario degli spettatori, ma anche il modo di agire e di pensare di territori lontani del Sud Italia, sviscerando più o meno volontariamente due mitologie: quella del gangster puro e quella dell'orga- nizzazione. L'obiettivo è appunto quello di creare attraverso la settima arte una linea semantica che ripercorra a grandi linee il nascere e lo sviluppo del gangsterismo e della mafia, non con una visione da semplice cinefilo, ma anche alla luce di analisi antropologi- che e fatti storici. Le molte citazioni di dialoghi o monologhi dei film e delle serie televisive sono state state sbobinate personalmente nell'arco di 18 mesi e trascritte per spiegare meglio i tratti che distinguono la narrazione sul gangster e gli aspetti peculiari del sistema ma- fioso, inseriti in due capitoli distinti e divisi da una sintesi sullo sviluppo storico di questa organizzazione, dalla Sicilia fino alla crescita esponenziale avvenuta negli Stati Uniti, con una globalizzazione del suo volume di affari. La bibliografia comprende volumi incentrati sia sul cinema, che su: antropologia, sociologia e storia relativi al fenomeno criminale e ad elementi ad esso connessi che ha fatto, solo nel nostro paese, in poco più di cento anni circa 5.000 morti, diventan- do la più grande ¿industria¿ italiana con un fatturato di oltre 90 miliardi di euro fra attività legali e illegali. Inoltre, ho dovuto ricorrere a lavori prodotti da network come National Geographic o History Channel, per fare riferimento ad una storiografia an- cora non molto sviluppata sul tema, in particolare per ciò che concerne l'asse Sicilia- Stati Uniti, messo in luce soprattutto attraverso i lavori di registi come Francesco Rosi o Giuseppe Ferrara. Avrei potuto utilizzare circa altri venti lungometraggi, ma ho voluto soffermarmi su questi film e queste produzioni televisive, per sviscerare meglio i tratti distintivi del racconto sul criminale dalla ben più triste realtà su una piaga sociale come la mafia, che non usa più picciotti con la coppola o la lupara, ma agisce attraverso canali ben più sottili e rispettabili.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
776904_tesilaureamagistralefrancescocarini.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 8.86 MB
Formato Adobe PDF
8.86 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/52603