Giunto al culmine del mio percorso formativo universitario, con specialistica in Attività Fisica Adattata, ho redatto la mia Tesi di laurea trattando la Patologia delle Vene varicose e la sua correlazione con l'attività fisica e lo sport. Per poter trattare tale tema ho dovuto da subito far riferimento alla flebologia, branca dell'angiologia, che si interessa della fisiopatologia del sistema venoso umano, con diagnostica oggi non invasiva grazie all'utilizzo dell' ecocolordoppler. In seguito ho cercato di capire meglio la natura delle flebiti che colpiscono il circolo venoso periferico degli arti inferiori, costituito dalle due vene principali, la grande e la piccola safena. L'insufficienza venosa si può scatenare a seguito di due fattori: uno sfiancamento della parete vascolare o un aumento della pressione sanguigna in quel distretto del sistema circolatorio. Il soggetto con varici riporta caratteristici sintomi quali: gavoccioli blu e capillari ai piedi con fastidio e crampi, edemi alle gambe e trofismo della cute e dei tessuti sottostanti. Ho rivolto poi la mia attenzione a quelle che possono essere le soluzioni per combattere la flebite, che colpisce il 15-30% della popolazione, è ho riscontrato che la miglior cosa é l'esercizio fisico. Il più indicato per questo tipo di patologia è l'esercizio aerobico, che fa utilizzare gli arti superiori ed inferiori, ed induce ad un aumento della frequenza cardiaca. Per esempio, la classica camminata a passo veloce è molto indicata, inoltre è consigliato il nuoto, il ciclismo, la danza e il jogging. Relativamente a questa patologia, gli sport sono stati classificati in "buoni" e in "pregiudizievoli", onde evitare che vengano praticate discipline che sovraccarichino ulteriormente sul sistema ematico degli arti inferiori. Gli "sport buoni", che non prevedono contrazioni ritmate del gastrocnemio (comparabile ad un cuore periferico) e che possono essere considerati come una terapia preventiva e curativa di varici, sono principalmente il ciclismo, il nuoto e la ginnastica. Tra gli "sport buoni" va considerato anche lo sport amatoriale con intervalli (sforzo intenso separato da pause), il quale produce l' ipertrofia del cuore, il miglioramento del metabolismo tissutale e la diminuzione della frequenza respiratoria. Gli "sport pregiudizievoli", che invece prevedono traumi venosi causati dai movimenti inerenti allo sport stesso e che, a seguito di sollecitazioni rapide sul posto provocano colpi sulla colonna venosa, sono il tennis, la palla basca, la scherma, il tennis da tavolo, la pallavolo, la pallacanestro e lo squash. Tra gli "sport pregiudizievoli" vi è una seconda tipologia rappresentata da quelli che provocano danni a conseguenza della postura imposta e tenuta per tempi prolungati; la posizione costretta degli arti inferiori determina infatti un ostacolo per il flusso sanguigno e quindi un aumento notevole della pressione della circolazione venosa ed un aumento simultaneo del tono parietale. Tali sport sono l' equitazione, il sollevamento pesi, l'alpinismo, la canoa, il kayak ed il tiro con l'arco. Una terza tipologia di "sport pregiudizievoli" comprende quelli che procurano forti traumi come le prese nel judo, i placcaggi nel rugby e le entrate in scivolata nel calcio; questi eventi sono così traumatici per l'organismo che portano all'insorgenza delle varici.

La scienza della flebologia nello studio della patologia delle varici negli sportivi

VIETTI, PAOLO
2016/2017

Abstract

Giunto al culmine del mio percorso formativo universitario, con specialistica in Attività Fisica Adattata, ho redatto la mia Tesi di laurea trattando la Patologia delle Vene varicose e la sua correlazione con l'attività fisica e lo sport. Per poter trattare tale tema ho dovuto da subito far riferimento alla flebologia, branca dell'angiologia, che si interessa della fisiopatologia del sistema venoso umano, con diagnostica oggi non invasiva grazie all'utilizzo dell' ecocolordoppler. In seguito ho cercato di capire meglio la natura delle flebiti che colpiscono il circolo venoso periferico degli arti inferiori, costituito dalle due vene principali, la grande e la piccola safena. L'insufficienza venosa si può scatenare a seguito di due fattori: uno sfiancamento della parete vascolare o un aumento della pressione sanguigna in quel distretto del sistema circolatorio. Il soggetto con varici riporta caratteristici sintomi quali: gavoccioli blu e capillari ai piedi con fastidio e crampi, edemi alle gambe e trofismo della cute e dei tessuti sottostanti. Ho rivolto poi la mia attenzione a quelle che possono essere le soluzioni per combattere la flebite, che colpisce il 15-30% della popolazione, è ho riscontrato che la miglior cosa é l'esercizio fisico. Il più indicato per questo tipo di patologia è l'esercizio aerobico, che fa utilizzare gli arti superiori ed inferiori, ed induce ad un aumento della frequenza cardiaca. Per esempio, la classica camminata a passo veloce è molto indicata, inoltre è consigliato il nuoto, il ciclismo, la danza e il jogging. Relativamente a questa patologia, gli sport sono stati classificati in "buoni" e in "pregiudizievoli", onde evitare che vengano praticate discipline che sovraccarichino ulteriormente sul sistema ematico degli arti inferiori. Gli "sport buoni", che non prevedono contrazioni ritmate del gastrocnemio (comparabile ad un cuore periferico) e che possono essere considerati come una terapia preventiva e curativa di varici, sono principalmente il ciclismo, il nuoto e la ginnastica. Tra gli "sport buoni" va considerato anche lo sport amatoriale con intervalli (sforzo intenso separato da pause), il quale produce l' ipertrofia del cuore, il miglioramento del metabolismo tissutale e la diminuzione della frequenza respiratoria. Gli "sport pregiudizievoli", che invece prevedono traumi venosi causati dai movimenti inerenti allo sport stesso e che, a seguito di sollecitazioni rapide sul posto provocano colpi sulla colonna venosa, sono il tennis, la palla basca, la scherma, il tennis da tavolo, la pallavolo, la pallacanestro e lo squash. Tra gli "sport pregiudizievoli" vi è una seconda tipologia rappresentata da quelli che provocano danni a conseguenza della postura imposta e tenuta per tempi prolungati; la posizione costretta degli arti inferiori determina infatti un ostacolo per il flusso sanguigno e quindi un aumento notevole della pressione della circolazione venosa ed un aumento simultaneo del tono parietale. Tali sport sono l' equitazione, il sollevamento pesi, l'alpinismo, la canoa, il kayak ed il tiro con l'arco. Una terza tipologia di "sport pregiudizievoli" comprende quelli che procurano forti traumi come le prese nel judo, i placcaggi nel rugby e le entrate in scivolata nel calcio; questi eventi sono così traumatici per l'organismo che portano all'insorgenza delle varici.
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