La crisi del debito sovrano andata in scena in Europa a partire dal 2009 ha sicuramente avuto nella Grecia il suo protagonista più sfortunato (non di certo incolpevole). Il paese ellenico è stato costantemente nell'occhio del ciclone, additato da alcuni come carnefice di se stesso per via dei propri governi spendaccioni, che hanno perseguito una crescita insostenibile basata sull'indebitamento eccessivo e di cui tutti i cittadini greci hanno approfittato, e da altri come la vittima sacrificale del rigore teutonico, perseguitato dalla Troika e dalla Germania, che hanno cercato in ogni modo di prosciugarne la maggior quantità possibile di risorse. Come nella maggior parte delle cose, la verità in questo caso sta nel mezzo: in questo elaborato si cerca di far luce sulle dinamiche di una crisi drammatica, che tuttora non accenna a sembrare giunta al suo termine. Dopo aver fornito una rigorosa ricostruzione cronologica dei fatti, si passerà ad analizzare le conseguenze della crisi del debito in Grecia, osservando i fattori più critici che hanno impedito al paese di raggiungere una situazione stabile e di tornare alla normalità. Successivamente si adotterà una prospettiva più ampia, mettendo in luce le contraddizioni a livello sistemico dell'unione monetaria che hanno contribuito ad arrivare a questo punto, per ipotizzare poi quali step sono necessari a completare quest'ultima nell'ottica di evitare che una crisi di questa portata possa ripetersi; si cercherà anche di spiegare perché l'uscita della Grecia dall'euro non sarebbe la giusta direzione da prendere per la risoluzione del problema. Infine, si tenterà di determinare se l'attuale peso del debito sia veramente eccessivo al punto da rendere necessario un intervento di ristrutturazione, per poi ipotizzare in merito a ciò alcune misure che potrebbero essere adottate sia in maniera specifica per la Grecia, sia (nuovamente) a livello europeo, per porre fine alla schiavitù del paese ellenico nei confronti del proprio debito pubblico, e per ripristinare una situazione di definitiva normalità.

Crisi economica della Grecia e sostenibilità del debito sovrano

RABAJOLI, LEONARDO
2016/2017

Abstract

La crisi del debito sovrano andata in scena in Europa a partire dal 2009 ha sicuramente avuto nella Grecia il suo protagonista più sfortunato (non di certo incolpevole). Il paese ellenico è stato costantemente nell'occhio del ciclone, additato da alcuni come carnefice di se stesso per via dei propri governi spendaccioni, che hanno perseguito una crescita insostenibile basata sull'indebitamento eccessivo e di cui tutti i cittadini greci hanno approfittato, e da altri come la vittima sacrificale del rigore teutonico, perseguitato dalla Troika e dalla Germania, che hanno cercato in ogni modo di prosciugarne la maggior quantità possibile di risorse. Come nella maggior parte delle cose, la verità in questo caso sta nel mezzo: in questo elaborato si cerca di far luce sulle dinamiche di una crisi drammatica, che tuttora non accenna a sembrare giunta al suo termine. Dopo aver fornito una rigorosa ricostruzione cronologica dei fatti, si passerà ad analizzare le conseguenze della crisi del debito in Grecia, osservando i fattori più critici che hanno impedito al paese di raggiungere una situazione stabile e di tornare alla normalità. Successivamente si adotterà una prospettiva più ampia, mettendo in luce le contraddizioni a livello sistemico dell'unione monetaria che hanno contribuito ad arrivare a questo punto, per ipotizzare poi quali step sono necessari a completare quest'ultima nell'ottica di evitare che una crisi di questa portata possa ripetersi; si cercherà anche di spiegare perché l'uscita della Grecia dall'euro non sarebbe la giusta direzione da prendere per la risoluzione del problema. Infine, si tenterà di determinare se l'attuale peso del debito sia veramente eccessivo al punto da rendere necessario un intervento di ristrutturazione, per poi ipotizzare in merito a ciò alcune misure che potrebbero essere adottate sia in maniera specifica per la Grecia, sia (nuovamente) a livello europeo, per porre fine alla schiavitù del paese ellenico nei confronti del proprio debito pubblico, e per ripristinare una situazione di definitiva normalità.
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