Il termine “turismo”, in ogni parte del mondo ed in ogni lingua, viene associato immediatamente all’Italia, beneficiando della sua offerta turistica, carica di un mix realmente unico di arte, natura, ma anche di buon cibo, tradizioni e storia. Se si domanda la prima parola che viene in mente col termine turismo, le risposte più diffuse sono: viaggi, vacanze, cultura, città d’arte, cibo differente, aereo, accoglienza, servizi progrediti, nuove tecnologie, ma anche occupazione, sviluppo. Il turismo, effettivamente, è sinonimo di “viaggio”, vacanze e tempo libero. Fare turismo, in effetti, vuol significare viaggiare, porsi delle domande, incontrare persone. È possibile distinguere tra differenti categorie di turismo: il turismo incoming, vale a dire il turismo in entrata, concernente i non residenti di una nazione che vi entrano col fine di visitarla: un esempio, sono i turisti giapponesi che vengono in Italia. Tale tipologia di turismo, in linea di massima, porta denaro nel paese visitato, a vantaggio della bilancia turistica; il turismo outgoing, vale a dire il turismo in uscita, concernente i residenti di una nazione che oltrepassano i confini con lo scopo di visitare altri paesi, ad esempio, dei turisti italiani che visitano l’Inghilterra. Tale tipologia di turismo, invece, sottrae denaro dal paese di origine, a danno della bilancia turistica; il turismo domestico, concernente i residenti di una nazione che visitano località nello stesso paese; un esempio è quello di un abitante di Roma in visita a Venezia. Le tre classificazioni di base, ulteriormente combinate, originano le seguenti categorie di turismo: il turismo interno, che include il turismo domestico ed il turismo in entrata; il turismo nazionale, che include il turismo domestico ed il turismo in uscita; il turismo internazionale, che include il turismo in entrata e quello in uscita. Queste due definizioni hanno un senso, ed esso è ben differente tra di loro; la differenza potrebbe essere in primis storica: chi ha viaggiato prima di una certa data, quando erano pochi privilegiati a farlo, può essere ritenuto viaggiatore, e chi invece si è mosso dopo gli anni del boom economico (vale a dire gli anni ’60 del ‘900) in Italia, si identifica in qualità di turista. Ulteriore ipotesi: se uno parte per un viaggio organizzato si definisce turista, se invece si organizza tutto da solo è un viaggiatore. O ancora: chi conosce bene la lingua, è esperto e si muove bene è viaggiatore, chi non conosce l’inglese, si perde, si lamenta in merito al cibo, è il perfetto turista. Non è semplice riepilogare le concrete dimensioni del fenomeno turistico a motivo delle difficoltà che da sempre si manifestano nella raccolta dei dati. L’istituzione preposta allo studio della dinamica del settore a livello internazionale è il WTO, ossia il World Tourism organization, – a livello nazionale, invece, è l’ENIT (ossia l’Ente Nazionale Italiano per il Turismo) – il quale redige e pubblica abitualmente i dati e le stime dei movimenti, degli arrivi, delle presenze, ecc. dei turisti di tutto il mondo. In base alle stime del WTO, il tasso di incremento medio degli arrivi internazionali si attesta sul 5% annuo, – il turismo ha toccato la cifra record di più di un miliardo di viaggiatori nel mondo – ma ancora superiore sarà quello relativo alle entrate valutarie, in quanto al turismo si ricollegano i trasporti, la cultura, lo sport, la ristorazione, ecc., la cui fusione origina, dunque, il più vasto settore integrato dell’economia mondiale. L’Europa si identifica come l’area con la più elevata densità turistica del mondo e Italia costituisce uno tra i paesi con le maggiori potenzialità di sviluppo in ambito turistico.
I nuovi trend del mercato turistico: il caso Liguria
GUERRA, EMANUELA
2021/2022
Abstract
Il termine “turismo”, in ogni parte del mondo ed in ogni lingua, viene associato immediatamente all’Italia, beneficiando della sua offerta turistica, carica di un mix realmente unico di arte, natura, ma anche di buon cibo, tradizioni e storia. Se si domanda la prima parola che viene in mente col termine turismo, le risposte più diffuse sono: viaggi, vacanze, cultura, città d’arte, cibo differente, aereo, accoglienza, servizi progrediti, nuove tecnologie, ma anche occupazione, sviluppo. Il turismo, effettivamente, è sinonimo di “viaggio”, vacanze e tempo libero. Fare turismo, in effetti, vuol significare viaggiare, porsi delle domande, incontrare persone. È possibile distinguere tra differenti categorie di turismo: il turismo incoming, vale a dire il turismo in entrata, concernente i non residenti di una nazione che vi entrano col fine di visitarla: un esempio, sono i turisti giapponesi che vengono in Italia. Tale tipologia di turismo, in linea di massima, porta denaro nel paese visitato, a vantaggio della bilancia turistica; il turismo outgoing, vale a dire il turismo in uscita, concernente i residenti di una nazione che oltrepassano i confini con lo scopo di visitare altri paesi, ad esempio, dei turisti italiani che visitano l’Inghilterra. Tale tipologia di turismo, invece, sottrae denaro dal paese di origine, a danno della bilancia turistica; il turismo domestico, concernente i residenti di una nazione che visitano località nello stesso paese; un esempio è quello di un abitante di Roma in visita a Venezia. Le tre classificazioni di base, ulteriormente combinate, originano le seguenti categorie di turismo: il turismo interno, che include il turismo domestico ed il turismo in entrata; il turismo nazionale, che include il turismo domestico ed il turismo in uscita; il turismo internazionale, che include il turismo in entrata e quello in uscita. Queste due definizioni hanno un senso, ed esso è ben differente tra di loro; la differenza potrebbe essere in primis storica: chi ha viaggiato prima di una certa data, quando erano pochi privilegiati a farlo, può essere ritenuto viaggiatore, e chi invece si è mosso dopo gli anni del boom economico (vale a dire gli anni ’60 del ‘900) in Italia, si identifica in qualità di turista. Ulteriore ipotesi: se uno parte per un viaggio organizzato si definisce turista, se invece si organizza tutto da solo è un viaggiatore. O ancora: chi conosce bene la lingua, è esperto e si muove bene è viaggiatore, chi non conosce l’inglese, si perde, si lamenta in merito al cibo, è il perfetto turista. Non è semplice riepilogare le concrete dimensioni del fenomeno turistico a motivo delle difficoltà che da sempre si manifestano nella raccolta dei dati. L’istituzione preposta allo studio della dinamica del settore a livello internazionale è il WTO, ossia il World Tourism organization, – a livello nazionale, invece, è l’ENIT (ossia l’Ente Nazionale Italiano per il Turismo) – il quale redige e pubblica abitualmente i dati e le stime dei movimenti, degli arrivi, delle presenze, ecc. dei turisti di tutto il mondo. In base alle stime del WTO, il tasso di incremento medio degli arrivi internazionali si attesta sul 5% annuo, – il turismo ha toccato la cifra record di più di un miliardo di viaggiatori nel mondo – ma ancora superiore sarà quello relativo alle entrate valutarie, in quanto al turismo si ricollegano i trasporti, la cultura, lo sport, la ristorazione, ecc., la cui fusione origina, dunque, il più vasto settore integrato dell’economia mondiale. L’Europa si identifica come l’area con la più elevata densità turistica del mondo e Italia costituisce uno tra i paesi con le maggiori potenzialità di sviluppo in ambito turistico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/52583