Con il presente elaborato, intitolato La social change theory quale paradigma concettuale per la comprensione del comportamento in una relazione. Focus sulle relazioni interpersonali nello sport, e suddiviso in tre capitoli, si è inteso prendere in esame la social change theory in termini generali concentrandosi, in special modo, sulle relazioni intercorrente nell’ambito sportivo tra allenatore e atleta e tra atleti. Nel primo capitolo verranno prese in considerazione le dinamiche che contrassegnano le relazioni tra le persone. A tale riguardo, si farà riferimento a due ipotetici soggetti – denominati “U”, per indicare l’uomo e “D” per indicare la donna – e alla relazione tra loro intercorrente. La teoria dell’interdipendenza, di cui si avrà modo di parlare, presenta un’analisi logica della struttura delle situazioni interpersonali, offrendo un quadro concettuale in cui le situazioni di interdipendenza possono essere analizzate in termini di sei dimensioni. Secondo tale teoria (Kelley, 1984b) l’elemento qualificante di una relazione sociale si rinviene nel condizionamento che ciascun partner esercita sull’altro, ovvero nell’interdipendenza. E ciò sarà meglio comprensibile proprio attraverso gli esempi inerenti al rapporto tra “U” e “D”. Nel secondo capitolo verrà evidenziata l’importanza assunta dalla teoria dello scambio sociale (Social Exchange Theory SET), ossia uno dei paradigmi concettuali più influenti per la comprensione del comportamento delle persone, in ambito lavorativo, sportivo, relazionale ecc. Le sue radici possono essere fatte risalire almeno agli anni Venti (Malinowski, 1922; Mauss, 1925), collegando discipline come l’antropologia, la psicologia sociale e la sociologia. Sebbene siano emerse diverse visioni dello scambio sociale, i teorici concordano sul fatto che lo scambio sociale comporta una serie di interazioni che generano obblighi (Emerson, 1976). Nell’ambito della SET, queste interazioni sono solitamente viste come interdipendenti e condizionate dalle azioni di un’altra persona (Blau, 1964). Come si avrà modo di osservare, tale teoria dello scambio sociale assume rilievo nell’ambito sportivo, dove si assiste all’interazione tra sportivi e allenatore e tra atleti. Altresì, verrà preso in considerazione il modello di investimento di Rusbult (1983), il quale evidenzia come l’impegno a mantenere una relazione affettiva sia strettamente correlato a processi di comparazione con le relazioni avute nel passato ma soprattutto a processi di comparazione con altre potenziali alternative nel presente. Dunque, è evidente come il mantenimento di una relazione affettiva sia il frutto di una scelta costante che lega e non vincola le parti di una coppia. Infine, nel terzo e ultimo capitolo, si indagherà circa le relazioni tra il comportamento percepito del coaching (autonomia-supporto e controllo), la comunicazione, la relazione allenatore-atleta e il burnout degli atleti.

La social change theory quale paradigma concettuale per la comprensione del comportamento in una relazione. Focus sulle relazioni interpersonali nello sport.

MANCUSO, GIUSEPPE
2021/2022

Abstract

Con il presente elaborato, intitolato La social change theory quale paradigma concettuale per la comprensione del comportamento in una relazione. Focus sulle relazioni interpersonali nello sport, e suddiviso in tre capitoli, si è inteso prendere in esame la social change theory in termini generali concentrandosi, in special modo, sulle relazioni intercorrente nell’ambito sportivo tra allenatore e atleta e tra atleti. Nel primo capitolo verranno prese in considerazione le dinamiche che contrassegnano le relazioni tra le persone. A tale riguardo, si farà riferimento a due ipotetici soggetti – denominati “U”, per indicare l’uomo e “D” per indicare la donna – e alla relazione tra loro intercorrente. La teoria dell’interdipendenza, di cui si avrà modo di parlare, presenta un’analisi logica della struttura delle situazioni interpersonali, offrendo un quadro concettuale in cui le situazioni di interdipendenza possono essere analizzate in termini di sei dimensioni. Secondo tale teoria (Kelley, 1984b) l’elemento qualificante di una relazione sociale si rinviene nel condizionamento che ciascun partner esercita sull’altro, ovvero nell’interdipendenza. E ciò sarà meglio comprensibile proprio attraverso gli esempi inerenti al rapporto tra “U” e “D”. Nel secondo capitolo verrà evidenziata l’importanza assunta dalla teoria dello scambio sociale (Social Exchange Theory SET), ossia uno dei paradigmi concettuali più influenti per la comprensione del comportamento delle persone, in ambito lavorativo, sportivo, relazionale ecc. Le sue radici possono essere fatte risalire almeno agli anni Venti (Malinowski, 1922; Mauss, 1925), collegando discipline come l’antropologia, la psicologia sociale e la sociologia. Sebbene siano emerse diverse visioni dello scambio sociale, i teorici concordano sul fatto che lo scambio sociale comporta una serie di interazioni che generano obblighi (Emerson, 1976). Nell’ambito della SET, queste interazioni sono solitamente viste come interdipendenti e condizionate dalle azioni di un’altra persona (Blau, 1964). Come si avrà modo di osservare, tale teoria dello scambio sociale assume rilievo nell’ambito sportivo, dove si assiste all’interazione tra sportivi e allenatore e tra atleti. Altresì, verrà preso in considerazione il modello di investimento di Rusbult (1983), il quale evidenzia come l’impegno a mantenere una relazione affettiva sia strettamente correlato a processi di comparazione con le relazioni avute nel passato ma soprattutto a processi di comparazione con altre potenziali alternative nel presente. Dunque, è evidente come il mantenimento di una relazione affettiva sia il frutto di una scelta costante che lega e non vincola le parti di una coppia. Infine, nel terzo e ultimo capitolo, si indagherà circa le relazioni tra il comportamento percepito del coaching (autonomia-supporto e controllo), la comunicazione, la relazione allenatore-atleta e il burnout degli atleti.
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