Il diffondersi del monitoraggio acustico passivo anche in ambienti terrestri ha solleticato l’interesse di coloro che vogliono comprendere le potenzialità di questo metodo per identificare particolari individui o particolari gruppi di animali. Sebbene spostarsi da un livello specifico a un livello individuale sia un processo sulla carta fattibile, sono pochi gli studi che mostrano se le registrazioni acquisite in un’ottica di descrizione del paesaggio sonoro di un ambiente possano effettivamente essere utilizzate per monitorare la presenza di particolari gruppi o individui. Il mio studio ha cercato di comprendere quali siano le potenzialità di queste tecniche utilizzando un caso di studio particolarmente affascinante. Ho avuto accesso alle registrazioni effettuate in natura nella foresta pluviale di Maromizaha, in Madagascar. In queste registrazioni erano presenti dei canti di diversi gruppi di Indri indri, un lemure che vive in gruppi famigliari e abita territori stabili nella foresta. Ho ipotizzato che, se vi fosse un potenziale per il riconoscimento dei gruppi, una volta tagliati i canti questi si sarebbero potuti clusterizzare in gruppi omogenei sulla base della zona in cui era presente un certo gruppo di emittenti. In alternativa, se fossero state le caratteristiche acustiche di un particolare giorno di registrazione o di un particolare registratore, i cluster avrebbero mostrato una maggiore congruenza con queste caratteristiche. Il risultato che ho ottenuto attraverso l’applicazione di un test di randomizzazione e dell’adjusted Rand index è stato che i gruppi che abitavano territori nei pressi del registratore non hanno influenzato in maniera significativa la formazione dei cluster. Similmente l’identificativo del registratore non è risultato influenzare significativamente i cluster. La giornata in cui un particolare canto era stato registrato ha invece mostrato un’influenza significativa. Possiamo concludere che, sebbene auspicabile, il riconoscimento di gruppi di individui attraverso suoni registrati con il monitoraggio acustico passivo non sia un obiettivo facilmente raggiungibile e paiono le condizioni ambientali puntuali a influenzare maggiormente i raggruppamenti che possiamo identificare.
Individuazione dei gruppi di indri attraverso il monitoraggio acustico passivo
TURCO, ROSARIO
2021/2022
Abstract
Il diffondersi del monitoraggio acustico passivo anche in ambienti terrestri ha solleticato l’interesse di coloro che vogliono comprendere le potenzialità di questo metodo per identificare particolari individui o particolari gruppi di animali. Sebbene spostarsi da un livello specifico a un livello individuale sia un processo sulla carta fattibile, sono pochi gli studi che mostrano se le registrazioni acquisite in un’ottica di descrizione del paesaggio sonoro di un ambiente possano effettivamente essere utilizzate per monitorare la presenza di particolari gruppi o individui. Il mio studio ha cercato di comprendere quali siano le potenzialità di queste tecniche utilizzando un caso di studio particolarmente affascinante. Ho avuto accesso alle registrazioni effettuate in natura nella foresta pluviale di Maromizaha, in Madagascar. In queste registrazioni erano presenti dei canti di diversi gruppi di Indri indri, un lemure che vive in gruppi famigliari e abita territori stabili nella foresta. Ho ipotizzato che, se vi fosse un potenziale per il riconoscimento dei gruppi, una volta tagliati i canti questi si sarebbero potuti clusterizzare in gruppi omogenei sulla base della zona in cui era presente un certo gruppo di emittenti. In alternativa, se fossero state le caratteristiche acustiche di un particolare giorno di registrazione o di un particolare registratore, i cluster avrebbero mostrato una maggiore congruenza con queste caratteristiche. Il risultato che ho ottenuto attraverso l’applicazione di un test di randomizzazione e dell’adjusted Rand index è stato che i gruppi che abitavano territori nei pressi del registratore non hanno influenzato in maniera significativa la formazione dei cluster. Similmente l’identificativo del registratore non è risultato influenzare significativamente i cluster. La giornata in cui un particolare canto era stato registrato ha invece mostrato un’influenza significativa. Possiamo concludere che, sebbene auspicabile, il riconoscimento di gruppi di individui attraverso suoni registrati con il monitoraggio acustico passivo non sia un obiettivo facilmente raggiungibile e paiono le condizioni ambientali puntuali a influenzare maggiormente i raggruppamenti che possiamo identificare.File | Dimensione | Formato | |
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