Con l'espressione consapevolezza corporea si intende uno stato di coscienza e percezione dei propri movimenti e meccanismi corporei non mediati. Negli ultimi vent’anni il tema della coscienza di sé è stato trattato da un numero sempre crescente di studiosi nell’ambito di diverse discipline, sia empiriche, sia teoriche, quali le neuroscienze cognitive, la neuropsicologia, la psicologia dello sviluppo, la filosofia e la psichiatria. Ciò che accomuna la maggior parte di questi studi è l’intuizione che la coscienza di sé sia un fenomeno complesso e stratificato, poiché occuparsene vuol dire per prima istanza avere a che fare con i diversi strati che costituiscono l’esperienza di noi stessi, a partire da quelli più primitivi ed elementari. In ricerca, il modo prevalente di intendere il giovane adulto si riferisce ad una persona giovane, occidentale, prevalentemente di sesso maschile, che non affronta un passaggio, attorniato da un tessuto familiare che non lo favorirebbe. Definire con precisione la fascia d’età di giovane adulto (dall’inglese young adult) non è del tutto semplice: alcuni studiosi ritengono che la suddetta fascia si riferisca a persone di età compresa tra i 12 e i 18 anni, altri a persone tra i 18 e i 30 anni. In generale, i giovani adulti sono persone di età compresa tra i 12 e i 30 anni; maggiore precisione, tuttavia, si ricava dal contesto specifico. Il Federal Interagency Forum on Child and Family Statistics descrive i giovani adulti come individui di età compresa tra 18 e 24 anni. La disabilità intellettiva fa parte dei disturbi del neurosviluppo ed è una persistente patologia cognitiva data da un alterato funzionamento del sistema nervoso centrale. Rappresenta una condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, con compromissione delle abilità che solitamente si manifestano durante il periodo evolutivo (capacità cognitive, linguistiche, motorie, sociali). Il ritardo mentale è quindi una patologia qualitativa dell’intelligenza, la cui caratteristica principale è che il funzionamento intellettivo generale è significativamente al di sotto della media (QI<70) e si associa ad un deficit del comportamento adattivo. Il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali, come il ragionamento, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dall’esperienza. Il funzionamento adattivo fa riferimento all’efficacia con cui i soggetti svolgono le attività di vita quotidiana, riescono a comunicare, sono in grado di partecipare alla vita sociale e di essere autonomi. Gli studi e gli articoli presenti in letteratura dimostrano come, principalmente in culture come quelle statunitense e asiatica, soggetti giovani adulti con disabilità intellettiva abbiano una consapevolezza corporea minore rispetto a quella dei coetanei senza disabilità intellettiva; nella fattispecie, le ricerche hanno documentato la tendenza a stimare più positivamente la propria figura corporea. Partendo da questi assunti, questo lavoro di tesi propone un’analisi della consapevolezza corporea e dell’immagine di sé propria di un campione di giovani adulti con disabilità intellettiva nel territorio della provincia di Torino. Il principale obiettivo di questa tesi risulta essere la verifica della concordanza dei risultati ottenuti in ambito statunitense e asiatico sulla consapevolezza corporea nella cultura europea (nello specifico italiana).
La consapevolezza corporea in giovani adulti con disabilità intellettiva
VISCONTI, TOMMASO
2021/2022
Abstract
Con l'espressione consapevolezza corporea si intende uno stato di coscienza e percezione dei propri movimenti e meccanismi corporei non mediati. Negli ultimi vent’anni il tema della coscienza di sé è stato trattato da un numero sempre crescente di studiosi nell’ambito di diverse discipline, sia empiriche, sia teoriche, quali le neuroscienze cognitive, la neuropsicologia, la psicologia dello sviluppo, la filosofia e la psichiatria. Ciò che accomuna la maggior parte di questi studi è l’intuizione che la coscienza di sé sia un fenomeno complesso e stratificato, poiché occuparsene vuol dire per prima istanza avere a che fare con i diversi strati che costituiscono l’esperienza di noi stessi, a partire da quelli più primitivi ed elementari. In ricerca, il modo prevalente di intendere il giovane adulto si riferisce ad una persona giovane, occidentale, prevalentemente di sesso maschile, che non affronta un passaggio, attorniato da un tessuto familiare che non lo favorirebbe. Definire con precisione la fascia d’età di giovane adulto (dall’inglese young adult) non è del tutto semplice: alcuni studiosi ritengono che la suddetta fascia si riferisca a persone di età compresa tra i 12 e i 18 anni, altri a persone tra i 18 e i 30 anni. In generale, i giovani adulti sono persone di età compresa tra i 12 e i 30 anni; maggiore precisione, tuttavia, si ricava dal contesto specifico. Il Federal Interagency Forum on Child and Family Statistics descrive i giovani adulti come individui di età compresa tra 18 e 24 anni. La disabilità intellettiva fa parte dei disturbi del neurosviluppo ed è una persistente patologia cognitiva data da un alterato funzionamento del sistema nervoso centrale. Rappresenta una condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, con compromissione delle abilità che solitamente si manifestano durante il periodo evolutivo (capacità cognitive, linguistiche, motorie, sociali). Il ritardo mentale è quindi una patologia qualitativa dell’intelligenza, la cui caratteristica principale è che il funzionamento intellettivo generale è significativamente al di sotto della media (QI<70) e si associa ad un deficit del comportamento adattivo. Il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali, come il ragionamento, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dall’esperienza. Il funzionamento adattivo fa riferimento all’efficacia con cui i soggetti svolgono le attività di vita quotidiana, riescono a comunicare, sono in grado di partecipare alla vita sociale e di essere autonomi. Gli studi e gli articoli presenti in letteratura dimostrano come, principalmente in culture come quelle statunitense e asiatica, soggetti giovani adulti con disabilità intellettiva abbiano una consapevolezza corporea minore rispetto a quella dei coetanei senza disabilità intellettiva; nella fattispecie, le ricerche hanno documentato la tendenza a stimare più positivamente la propria figura corporea. Partendo da questi assunti, questo lavoro di tesi propone un’analisi della consapevolezza corporea e dell’immagine di sé propria di un campione di giovani adulti con disabilità intellettiva nel territorio della provincia di Torino. Il principale obiettivo di questa tesi risulta essere la verifica della concordanza dei risultati ottenuti in ambito statunitense e asiatico sulla consapevolezza corporea nella cultura europea (nello specifico italiana).File | Dimensione | Formato | |
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