Negli ultimi anni è emerso un ruolo significativo delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) nello sviluppo di numerose patologie umane, quali malattie neurodegenerative e cancro, a causa della loro capacità di indurre una condizione definita stress ossidativo. Nonostante la presenza nel nostro organismo di efficienti sistemi di difesa antiossidante, rilevante è la ricerca di composti che possano contrastare gli effetti nocivi causati dallo stress ossidativo e contribuire, di conseguenza, alla prevenzione di tali malattie. Una forte attenzione è stata rivolta verso i polifenoli, composti bioattivi presenti in numerose specie vegetali dalle interessanti attività protettive, tra le quali quelle antiossidanti. A tal proposito, in questo elaborato è stata studiata in vitro la capacità antiossidante di due composti polifenolici, l’acido ellagico (EA) e la luteolina (LU), derivati da estratto di foglie di melograno, sia in qualità di i) antiossidanti primari, ovvero in concomitanza dello stimolo pro-ossidante (H2O2 500 μM per 5 ore) che di ii) antiossidanti secondari, ovvero in forma di pretrattamento per 24 ore seguito dallo stimolo pro-ossidante (H2O2 500 μM per 5 ore). L’attività antiossidante di queste due molecole è stata valutata su due diverse linee cellulari, i fibroblasti dermici umani (HDF) e le cellule endoteliali ombelicali umane (HUVEC), con l’obiettivo di individuare eventuali differenze, tramite analisi sulla vitalità cellulare, imaging in fluorescenza per valutare la produzione di ROS e valutazione dell’espressione di geni rilevanti per l’attività antiossidante. Inoltre, è stata valutata una possibile interazione di questi composti con il sistema delle sirtuine, utilizzando il sirtinolo (SR) come molecola inibitrice delle sirtuine. Dopo aver analizzato le curve di citotossicità dei composti, sono state utilizzate concentrazioni non citotossiche per studiarne l’attività antiossidante sia in concomitanza dello stimolo pro-ossidante che in forma di pretrattamento seguito dallo stimolo pro-ossidante. L’EA ha mostrato una significativa attività sia come antiossidante primario che secondario alle concentrazioni di 100 e 250 μg/mL sulle HUVEC, rispetto alle HDF, dove invece una debole attività antiossidante è stata evidenziata solo a 5 ore di incubazione con EA 5 μg/mL, seppure non statisticamente significativa. La LU nelle HUVEC non ha mostrato una rilevanza statisticamente significativa né come antiossidante primario né come secondario, mentre nelle HDF la LU ha dimostrato una significativa attività antiossidante alla concentrazione di 50 μg/mL a 5 ore di incubazione, attività che scompariva del tutto quando le cellule venivano sottoposte a pretrattamento per 24 ore. Infine, dai dati ottenuti, il SR, quale inibitore delle sirtuine, dimostra come queste ultime probabilmente non siano coinvolte nel pathway antiossidante dell’EA e della LU in entrambe le linee cellulari. Questi dati preliminari rappresentano un interessante punto di inizio per indagare ulteriormente l’attività antiossidante dei polifenoli anche su sistemi multicellulari più complessi e successivamente in vivo, al fine di approfondire l’approccio antiossidante nella prevenzione delle malattie legate allo stress ossidativo.
Valutazione dell’attività antiossidante di composti estratti dalle foglie di melograno su linee cellulari umane sottoposte a stress ossidativo
CENTIS, GIULIA
2021/2022
Abstract
Negli ultimi anni è emerso un ruolo significativo delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) nello sviluppo di numerose patologie umane, quali malattie neurodegenerative e cancro, a causa della loro capacità di indurre una condizione definita stress ossidativo. Nonostante la presenza nel nostro organismo di efficienti sistemi di difesa antiossidante, rilevante è la ricerca di composti che possano contrastare gli effetti nocivi causati dallo stress ossidativo e contribuire, di conseguenza, alla prevenzione di tali malattie. Una forte attenzione è stata rivolta verso i polifenoli, composti bioattivi presenti in numerose specie vegetali dalle interessanti attività protettive, tra le quali quelle antiossidanti. A tal proposito, in questo elaborato è stata studiata in vitro la capacità antiossidante di due composti polifenolici, l’acido ellagico (EA) e la luteolina (LU), derivati da estratto di foglie di melograno, sia in qualità di i) antiossidanti primari, ovvero in concomitanza dello stimolo pro-ossidante (H2O2 500 μM per 5 ore) che di ii) antiossidanti secondari, ovvero in forma di pretrattamento per 24 ore seguito dallo stimolo pro-ossidante (H2O2 500 μM per 5 ore). L’attività antiossidante di queste due molecole è stata valutata su due diverse linee cellulari, i fibroblasti dermici umani (HDF) e le cellule endoteliali ombelicali umane (HUVEC), con l’obiettivo di individuare eventuali differenze, tramite analisi sulla vitalità cellulare, imaging in fluorescenza per valutare la produzione di ROS e valutazione dell’espressione di geni rilevanti per l’attività antiossidante. Inoltre, è stata valutata una possibile interazione di questi composti con il sistema delle sirtuine, utilizzando il sirtinolo (SR) come molecola inibitrice delle sirtuine. Dopo aver analizzato le curve di citotossicità dei composti, sono state utilizzate concentrazioni non citotossiche per studiarne l’attività antiossidante sia in concomitanza dello stimolo pro-ossidante che in forma di pretrattamento seguito dallo stimolo pro-ossidante. L’EA ha mostrato una significativa attività sia come antiossidante primario che secondario alle concentrazioni di 100 e 250 μg/mL sulle HUVEC, rispetto alle HDF, dove invece una debole attività antiossidante è stata evidenziata solo a 5 ore di incubazione con EA 5 μg/mL, seppure non statisticamente significativa. La LU nelle HUVEC non ha mostrato una rilevanza statisticamente significativa né come antiossidante primario né come secondario, mentre nelle HDF la LU ha dimostrato una significativa attività antiossidante alla concentrazione di 50 μg/mL a 5 ore di incubazione, attività che scompariva del tutto quando le cellule venivano sottoposte a pretrattamento per 24 ore. Infine, dai dati ottenuti, il SR, quale inibitore delle sirtuine, dimostra come queste ultime probabilmente non siano coinvolte nel pathway antiossidante dell’EA e della LU in entrambe le linee cellulari. Questi dati preliminari rappresentano un interessante punto di inizio per indagare ulteriormente l’attività antiossidante dei polifenoli anche su sistemi multicellulari più complessi e successivamente in vivo, al fine di approfondire l’approccio antiossidante nella prevenzione delle malattie legate allo stress ossidativo.File | Dimensione | Formato | |
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