Il presente lavoro di tesi cercherà di analizzare i retroscena oscuri della Fast Fashion, ponendo l’attenzione sulle diverse risposte manifestatesi all’interno dell’industria della moda, in seguito al drammatico episodio del crollo del Rana Plaz avvenuto nel 2013 in Bangladesh. L’intensificazione della frequenza di immissione dei prodotti sul mercato, i suoi retroscena inquietanti e la risposta del mondo a questa nuova verità saranno il fulcro di questo lavoro. Si analizzerà la politica del Greenwhasing, utilizzata da marchi come Zara e H&M, per dimostrare una certa sensibilità “di facciata” verso temi quali la sostenibilità e i diritti dei lavoratori. Contrapposta alla Fast Fashion si affronterà la sua controparte ovvero la Slow Fashion, e in tal senso si cercherà di studiare, attraverso esempi emblematici, campagne pubblicitarie di grandi marchi (come Patagonia e The North Face) da sempre sostenitori di una produzione più vicina alla moda sostenibile. Si presenteranno inoltre realtà minori, attive sul territorio italiano (artigiani e piccole aziende) che fanno della moda lenta il loro tratto distintivo, rendendoli unici sul mercato. La moda, da sempre legata alla società di massa, verrà osservata sotto nuovi scenari dove i consumatori consapevoli potranno attuare una rivoluzione sul mercato e dove le novità, in ambito tessile, rappresenteranno una valida alternativa per la salvaguardia dell’ambiente.
Moda e coscienza: come lo scandalo Fast Fashion ha ridefinito le modalità di consumo e comunicazione
CONSALVO, SILVANA
2021/2022
Abstract
Il presente lavoro di tesi cercherà di analizzare i retroscena oscuri della Fast Fashion, ponendo l’attenzione sulle diverse risposte manifestatesi all’interno dell’industria della moda, in seguito al drammatico episodio del crollo del Rana Plaz avvenuto nel 2013 in Bangladesh. L’intensificazione della frequenza di immissione dei prodotti sul mercato, i suoi retroscena inquietanti e la risposta del mondo a questa nuova verità saranno il fulcro di questo lavoro. Si analizzerà la politica del Greenwhasing, utilizzata da marchi come Zara e H&M, per dimostrare una certa sensibilità “di facciata” verso temi quali la sostenibilità e i diritti dei lavoratori. Contrapposta alla Fast Fashion si affronterà la sua controparte ovvero la Slow Fashion, e in tal senso si cercherà di studiare, attraverso esempi emblematici, campagne pubblicitarie di grandi marchi (come Patagonia e The North Face) da sempre sostenitori di una produzione più vicina alla moda sostenibile. Si presenteranno inoltre realtà minori, attive sul territorio italiano (artigiani e piccole aziende) che fanno della moda lenta il loro tratto distintivo, rendendoli unici sul mercato. La moda, da sempre legata alla società di massa, verrà osservata sotto nuovi scenari dove i consumatori consapevoli potranno attuare una rivoluzione sul mercato e dove le novità, in ambito tessile, rappresenteranno una valida alternativa per la salvaguardia dell’ambiente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/52462