Considerata estina per molti anni e ritrovata nel 2002 da Gallo & Gianti in provincia di Cuneo, Euphydryas maturna risulta essere l'unica specie valutata in pericolo critico (CR) dalla Lista Rossa delle farfalle italiane. La specie univoltina è presente in Italia con un'unica popolazione, la quale ha subito un drastico crollo numerico dovuto ad un forte prelievo da parte dei collezionisti e dal sovra-pascolo; poiché segnalata in Italia solamente dopo la designazione della rete Natura 2000 è in fase di designazione un apposito Sito di Importanza Comunitaria, che la Regione Piemonte si è impegnata a istituire entro la fine del 2016. Inoltre, la necessità di proteggere tale popolazione si rende ancora più stringente dopo che un lavoro recente, basato su dati poco convincenti, l'ha identificata come specie endemica italiana a sé stante (Euphydryas italica) (Back et al. 2015). Nel mese di giugno 2016, dopo aver suddiviso l'area in 16 patch è stato condotto lo studio relativo alla stima di popolazione, mediante il metodo di cattura-marcatura-ricattura, eseguito con cadenza giornaliera durante la fase centrale del periodo di volo. I dati ottenuti durante i campionamenti sono poi stati analizzati con il modello Cormack-Jolly-Seber che ha stimato la popolazione in 544 individui. Nel mese di luglio 2016, nelle 16 patch è stato condotto un monitoraggio sulla presenza dei nidi costruiti dalle larve gregarie, nel quale sono stati raccolti alcuni parametri quali altezza e circonferenza delle piante con nidi e posizione del nido. Dai dati ottenuti durante il monitoraggio risulta che: l'altezza media dei frassini che presentano un nido è di 7,43 metri, la circonferenza media è di 35,94 centimetri e mediamente i nidi sono collocati ad un'altezza di 3,79 metri. I risultati ottenuti dai due monitoraggi hanno permesso di realizzare una base cartografica, utilizzata dalla Regione Piemonte per definire i confini del nuovo S.I.C. e il suo Piano di Gestione. Durante i campionamenti sono stati prelevati 9 individui maschi dalla popolazione di San Maurizio; questi insieme a campioni ottenuti da altre popolazioni Europee sono stati analizzati, presso il laboratorio dell'Institut de Biologia Evolutiva (IBE) di Barcellona. Sono state condotte analisi di DNA barcoding mediante citocromo ossidasi 1 (COI); in totale sono stati analizzati 73 campioni di Euphydryas maturna, E. iduna, E. intermedia, Nymphalis polycholoros, Aglais urticae, Polygonia c-album e Polygonia egea. Le analisi hanno permesso di ottenere un albero filogenetico dal quale è stato possibile notare che in generale i campioni di E. maturna europei ed asiatici sono cluster taxa assieme ai campioni di E. intermedia, mentre i campioni provenienti dalla popolazione di San Maurizio si separano nettamente da questo gruppo diventando sister taxon di E. iduna, una specie che troviamo solamente in Scandinavia. Le analisi genetiche dovranno essere supportate da dati provenienti da marcatori nucleari nonché da dati morfologici per poter chiarire in modo serio la posizione della popolazione italiana.

Conservazione, autoecologia e speciazione criptica di Euphydryas maturna (Lepidoptera: Nymphalidae)

CHIADÒ CAPONET, MARCO
2016/2017

Abstract

Considerata estina per molti anni e ritrovata nel 2002 da Gallo & Gianti in provincia di Cuneo, Euphydryas maturna risulta essere l'unica specie valutata in pericolo critico (CR) dalla Lista Rossa delle farfalle italiane. La specie univoltina è presente in Italia con un'unica popolazione, la quale ha subito un drastico crollo numerico dovuto ad un forte prelievo da parte dei collezionisti e dal sovra-pascolo; poiché segnalata in Italia solamente dopo la designazione della rete Natura 2000 è in fase di designazione un apposito Sito di Importanza Comunitaria, che la Regione Piemonte si è impegnata a istituire entro la fine del 2016. Inoltre, la necessità di proteggere tale popolazione si rende ancora più stringente dopo che un lavoro recente, basato su dati poco convincenti, l'ha identificata come specie endemica italiana a sé stante (Euphydryas italica) (Back et al. 2015). Nel mese di giugno 2016, dopo aver suddiviso l'area in 16 patch è stato condotto lo studio relativo alla stima di popolazione, mediante il metodo di cattura-marcatura-ricattura, eseguito con cadenza giornaliera durante la fase centrale del periodo di volo. I dati ottenuti durante i campionamenti sono poi stati analizzati con il modello Cormack-Jolly-Seber che ha stimato la popolazione in 544 individui. Nel mese di luglio 2016, nelle 16 patch è stato condotto un monitoraggio sulla presenza dei nidi costruiti dalle larve gregarie, nel quale sono stati raccolti alcuni parametri quali altezza e circonferenza delle piante con nidi e posizione del nido. Dai dati ottenuti durante il monitoraggio risulta che: l'altezza media dei frassini che presentano un nido è di 7,43 metri, la circonferenza media è di 35,94 centimetri e mediamente i nidi sono collocati ad un'altezza di 3,79 metri. I risultati ottenuti dai due monitoraggi hanno permesso di realizzare una base cartografica, utilizzata dalla Regione Piemonte per definire i confini del nuovo S.I.C. e il suo Piano di Gestione. Durante i campionamenti sono stati prelevati 9 individui maschi dalla popolazione di San Maurizio; questi insieme a campioni ottenuti da altre popolazioni Europee sono stati analizzati, presso il laboratorio dell'Institut de Biologia Evolutiva (IBE) di Barcellona. Sono state condotte analisi di DNA barcoding mediante citocromo ossidasi 1 (COI); in totale sono stati analizzati 73 campioni di Euphydryas maturna, E. iduna, E. intermedia, Nymphalis polycholoros, Aglais urticae, Polygonia c-album e Polygonia egea. Le analisi hanno permesso di ottenere un albero filogenetico dal quale è stato possibile notare che in generale i campioni di E. maturna europei ed asiatici sono cluster taxa assieme ai campioni di E. intermedia, mentre i campioni provenienti dalla popolazione di San Maurizio si separano nettamente da questo gruppo diventando sister taxon di E. iduna, una specie che troviamo solamente in Scandinavia. Le analisi genetiche dovranno essere supportate da dati provenienti da marcatori nucleari nonché da dati morfologici per poter chiarire in modo serio la posizione della popolazione italiana.
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