Già da molto tempo in Europa i rondoni hanno scelto le città come luogo prediletto per allevare la propria prole. La scomparsa dei siti di nidificazione naturali, la scarsità di predatori e l’abbondanza di buche adatte alla nidificazione ha fatto si che ad oggi gran parte delle popolazioni di questi animali risieda all’interno delle aree urbane. Oggi però le moderne tecniche di costruzione che portano ad edifici con pareti lisce e totale assenza di cavità, il timore per la proliferazione dei piccioni domestici (Columba livia) e le gli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici che portano alla chiusura delle buche già esistenti, rappresentano sempre di più un rischio per la sopravvivenza di intere colonie. In questo quadro si fa quindi sempre più impellente la necessità di avere tecniche di conteggio precise che permettano un monitoraggio continuo delle colonie. Contare questi uccelli che passano la maggior parte della loro vita in volo è complicato, ciononostante nel tempo sono stati elaborati diversi metodi che permettono, mediante approcci molto diversi, di ottenere indicazioni sulla numerosità di questi animali. Questo lavoro si è concentrato sul metodo di “cattura-marcatura-ricattura” che permette di ottenere una stima del numero di coppie all’interno di una singola colonia, consentendo quindi, se applicato su più anni, di valutarne l’evoluzione nel tempo. Nonostante tale metodo sia comunemente usato nel conteggio dei rondoni mancano studi che ne dimostrino l’attendibilità. Poiché da noi questo metodo è stato applicato su due colonie, una di rondone pallido (Apus pallidus) e una di rondone comune (Apus apus), la prima parte dello studio si è concentrata sul confermare un comportamento tipico della prima specie, ossia quello di effettuare due distinte riproduzioni, una nei mesi di Maggio-Giugno e una ad Agosto-Settembre. La seconda parte si è focalizzata sul metodo di conteggio, valutandone l’accuratezza, mediante il confronto dei risultati ottenuti con quelli ricavati da conteggi diretti effettuati sulla stessa colonia, e il numero di sessioni minime necessarie al fine di ottenere una stima attendibile. Si è poi usato tale metodo per stimare le popolazioni di entrambe le colonie e si sono confrontati i risultati con quelli derivanti dai censimenti effettuati in anni passati in modo da valutare l’andamento della numerosità delle due colonie nel tempo. Infine si è cercato di illustrare diversi metodi di conservazione di questi uccelli e le loro possibili applicazioni alle due colonie prese in esame in questo studio.

Il metodo cattura-marcatura-ricattura attendibilità, applicabilità e utilità per censire una colonia di rondoni

MAO, LEONARDO
2021/2022

Abstract

Già da molto tempo in Europa i rondoni hanno scelto le città come luogo prediletto per allevare la propria prole. La scomparsa dei siti di nidificazione naturali, la scarsità di predatori e l’abbondanza di buche adatte alla nidificazione ha fatto si che ad oggi gran parte delle popolazioni di questi animali risieda all’interno delle aree urbane. Oggi però le moderne tecniche di costruzione che portano ad edifici con pareti lisce e totale assenza di cavità, il timore per la proliferazione dei piccioni domestici (Columba livia) e le gli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici che portano alla chiusura delle buche già esistenti, rappresentano sempre di più un rischio per la sopravvivenza di intere colonie. In questo quadro si fa quindi sempre più impellente la necessità di avere tecniche di conteggio precise che permettano un monitoraggio continuo delle colonie. Contare questi uccelli che passano la maggior parte della loro vita in volo è complicato, ciononostante nel tempo sono stati elaborati diversi metodi che permettono, mediante approcci molto diversi, di ottenere indicazioni sulla numerosità di questi animali. Questo lavoro si è concentrato sul metodo di “cattura-marcatura-ricattura” che permette di ottenere una stima del numero di coppie all’interno di una singola colonia, consentendo quindi, se applicato su più anni, di valutarne l’evoluzione nel tempo. Nonostante tale metodo sia comunemente usato nel conteggio dei rondoni mancano studi che ne dimostrino l’attendibilità. Poiché da noi questo metodo è stato applicato su due colonie, una di rondone pallido (Apus pallidus) e una di rondone comune (Apus apus), la prima parte dello studio si è concentrata sul confermare un comportamento tipico della prima specie, ossia quello di effettuare due distinte riproduzioni, una nei mesi di Maggio-Giugno e una ad Agosto-Settembre. La seconda parte si è focalizzata sul metodo di conteggio, valutandone l’accuratezza, mediante il confronto dei risultati ottenuti con quelli ricavati da conteggi diretti effettuati sulla stessa colonia, e il numero di sessioni minime necessarie al fine di ottenere una stima attendibile. Si è poi usato tale metodo per stimare le popolazioni di entrambe le colonie e si sono confrontati i risultati con quelli derivanti dai censimenti effettuati in anni passati in modo da valutare l’andamento della numerosità delle due colonie nel tempo. Infine si è cercato di illustrare diversi metodi di conservazione di questi uccelli e le loro possibili applicazioni alle due colonie prese in esame in questo studio.
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