Il maiale domestico (Sus scrofa) è un animale caratterizzato da un’elevata complessità socio – cognitiva e, in natura, è possibile osservarne una struttura sociale caratterizzata da piccoli gruppi stabili di femmine adulte e imparentate, seguite dalla prole, e da giovani maschi che formano gruppi temporanei e conducono in età adulta una vita solitaria. La composizione del gruppo si riflette sul comportamento sociale e di interazione con l’ambiente. Pertanto, è importante considerare questo aspetto nei processi di allevamento al fine di migliorare il benessere animale. Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare se una diversa composizione del gruppo in termini di sex-ratio potesse portare a differenze nelle dinamiche sociali (positive e negative), nei livelli di ansia e nell’impatto sull’ambiente circostante. Pertanto, lo studio si è concentrato su tre gruppi di maiali, allevati allo stato semi brado, nello stesso habitat: uno mono femminile (MF), uno mono maschile (MM) e uno misto (maschi e femmine in proporzioni simili; MIS). Sono stati registrati comportamenti affiliativi, aggressivi, di ansia e di scavo. Inoltre, sono stati indagati i meccanismi comportamentali attuati dopo un conflitto, per gestirlo, cioè riconciliazione (primo contatto affiliativo tra ex opponenti), contatti triadici (primo contatto affiliativo tra terzi non coinvolti nel conflitto e uno degli ex opponenti) e quadratici (primo contatto affiliativo tra quarti individui che non hanno alcun contatto con gli ex opponenti). La raccolta dati è stata condotta presso l’allevamento etico Parva Domus (Cavagnolo, TO) attraverso la registrazione di video focali per ogni individuo e l’attuazione di un monitoraggio dell’impatto ambientale (plot) nelle tre aree di mantenimento degli animali. Dati su aggressioni e affiliativi post-conflittuali sono stati ricavati da registrazioni audio-video (metodo all occurrences). I risultati hanno mostrato quanto segue: i) livelli elevati di comportamenti affiliativi nei gruppi in cui erano presenti le femmine (MF/MIS), probabilmente perché le femmine sono quelle che formano legami stabili e duraturi anche in condizioni naturali; ii) alti livelli di aggressioni nei gruppi di sole femmine e soli maschi (MF/MM), possibilmente a causa di una maggiore competizione per la risorsa, alla difesa della prole e ad alti livelli di testosterone; iii) maggiore utilizzo dell’affiliazione quadratica (e nessuna differenza nei livelli di altri comportamenti post-conflittuali) nel gruppo mono maschile, probabilmente perché un’aggressione tra maschi (meno ‘equipaggiati’ delle femmine dal punto di vista adattativo per condividere gli stessi spazi) può generare un maggior rischio di propagazione del conflitto all’interno del gruppo; iv) nessuna differenza significativa tra gruppi nei comportamenti d’ansia di baseline, in accordo con precedenti studi che hanno mostrato che il sesso non influisce su questo aspetto; iv) i livelli di scavo comportamentali e ambientali sono risultati più alti nel gruppo misto, probabilmente perché, essendo un gruppo ‘artificiale’, la maggiore competizione tra maschi e femmine può portare ad un incremento dei livelli di scavo per cercare risorse alternative non contese. Concludendo, questo studio mostra che esistono effettivamente delle differenze comportamentali legate alla composizione del gruppo nei suini; pertanto, la variabile ‘composizione’ è da tenere in considerazione in un’ottica gestionale e di benessere animale.

Differenze comportamentali tra gruppi con diversa composizione in Sus scrofa

PIERDOMENICO, ANDREA
2021/2022

Abstract

Il maiale domestico (Sus scrofa) è un animale caratterizzato da un’elevata complessità socio – cognitiva e, in natura, è possibile osservarne una struttura sociale caratterizzata da piccoli gruppi stabili di femmine adulte e imparentate, seguite dalla prole, e da giovani maschi che formano gruppi temporanei e conducono in età adulta una vita solitaria. La composizione del gruppo si riflette sul comportamento sociale e di interazione con l’ambiente. Pertanto, è importante considerare questo aspetto nei processi di allevamento al fine di migliorare il benessere animale. Lo scopo del lavoro è stato quello di valutare se una diversa composizione del gruppo in termini di sex-ratio potesse portare a differenze nelle dinamiche sociali (positive e negative), nei livelli di ansia e nell’impatto sull’ambiente circostante. Pertanto, lo studio si è concentrato su tre gruppi di maiali, allevati allo stato semi brado, nello stesso habitat: uno mono femminile (MF), uno mono maschile (MM) e uno misto (maschi e femmine in proporzioni simili; MIS). Sono stati registrati comportamenti affiliativi, aggressivi, di ansia e di scavo. Inoltre, sono stati indagati i meccanismi comportamentali attuati dopo un conflitto, per gestirlo, cioè riconciliazione (primo contatto affiliativo tra ex opponenti), contatti triadici (primo contatto affiliativo tra terzi non coinvolti nel conflitto e uno degli ex opponenti) e quadratici (primo contatto affiliativo tra quarti individui che non hanno alcun contatto con gli ex opponenti). La raccolta dati è stata condotta presso l’allevamento etico Parva Domus (Cavagnolo, TO) attraverso la registrazione di video focali per ogni individuo e l’attuazione di un monitoraggio dell’impatto ambientale (plot) nelle tre aree di mantenimento degli animali. Dati su aggressioni e affiliativi post-conflittuali sono stati ricavati da registrazioni audio-video (metodo all occurrences). I risultati hanno mostrato quanto segue: i) livelli elevati di comportamenti affiliativi nei gruppi in cui erano presenti le femmine (MF/MIS), probabilmente perché le femmine sono quelle che formano legami stabili e duraturi anche in condizioni naturali; ii) alti livelli di aggressioni nei gruppi di sole femmine e soli maschi (MF/MM), possibilmente a causa di una maggiore competizione per la risorsa, alla difesa della prole e ad alti livelli di testosterone; iii) maggiore utilizzo dell’affiliazione quadratica (e nessuna differenza nei livelli di altri comportamenti post-conflittuali) nel gruppo mono maschile, probabilmente perché un’aggressione tra maschi (meno ‘equipaggiati’ delle femmine dal punto di vista adattativo per condividere gli stessi spazi) può generare un maggior rischio di propagazione del conflitto all’interno del gruppo; iv) nessuna differenza significativa tra gruppi nei comportamenti d’ansia di baseline, in accordo con precedenti studi che hanno mostrato che il sesso non influisce su questo aspetto; iv) i livelli di scavo comportamentali e ambientali sono risultati più alti nel gruppo misto, probabilmente perché, essendo un gruppo ‘artificiale’, la maggiore competizione tra maschi e femmine può portare ad un incremento dei livelli di scavo per cercare risorse alternative non contese. Concludendo, questo studio mostra che esistono effettivamente delle differenze comportamentali legate alla composizione del gruppo nei suini; pertanto, la variabile ‘composizione’ è da tenere in considerazione in un’ottica gestionale e di benessere animale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/52321