The COVID-19 pandemic has seriously affected psychological wellbeing of the general population and more vulnerable groups, including patients with neurodegenerative disorders, such as Parkinson’s disease (PD). PD is a chronic and progressive disease characterized by both motor and non motor symptoms. Between non motor symptoms, an high prevalence of neuropsychiatric manifestations is described, in particular referred to anxiety and depression. Also, the classification of PD includes different disease stages related to the severity of symptomatology. In particular, advanced PD (APD) is characterized by motor complications and the possibility of more invasive therapeutic options for optimal symptoms control, such as deep brain stimulation (DBS) and levodopa/carbidopa intestinal gel infusion (LCIG). Therefore, the current study aimed to investigate the psychological impact of COVID-19 on patients with APD and their caregivers. The study involved 100 patients with APD and 60 caregivers. In the APD group, 26 subjects are treated with standard medical treatment (SMT) and 74 subjects are treated with device-aided therapies (DAT), in particular DBS and LCIG. An ad hoc questionnaire exploring pandemic-related distress and worries was administered to patients via telephonic interview. Depressive and anxious symptoms of all participants were assessed with the Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) before and after the lockdown. Finally, potential differences between patients treated with DAT compared to those on SMT were investigated. According to the results, 35% of patients reported depression and 39% reported anxiety. After the lockdown a significant reduction of anxiety (p= 0,023) was observed. A significant correlation was found between the type of therapy and the HADS-A score (p= 0,004). In the caregivers group 40% of subjects showed anxiety and 21,7% showed depression. The main patients’ worries concerned: PD complications related to COVID-19 (47%), interruption of outpatient clinics (38%), interruption of non-pharmacological treatments (35%) and a possible higher risk of COVID-19 infection (25%). Patients treated with DAT exhibited worries about device-related issues and for caregivers’ infection risk. In conclusion, the study highlighted a higher prevalence of anxiety and the presence of specific worries and needs in APD patients during COVID-19 pandemic. Moreover, a relevant percentage of caregivers reported anxious and depressive symptoms. This study confirms the importance to globally and carefully take care of patients and their caregivers, as well as to improve effective strategies for the management of psychological distress.

La pandemia di COVID-19 ha avuto gravi ripercussioni dal punto di vista psicologico sulla popolazione generale e su alcune fasce della popolazione più vulnerabili, quali i pazienti con malattie neurodegenerative, come la Malattia di Parkinson (MP). La MP è una patologia cronica e progressiva caratterizzata da sintomi motori e non motori. Tra questi ultimi sono molto diffuse le manifestazioni neuropsichiatriche, soprattutto ansia e depressione. La MP, inoltre, può essere classificata attraverso diversi stadi clinici in base alla gravità della sintomatologia. In particolare, la fase avanzata della malattia (AMP) è caratterizzata dalla presenza di complicanze motorie e dall’eventualità di opzioni terapeutiche maggiormente invasive per un controllo ottimale dei sintomi, quali la stimolazione cerebrale profonda (DBS) e l’infusione intestinale continua di levodopa/carbidopa (LCIG). Pertanto, il presente studio si è posto l’obiettivo di indagare l’impatto psicologico del COVID-19 nei pazienti con AMP e nei loro caregiver. Lo studio ha coinvolto 100 pazienti con AMP e 60 caregiver. I pazienti con AMP comprendevano 26 pazienti in trattamento farmacologico (SMT) e 74 pazienti trattati con terapie associate a un dispositivo (DAT), nello specifico DBS e LCIG. A questi è stato somministrato, attraverso un’intervista condotta telefonicamente, un questionario ad hoc per valutare i timori e le preoccupazioni legati al COVID-19. I sintomi ansiosi e depressivi di tutti i partecipanti sono stati esaminati attraverso l’Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) prima e dopo il lockdown. Infine, sono state indagate le potenziali differenze tra i diversi sottogruppi di pazienti: quelli trattati con SMT e quelli trattati con DAT. Secondo i risultati ottenuti, il 35% dei pazienti ha riportato sintomi depressivi e il 39% dei pazienti sintomi ansiosi. Al termine del lockdown è stata registrata una significativa riduzione dell’ansia (p= 0,023). È stata osservata una correlazione statisticamente significativa tra il tipo di trattamento e il punteggio HADS-A (p= 0,004). Nel gruppo dei caregiver il 40% dei soggetti ha mostrato ansia e il 21,7% depressione. Le principali preoccupazioni dei pazienti riguardavano: eventuali complicazioni dei sintomi della MP in caso di contagio (47%), la sospensione delle visite ambulatoriali (38%), l’interruzione dei trattamenti non farmacologici (35%) e un maggior rischio di contrarre il COVID-19 (25%). I pazienti trattati con DAT hanno riportato timori specifici associati a eventuali malfunzionamenti del dispositivo e alla possibilità del proprio caregiver di contrarre il COVID-19. In conclusione, lo studio ha rilevato durante la pandemia un aumento della prevalenza dei sintomi ansiosi e la presenza di preoccupazioni ed esigenze specifiche nei pazienti con AMP. Inoltre, una percentuale significativa di caregiver ha riportato sintomi ansiosi e depressivi. Ciò conferma l’importanza di una presa in carico individualizzata rivolta ai pazienti e ai loro caregiver, nonché di un’implementazione di strategie efficaci nella gestione del disagio psicologico.

L'impatto psicologico del COVID-19 nei pazienti con malattia di Parkinson in fase avanzata e nei caregiver

BOSCHETTO, CARLOTTA
2021/2022

Abstract

La pandemia di COVID-19 ha avuto gravi ripercussioni dal punto di vista psicologico sulla popolazione generale e su alcune fasce della popolazione più vulnerabili, quali i pazienti con malattie neurodegenerative, come la Malattia di Parkinson (MP). La MP è una patologia cronica e progressiva caratterizzata da sintomi motori e non motori. Tra questi ultimi sono molto diffuse le manifestazioni neuropsichiatriche, soprattutto ansia e depressione. La MP, inoltre, può essere classificata attraverso diversi stadi clinici in base alla gravità della sintomatologia. In particolare, la fase avanzata della malattia (AMP) è caratterizzata dalla presenza di complicanze motorie e dall’eventualità di opzioni terapeutiche maggiormente invasive per un controllo ottimale dei sintomi, quali la stimolazione cerebrale profonda (DBS) e l’infusione intestinale continua di levodopa/carbidopa (LCIG). Pertanto, il presente studio si è posto l’obiettivo di indagare l’impatto psicologico del COVID-19 nei pazienti con AMP e nei loro caregiver. Lo studio ha coinvolto 100 pazienti con AMP e 60 caregiver. I pazienti con AMP comprendevano 26 pazienti in trattamento farmacologico (SMT) e 74 pazienti trattati con terapie associate a un dispositivo (DAT), nello specifico DBS e LCIG. A questi è stato somministrato, attraverso un’intervista condotta telefonicamente, un questionario ad hoc per valutare i timori e le preoccupazioni legati al COVID-19. I sintomi ansiosi e depressivi di tutti i partecipanti sono stati esaminati attraverso l’Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) prima e dopo il lockdown. Infine, sono state indagate le potenziali differenze tra i diversi sottogruppi di pazienti: quelli trattati con SMT e quelli trattati con DAT. Secondo i risultati ottenuti, il 35% dei pazienti ha riportato sintomi depressivi e il 39% dei pazienti sintomi ansiosi. Al termine del lockdown è stata registrata una significativa riduzione dell’ansia (p= 0,023). È stata osservata una correlazione statisticamente significativa tra il tipo di trattamento e il punteggio HADS-A (p= 0,004). Nel gruppo dei caregiver il 40% dei soggetti ha mostrato ansia e il 21,7% depressione. Le principali preoccupazioni dei pazienti riguardavano: eventuali complicazioni dei sintomi della MP in caso di contagio (47%), la sospensione delle visite ambulatoriali (38%), l’interruzione dei trattamenti non farmacologici (35%) e un maggior rischio di contrarre il COVID-19 (25%). I pazienti trattati con DAT hanno riportato timori specifici associati a eventuali malfunzionamenti del dispositivo e alla possibilità del proprio caregiver di contrarre il COVID-19. In conclusione, lo studio ha rilevato durante la pandemia un aumento della prevalenza dei sintomi ansiosi e la presenza di preoccupazioni ed esigenze specifiche nei pazienti con AMP. Inoltre, una percentuale significativa di caregiver ha riportato sintomi ansiosi e depressivi. Ciò conferma l’importanza di una presa in carico individualizzata rivolta ai pazienti e ai loro caregiver, nonché di un’implementazione di strategie efficaci nella gestione del disagio psicologico.
ITA
The COVID-19 pandemic has seriously affected psychological wellbeing of the general population and more vulnerable groups, including patients with neurodegenerative disorders, such as Parkinson’s disease (PD). PD is a chronic and progressive disease characterized by both motor and non motor symptoms. Between non motor symptoms, an high prevalence of neuropsychiatric manifestations is described, in particular referred to anxiety and depression. Also, the classification of PD includes different disease stages related to the severity of symptomatology. In particular, advanced PD (APD) is characterized by motor complications and the possibility of more invasive therapeutic options for optimal symptoms control, such as deep brain stimulation (DBS) and levodopa/carbidopa intestinal gel infusion (LCIG). Therefore, the current study aimed to investigate the psychological impact of COVID-19 on patients with APD and their caregivers. The study involved 100 patients with APD and 60 caregivers. In the APD group, 26 subjects are treated with standard medical treatment (SMT) and 74 subjects are treated with device-aided therapies (DAT), in particular DBS and LCIG. An ad hoc questionnaire exploring pandemic-related distress and worries was administered to patients via telephonic interview. Depressive and anxious symptoms of all participants were assessed with the Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) before and after the lockdown. Finally, potential differences between patients treated with DAT compared to those on SMT were investigated. According to the results, 35% of patients reported depression and 39% reported anxiety. After the lockdown a significant reduction of anxiety (p= 0,023) was observed. A significant correlation was found between the type of therapy and the HADS-A score (p= 0,004). In the caregivers group 40% of subjects showed anxiety and 21,7% showed depression. The main patients’ worries concerned: PD complications related to COVID-19 (47%), interruption of outpatient clinics (38%), interruption of non-pharmacological treatments (35%) and a possible higher risk of COVID-19 infection (25%). Patients treated with DAT exhibited worries about device-related issues and for caregivers’ infection risk. In conclusion, the study highlighted a higher prevalence of anxiety and the presence of specific worries and needs in APD patients during COVID-19 pandemic. Moreover, a relevant percentage of caregivers reported anxious and depressive symptoms. This study confirms the importance to globally and carefully take care of patients and their caregivers, as well as to improve effective strategies for the management of psychological distress.
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