Precedenti evidenze sperimentali confermano la plasticità dello schema corporeo in soggetti sani: le caratteristiche cinematiche del movimento si modificano a seguito dell'utilizzo di uno strumento come ad esempio un bastone, per effettuare un movimento. Il presente lavoro di tesi approfondisce tale tematica all'interno della Malattia di Parkinson al fine di evidenziare possibili differenze nella plasticità dello Schema Corporeo in virtù della patologia sensorimotoria. Un gruppo di soggetti affetti dalla Malattia di Parkinson e un gruppo di soggetti sani hanno preso parte all'esperimento, dove le componenti cinematiche del movimento in un compito di raggiungimento e la stima della lunghezza dell'effettore tramite un compito tattile sono state valutate prima e dopo l'utilizzo di uno strumento. Dai risultati non è emersa differenza tra la condizione pre e post utilizzo dello strumento nelle componenti cinematiche o di rappresetnazione dell'arto in entrambi i gruppi. Si osservano invece differenze tra il braccio non affetto e il braccio affetto rispetto alle caratteristiche del movimento. Il presente studio pertanto sembra non suggerire alcuna differenza nell'utilizzo di un oggetto sulla prestazione dei soggetti, anche in presenza della Malattia di Parkinson, in contrasto con studi precedenti del settore. Possibili implicazioni teoriche e sviluppi futuri sono pertanto discussi, soprattutto alla luce di possibili conseguenze sui protocolli riabilitativi nella Malattia di Parkinson.
La plasticità dello Schema Corporeo nella Malattia di Parkinson: uno studio sperimentale di analisi della cinematica del movimento in un compito di raggiungimento
QUARTINI, ILENIA
2016/2017
Abstract
Precedenti evidenze sperimentali confermano la plasticità dello schema corporeo in soggetti sani: le caratteristiche cinematiche del movimento si modificano a seguito dell'utilizzo di uno strumento come ad esempio un bastone, per effettuare un movimento. Il presente lavoro di tesi approfondisce tale tematica all'interno della Malattia di Parkinson al fine di evidenziare possibili differenze nella plasticità dello Schema Corporeo in virtù della patologia sensorimotoria. Un gruppo di soggetti affetti dalla Malattia di Parkinson e un gruppo di soggetti sani hanno preso parte all'esperimento, dove le componenti cinematiche del movimento in un compito di raggiungimento e la stima della lunghezza dell'effettore tramite un compito tattile sono state valutate prima e dopo l'utilizzo di uno strumento. Dai risultati non è emersa differenza tra la condizione pre e post utilizzo dello strumento nelle componenti cinematiche o di rappresetnazione dell'arto in entrambi i gruppi. Si osservano invece differenze tra il braccio non affetto e il braccio affetto rispetto alle caratteristiche del movimento. Il presente studio pertanto sembra non suggerire alcuna differenza nell'utilizzo di un oggetto sulla prestazione dei soggetti, anche in presenza della Malattia di Parkinson, in contrasto con studi precedenti del settore. Possibili implicazioni teoriche e sviluppi futuri sono pertanto discussi, soprattutto alla luce di possibili conseguenze sui protocolli riabilitativi nella Malattia di Parkinson.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/52081