Space, for a dancer, is a tool that allows the body to move freely and, therefore, is essential in order for the dance art to exist. The scenic space is the instrument through which the movements are transmitted from those who dance to those who watch, it is the place where the choreutic art takes place and becomes enjoyable, universal. In different historical moments humanity has found new ways to move their body in space, and therefore different environments in which to perform. This development is the main theme of my thesis: it is an investigation about the ways in which, century after century, the dance places have mutated to pander to the changes that were happening in society, as well as in technological and architectural progress. The investigation will analyse the reasons that make places with some characteristics more adequate than others, along with the fact that some buildings were built specifically to host ballets while other structures were adapted to performances later on. The concept of spectacle is in constant development, and it is, now-a-day, one of the elements that can shape space: during the history of ballet, the new dance styles have had an influence on the design of buildings, previously extremely decorated and later with minimal or modern decoration. Lastly, there will be examples of buildings requalified to host performances, and an analysis of how dance has explored unconventional structures and environments. The last part of the thesis commits to a tourist investigation about dance events that people travel to attend. I gathered data with a survey in which dancers belonging to different styles from all over Italy participated. The main purpose of the survey was to get a vision of the flow of tourism of Italian dancers and teachers, and to understand whether the buildings in which the events are held influence somehow the choice of the events to attend.
Lo spazio, per un danzatore, rappresenta lo strumento che permette la libertà di muoversi e, quindi, di far vivere la propria arte. Lo spazio scenico è il mezzo attraverso cui le movenze vengono trasmesse da chi balla a chi guarda, il luogo dove l'arte coreutica prende forma e diventa fruibile, universale. Diversi momenti storici hanno portato l’uomo a ricercare nuovi modi di vivere il corpo nello spazio, e quindi differenti ambienti in cui performare. Questo susseguirsi di cambiamenti è quanto verrà approfondito in questo elaborato: un’indagine sulle modalità in cui, secolo dopo secolo, i luoghi della danza si siano trasformati assecondando i cambiamenti che avvenivano nella società e considerando l'innovazione architettonica e tecnologica. Saranno affrontate le ragioni che portano a utilizzare architetture con determinate caratteristiche, talune create appositamente per accogliere balletti, altre in cui la performance si è inserita col passare del tempo. Sarà analizzato il modificarsi del concetto di spettacolo, il modo in cui esso stesso possa plasmare lo spazio e come la sua storia abbia influito sulla costruzione di edifici dapprima estremamente decorati e articolati, poi sempre più spogli. Infine, si vedranno esempi di edifici riqualificati per ospitare performance ballate, e come la danza si sia insediata in strutture e ambienti non convenzionali. La parte finale dell’elaborato è dedicata a un'indagine turistica, con particolare attenzione all’importanza degli eventi di danza frequentati fuori sede. Un campione di ballerini provenienti da tutta Italia ha contribuito alla raccolta dei dati tramite un sondaggio che ho ideato con lo scopo di ottenere una panoramica sul flusso del turismo tersicoreo italiano, con cenni sul ruolo dell'architettura e se quest’ultima sia rilevante nella selezione degli eventi a cui partecipare.
I luoghi della danza. Lo spazio scenico e il turismo tersicoreo
MIGLIACCIO, SILVIA
2023/2024
Abstract
Lo spazio, per un danzatore, rappresenta lo strumento che permette la libertà di muoversi e, quindi, di far vivere la propria arte. Lo spazio scenico è il mezzo attraverso cui le movenze vengono trasmesse da chi balla a chi guarda, il luogo dove l'arte coreutica prende forma e diventa fruibile, universale. Diversi momenti storici hanno portato l’uomo a ricercare nuovi modi di vivere il corpo nello spazio, e quindi differenti ambienti in cui performare. Questo susseguirsi di cambiamenti è quanto verrà approfondito in questo elaborato: un’indagine sulle modalità in cui, secolo dopo secolo, i luoghi della danza si siano trasformati assecondando i cambiamenti che avvenivano nella società e considerando l'innovazione architettonica e tecnologica. Saranno affrontate le ragioni che portano a utilizzare architetture con determinate caratteristiche, talune create appositamente per accogliere balletti, altre in cui la performance si è inserita col passare del tempo. Sarà analizzato il modificarsi del concetto di spettacolo, il modo in cui esso stesso possa plasmare lo spazio e come la sua storia abbia influito sulla costruzione di edifici dapprima estremamente decorati e articolati, poi sempre più spogli. Infine, si vedranno esempi di edifici riqualificati per ospitare performance ballate, e come la danza si sia insediata in strutture e ambienti non convenzionali. La parte finale dell’elaborato è dedicata a un'indagine turistica, con particolare attenzione all’importanza degli eventi di danza frequentati fuori sede. Un campione di ballerini provenienti da tutta Italia ha contribuito alla raccolta dei dati tramite un sondaggio che ho ideato con lo scopo di ottenere una panoramica sul flusso del turismo tersicoreo italiano, con cenni sul ruolo dell'architettura e se quest’ultima sia rilevante nella selezione degli eventi a cui partecipare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/5206