The elaborate is presented as the result of a research conducted in the housing occupation at the Salette in the city of Turin. This pattern of participated experimentation aims to propose a new idea of ​​reception and integration of the migrants into Italian society. To give a clear idea of ​​the starting point of this housing occupation it is necessary to take a step backwards, to return to the macro level in order to provide an overall picture of the historical and legislative area to which this reality belongs. Defining how the reception system is structured, which actors are operating there and the factors of instability are used to understand the context in which the occupations are inserted, or from which system cracks emerge such alternative solutions. So we start with an analysis of the asylum legislation at the European level, taking into consideration the instruments for the externalization of border controls implemented by the Member States and underlining how they lack of harmonization in internal policies and in the mode of action. Subsequently,the Italian context will be analyzed to see how the reception policies have changed as a result of crisis and emergency situations that have destabilized the pre-existing system. The forms of international protection and the types of residence permits will show and it will review the various steps that migrants face in their path of reception. The purpose of this narrative is to underline the fact that there are still shortcomings in the asylum system, especially in the post-phase, where concrete options are often lacking, so that, nowadays, the use of abandoned buildings is one of the most widespread alternatives. It should be realized that occupations have become part of ordinary survival strategies and consequently it is advisable to start implementing shared projects on them. The voluntary world, the Third Sector associations and the politically active groups have tried to create alternative or complementary integration paths with respect to what the public sector offers. In the city of Turin, in particular, specific historical, political and social conditions have given to associations a rather unusual role in building relationships with local authorities and in defining reception paths outside the institutional sphere. In this regard, a chronology of occupations for housing purposes that have taken place in Turin from 2007 to today will be presented, the Turin experience shows how it is possible to imagine shared paths capable of producing new scenarios and how these housing realities from simple aggregations of people have become real urban political actors and interlocutors for institutions. This happens in order to create a sort of continuity between the past occupations and the more recent one of the Salette, to which the last part of the thesis is dedicated. Through fieldwork and interviews it has been possible to understand the interactions between the various actors in order to outline this shared pattern, which were the battles faced and the successes achieved. The experiment of the Salette is a necessary intermediate step in which many actors cooperate to accompany the social, housing and work integration of migrants.
L'elaborato si presenta come il risultato di una ricerca condotta nella realtà abitativa occupata della Salette a Torino. Questo modello di sperimentazione partecipata vuole proporre una nuova idea di accoglienza e integrazione dei migranti all'interno della società italiana. Per dare un'idea chiara dell'ambito in cui si inserisce questa occupazione abitativa è necessario fare un passo indietro, per fornire,a livello macro, un quadro complessivo del terreno storico e legislativo a cui questa realtà appartiene. Definire come si articola il sistema di accoglienza, quali sono gli attori che vi operano e i fattori di instabilità serve a comprendere il contesto in cui si inseriscono le occupazioni abitative, ovvero da quali crepe del sistema emergono tali soluzioni alternative. Si parte da un'analisi della normativa in materia di asilo a livello europeo, prendendo in considerazione gli strumenti di esternalizzazione dei controlli delle frontiere messi in atto dagli Stati membri e sottolineando come tra questi sia venuta a mancare un'armonizzazione nelle politiche interne e nelle modalità di azione. Si passerà,poi, ad analizzare il contesto italiano per osservare in che modo le politiche di accoglienza si sono modificate in seguito a situazioni di crisi e di emergenza che hanno destabilizzato il sistema preesistente. Si vedranno le forme di protezione internazionale e le tipologie di permessi di soggiorno, per poi passare in rassegna i vari step che i migranti affrontano nel loro percorso di accoglienza. Il fine di questa narrazione è di sottolineare come vi siano ancora delle carenze e delle insufficienze nel sistema d'asilo, soprattutto nella fase post, dove spesso mancano delle opzioni concrete per cui, ad oggi, ricorrere all'occupazione di stabili abbandonati rappresenta una delle alternative più diffuse. Bisognerebbe rendersi conto che le occupazioni sono entrate a far parte delle strategie ordinarie di sopravvivenza e di conseguenza è opportuno iniziare a realizzare dei progetti condivisi su di esse. Il mondo del volontariato, le associazioni del Terzo Settore e i gruppi politicamente attivi hanno cercato di creare dei percorsi di integrazione alternativi o complementari rispetto a quanto offerto dal Settore pubblico. A Torino, in particolare, specifiche condizioni storiche, politiche e sociali hanno consegnato all'associazionismo un ruolo piuttosto inedito nella costruzione di relazioni con gli enti locali e nella definizione dei percorsi di accoglienza al di fuori dell'ambito istituzionale. A questo proposito, verrà presentata una cronistoria delle occupazioni a scopo abitativo che si sono susseguite a Torino dal 2007 ad oggi, l'esperienza torinese mostra come sia possibile immaginare percorsi condivisi in grado di produrre nuovi scenari e in che modo queste realtà abitative da semplici aggregazioni di persone siano diventate dei veri e propri attori politici urbani. Questo avviene al fine di creare una sorta di continuità tra le occupazioni passate e quella più recente della Salette, a cui è dedicata l'ultima parte della tesi. Attraverso un lavoro di ricerca sul campo e di interviste è stato possibile comprendere quali sono state le interazioni tra i vari attori al fine di delineare questo modello condiviso, quali sono state le battaglie affrontate e i successi raggiunti. L'esperimento della Salette si pone come passo intermedio necessario in cui molti attori cooperano per accompagnare l'inserimento sociale e lavorativo dei migranti
Creare nuovi spazi di integrazione: l'esperimento della Salette a Torino
FORNASARI, MARTA
2016/2017
Abstract
L'elaborato si presenta come il risultato di una ricerca condotta nella realtà abitativa occupata della Salette a Torino. Questo modello di sperimentazione partecipata vuole proporre una nuova idea di accoglienza e integrazione dei migranti all'interno della società italiana. Per dare un'idea chiara dell'ambito in cui si inserisce questa occupazione abitativa è necessario fare un passo indietro, per fornire,a livello macro, un quadro complessivo del terreno storico e legislativo a cui questa realtà appartiene. Definire come si articola il sistema di accoglienza, quali sono gli attori che vi operano e i fattori di instabilità serve a comprendere il contesto in cui si inseriscono le occupazioni abitative, ovvero da quali crepe del sistema emergono tali soluzioni alternative. Si parte da un'analisi della normativa in materia di asilo a livello europeo, prendendo in considerazione gli strumenti di esternalizzazione dei controlli delle frontiere messi in atto dagli Stati membri e sottolineando come tra questi sia venuta a mancare un'armonizzazione nelle politiche interne e nelle modalità di azione. Si passerà,poi, ad analizzare il contesto italiano per osservare in che modo le politiche di accoglienza si sono modificate in seguito a situazioni di crisi e di emergenza che hanno destabilizzato il sistema preesistente. Si vedranno le forme di protezione internazionale e le tipologie di permessi di soggiorno, per poi passare in rassegna i vari step che i migranti affrontano nel loro percorso di accoglienza. Il fine di questa narrazione è di sottolineare come vi siano ancora delle carenze e delle insufficienze nel sistema d'asilo, soprattutto nella fase post, dove spesso mancano delle opzioni concrete per cui, ad oggi, ricorrere all'occupazione di stabili abbandonati rappresenta una delle alternative più diffuse. Bisognerebbe rendersi conto che le occupazioni sono entrate a far parte delle strategie ordinarie di sopravvivenza e di conseguenza è opportuno iniziare a realizzare dei progetti condivisi su di esse. Il mondo del volontariato, le associazioni del Terzo Settore e i gruppi politicamente attivi hanno cercato di creare dei percorsi di integrazione alternativi o complementari rispetto a quanto offerto dal Settore pubblico. A Torino, in particolare, specifiche condizioni storiche, politiche e sociali hanno consegnato all'associazionismo un ruolo piuttosto inedito nella costruzione di relazioni con gli enti locali e nella definizione dei percorsi di accoglienza al di fuori dell'ambito istituzionale. A questo proposito, verrà presentata una cronistoria delle occupazioni a scopo abitativo che si sono susseguite a Torino dal 2007 ad oggi, l'esperienza torinese mostra come sia possibile immaginare percorsi condivisi in grado di produrre nuovi scenari e in che modo queste realtà abitative da semplici aggregazioni di persone siano diventate dei veri e propri attori politici urbani. Questo avviene al fine di creare una sorta di continuità tra le occupazioni passate e quella più recente della Salette, a cui è dedicata l'ultima parte della tesi. Attraverso un lavoro di ricerca sul campo e di interviste è stato possibile comprendere quali sono state le interazioni tra i vari attori al fine di delineare questo modello condiviso, quali sono state le battaglie affrontate e i successi raggiunti. L'esperimento della Salette si pone come passo intermedio necessario in cui molti attori cooperano per accompagnare l'inserimento sociale e lavorativo dei migrantiFile | Dimensione | Formato | |
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