Con il presente lavoro di tesi si intende osservare e analizzare l’organo di controllo delle società di capitali nel modello di governance tradizionale, ossia il Collegio sindacale, nello svolgimento delle sue funzioni, con riguardo al ruolo che è chiamato a svolgere e al suo rapporto con i diversi organi sociali di cui si compone una società. Il Collegio sindacale riveste un ruolo fondamentale nel disegno del Legislatore, il quale ha rinvenuto la necessità di predisporre un apposito istituto che si occupasse di vigilare sull’attività dei soggetti che hanno il ruolo attivo di gestori della stessa, ossia l’organo amministrativo; a tal proposito è inevitabile non occuparsi anche di quest’ultimo poiché le loro funzioni sono strettamente correlate. L’esigenza di predisporre un organo incaricato del controllo dell’attività sociale deriva dalla moltitudine di situazioni in cui una società può riversare, ovvero delle operazioni che una società può decidere di effettuare, le quali richiedono procedure lunghe e complesse. Per suddette ragioni verranno analizzate le operazioni straordinarie, ossia operazioni caratterizzate dalla loro eccezionalità, attuate dalla società per molteplici ragioni inerenti all’esigenza di modificare la propria struttura organizzativa, il loro business, nonché la loro proprietà. Così come le operazioni straordinarie, un ulteriore oggetto di analisi è rappresentato dal ruolo del Collegio sindacale nelle situazioni di crisi. In relazione a ciò risulta doveroso analizzare anzitutto le recenti modifiche che hanno interessato il diritto fallimentare, modifiche configuratesi come una vera e propria riforma che hanno portato all’introduzione nel nostro ordinamento del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, il quale ha definitivamente abolito il Regio decreto n.267/1942, la cosiddetta Legge Fallimentare. Le disposizioni contenute nel nuovo Codice rivoluzionano completamente la prospettiva alla base della disciplina, incentrando il nuovo complesso di norme sull’importanza della prevenzione alla crisi e introducendo la disciplina degli assetti adeguati come strumento per rilevare tempestivamente le situazioni di crisi. Pertanto, viene posta particolare attenzione al ruolo dei sindaci in quanto, in considerazione delle funzioni ad esso affidate, il Collegio sindacale si configura come garante per la corretta gestione societaria, affinché non vengano poste in essere condotte in grado di arrecare pregiudizio alla società, ai soci e ai creditori della stessa. Le nuove disposizioni hanno comportato anche la necessità di chiarire le loro responsabilità; la rilevanza della loro attività è stata dimostrata affidando loro competenze inerenti ai capisaldi degli assetti adeguati e del controllo di legalità, le quali appunto costituiscono la base della nuova cultura societaria. Se da un lato però questo ha inevitabilmente comportato un aumento dei suoi compiti, dall’altro non sono stati forniti gli strumenti idonei per poterli svolgere in maniera adeguata; ciò comporta la necessità di definire meglio i confini d’azione dei sindaci e a circoscriverne la responsabilità.

Il Collegio sindacale nelle vicende societarie

MINERVINO, ROBERTA
2021/2022

Abstract

Con il presente lavoro di tesi si intende osservare e analizzare l’organo di controllo delle società di capitali nel modello di governance tradizionale, ossia il Collegio sindacale, nello svolgimento delle sue funzioni, con riguardo al ruolo che è chiamato a svolgere e al suo rapporto con i diversi organi sociali di cui si compone una società. Il Collegio sindacale riveste un ruolo fondamentale nel disegno del Legislatore, il quale ha rinvenuto la necessità di predisporre un apposito istituto che si occupasse di vigilare sull’attività dei soggetti che hanno il ruolo attivo di gestori della stessa, ossia l’organo amministrativo; a tal proposito è inevitabile non occuparsi anche di quest’ultimo poiché le loro funzioni sono strettamente correlate. L’esigenza di predisporre un organo incaricato del controllo dell’attività sociale deriva dalla moltitudine di situazioni in cui una società può riversare, ovvero delle operazioni che una società può decidere di effettuare, le quali richiedono procedure lunghe e complesse. Per suddette ragioni verranno analizzate le operazioni straordinarie, ossia operazioni caratterizzate dalla loro eccezionalità, attuate dalla società per molteplici ragioni inerenti all’esigenza di modificare la propria struttura organizzativa, il loro business, nonché la loro proprietà. Così come le operazioni straordinarie, un ulteriore oggetto di analisi è rappresentato dal ruolo del Collegio sindacale nelle situazioni di crisi. In relazione a ciò risulta doveroso analizzare anzitutto le recenti modifiche che hanno interessato il diritto fallimentare, modifiche configuratesi come una vera e propria riforma che hanno portato all’introduzione nel nostro ordinamento del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, il quale ha definitivamente abolito il Regio decreto n.267/1942, la cosiddetta Legge Fallimentare. Le disposizioni contenute nel nuovo Codice rivoluzionano completamente la prospettiva alla base della disciplina, incentrando il nuovo complesso di norme sull’importanza della prevenzione alla crisi e introducendo la disciplina degli assetti adeguati come strumento per rilevare tempestivamente le situazioni di crisi. Pertanto, viene posta particolare attenzione al ruolo dei sindaci in quanto, in considerazione delle funzioni ad esso affidate, il Collegio sindacale si configura come garante per la corretta gestione societaria, affinché non vengano poste in essere condotte in grado di arrecare pregiudizio alla società, ai soci e ai creditori della stessa. Le nuove disposizioni hanno comportato anche la necessità di chiarire le loro responsabilità; la rilevanza della loro attività è stata dimostrata affidando loro competenze inerenti ai capisaldi degli assetti adeguati e del controllo di legalità, le quali appunto costituiscono la base della nuova cultura societaria. Se da un lato però questo ha inevitabilmente comportato un aumento dei suoi compiti, dall’altro non sono stati forniti gli strumenti idonei per poterli svolgere in maniera adeguata; ciò comporta la necessità di definire meglio i confini d’azione dei sindaci e a circoscriverne la responsabilità.
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