The aim of this thesis is to explore the relationship between vipassanā and samatha styles of Buddhist meditation and the knowledge they provide. Meditational practices, for instance, are often considered related to achieving some form of gnosis or spiritual knowledge. After briefly introducing the key soteriological aspects of these practices, I will investigate the epistemic implications of such claims, specifically the kind of knowledge one presupposes and acquires through meditation. In the first chapter, I will introduce and briefly examine the nature of Buddhist vipassanā and samatha meditations. Additionally, different sui generis kinds of knowledge, such as propositional knowledge and knowledge by acquaintance, will be discussed to understand how they relate to meditation. In the second chapter, I will examine the relationship between the aforementioned meditational practices and the knowledge involved in the practice itself. The core idea is that meditational practices involve propositional knowledge in terms of imperatives, necessary for imparting orders and instructions, thus being preconditions for the practice. Furthermore, introspective knowledge by acquaintance is required to know the relevant mental and bodily events to which a subject relates in a particular way. Conversely, meditational practices produce knowledge by acquaintance of aware mental states and of meta-aware mental states, depending on the stage of the practice. I will further elaborate on the relationship between introspection and meditation to highlight the unique cognitive structure involved in vipassan¯a and samatha meditations. In the third chapter, I will present the case study of the sixth stage of jhāna of ‘infinite consciousness’ and the experience of ‘thereness-as-such’ as presented by Fasching. I will argue that this case study is paradigmatic as it expresses the extremes implications of the meditational knowledge by acquaintance theory. Moreover, the relationship between subjectivity and consciousness in meditation will be discussed, highlighting the tension between meditation and classical phenomenology in relation to consciousness.

L'obiettivo di questa tesi è esplorare la relazione tra gli stili di meditazione buddhista vipassanā e samatha e la conoscenza che essi forniscono. Le pratiche meditative, infatti, sono spesso considerate correlate al raggiungimento di una qualche forma di gnosi o conoscenza spirituale. Dopo una breve introduzione degli aspetti soteriologici fondamentali di queste pratiche, verranno analizzate le implicazioni epistemiche di tali affermazioni, con particolare attenzione al tipo di conoscenza che si presuppone e si acquisisce attraverso la meditazione. Nel primo capitolo verrà esaminata la natura delle meditazioni buddhiste vipassanā e samatha. Saranno inoltre discussi vari tipi di conoscenza sui generis, come la conoscenza proposizionale e la conoscenza diretta (knowledge by acquaintance), per comprendere il loro rapporto con la meditazione. Il secondo capitolo esplorerà la relazione tra le suddette pratiche meditative e la conoscenza implicata nella pratica stessa. Si avanzerà l'idea per cui le pratiche meditative implichino la conoscenza proposizionale in termini di imperativi, necessari per impartire ordini e istruzioni, configurandosi quindi come precondizioni per la pratica. Inoltre, si sosterrà che la conoscenza introspettiva diretta (introspective knowledge by acquaintance) sia necessaria per riconoscere gli eventi mentali e corporei rilevanti con cui il soggetto si relaziona durante la pratica. Per inverso, si argomenterà che le pratiche meditative producano conoscenza diretta degli stati mentali consapevoli e degli stati mentali meta-consapevoli, a seconda della fase dell'esercizio meditativo. La relazione tra introspezione e meditazione verrà approfondita per evidenziare la struttura cognitiva unica coinvolta nei suddetti stili meditativi. Nel terzo capitolo verrà presentato il caso studio del sesto stadio di jhāna, relativo alla "coscienza infinita" e all'esperienza dell'"esserci in sè", come descritto da Fasching. Si sosterrà che questo caso sia paradigmatico, poiché rappresentante le implicazioni estreme della teoria della conoscenza diretta nella meditazione. Infine, verrà discussa la relazione tra soggettività e coscienza nella meditazione, mettendo in evidenza una tensione significativa tra meditazione e fenomenologia classica in relazione alla coscienza.

La conoscenza diretta nella meditazione

BRONZOLO, EDOARDO
2023/2024

Abstract

L'obiettivo di questa tesi è esplorare la relazione tra gli stili di meditazione buddhista vipassanā e samatha e la conoscenza che essi forniscono. Le pratiche meditative, infatti, sono spesso considerate correlate al raggiungimento di una qualche forma di gnosi o conoscenza spirituale. Dopo una breve introduzione degli aspetti soteriologici fondamentali di queste pratiche, verranno analizzate le implicazioni epistemiche di tali affermazioni, con particolare attenzione al tipo di conoscenza che si presuppone e si acquisisce attraverso la meditazione. Nel primo capitolo verrà esaminata la natura delle meditazioni buddhiste vipassanā e samatha. Saranno inoltre discussi vari tipi di conoscenza sui generis, come la conoscenza proposizionale e la conoscenza diretta (knowledge by acquaintance), per comprendere il loro rapporto con la meditazione. Il secondo capitolo esplorerà la relazione tra le suddette pratiche meditative e la conoscenza implicata nella pratica stessa. Si avanzerà l'idea per cui le pratiche meditative implichino la conoscenza proposizionale in termini di imperativi, necessari per impartire ordini e istruzioni, configurandosi quindi come precondizioni per la pratica. Inoltre, si sosterrà che la conoscenza introspettiva diretta (introspective knowledge by acquaintance) sia necessaria per riconoscere gli eventi mentali e corporei rilevanti con cui il soggetto si relaziona durante la pratica. Per inverso, si argomenterà che le pratiche meditative producano conoscenza diretta degli stati mentali consapevoli e degli stati mentali meta-consapevoli, a seconda della fase dell'esercizio meditativo. La relazione tra introspezione e meditazione verrà approfondita per evidenziare la struttura cognitiva unica coinvolta nei suddetti stili meditativi. Nel terzo capitolo verrà presentato il caso studio del sesto stadio di jhāna, relativo alla "coscienza infinita" e all'esperienza dell'"esserci in sè", come descritto da Fasching. Si sosterrà che questo caso sia paradigmatico, poiché rappresentante le implicazioni estreme della teoria della conoscenza diretta nella meditazione. Infine, verrà discussa la relazione tra soggettività e coscienza nella meditazione, mettendo in evidenza una tensione significativa tra meditazione e fenomenologia classica in relazione alla coscienza.
Meditational knowledge by acquaintance
The aim of this thesis is to explore the relationship between vipassanā and samatha styles of Buddhist meditation and the knowledge they provide. Meditational practices, for instance, are often considered related to achieving some form of gnosis or spiritual knowledge. After briefly introducing the key soteriological aspects of these practices, I will investigate the epistemic implications of such claims, specifically the kind of knowledge one presupposes and acquires through meditation. In the first chapter, I will introduce and briefly examine the nature of Buddhist vipassanā and samatha meditations. Additionally, different sui generis kinds of knowledge, such as propositional knowledge and knowledge by acquaintance, will be discussed to understand how they relate to meditation. In the second chapter, I will examine the relationship between the aforementioned meditational practices and the knowledge involved in the practice itself. The core idea is that meditational practices involve propositional knowledge in terms of imperatives, necessary for imparting orders and instructions, thus being preconditions for the practice. Furthermore, introspective knowledge by acquaintance is required to know the relevant mental and bodily events to which a subject relates in a particular way. Conversely, meditational practices produce knowledge by acquaintance of aware mental states and of meta-aware mental states, depending on the stage of the practice. I will further elaborate on the relationship between introspection and meditation to highlight the unique cognitive structure involved in vipassan¯a and samatha meditations. In the third chapter, I will present the case study of the sixth stage of jhāna of ‘infinite consciousness’ and the experience of ‘thereness-as-such’ as presented by Fasching. I will argue that this case study is paradigmatic as it expresses the extremes implications of the meditational knowledge by acquaintance theory. Moreover, the relationship between subjectivity and consciousness in meditation will be discussed, highlighting the tension between meditation and classical phenomenology in relation to consciousness.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/5189