La presente tesi di laurea magistrale si propone di analizzare le forme di reti agroalimentari alternative di consumo di cibo, con riferimento alla redditività dei canali non convenzionali e agli aspetti motivazionali e personali alla base della loro scelta da parte degli agricoltori. La letteratura scientifica fornisce diverse definizioni al fenomeno delle reti agroalimentari alternative (Alternative Food Networks - AFNs, nella dizione anglosassone). Gli AFNs fondano il loro carattere “alternativo” sulla base di diversi fattori, tra cui la relazione diretta produttore-consumatore, senza intermediari, il valore simbolico dei prodotti per i consumatori, legato al luogo di origine della produzione e alle modalità di scambio, e la prossimità fisica tra i processi di produzione e di consumo. Gli AFNs sono legati alla sostenibilità economica, oltre quella ambientale e sociale, per la maggiore libertà decisionale dei prezzi sui canali di vendita diretti e per la possibilità di essere combinati ai canali di vendita convenzionali. D'altra parte, le attività di distribuzione hanno anche maggiori costi a carico dei produttori. Quindi, non sempre questi canali sono più efficienti di quelli convenzionali dal punto di vista della redditività. Risulta che nella scelta di questi canali, accanto agli aspetti monetari, giochino un ruolo determinante anche aspetti motivazionali e soggettivi di natura non monetaria. Alla luce del quadro teorico sopracitato, l'analisi empirica è stata rivolta all'approfondimento degli aspetti di redditività e motivazionali relativi all'adozione dei canali di vendita alternativi. L'approccio metodologico utilizzato è stato basato sull'analisi di casi di studio, rappresentati da tre aziende frutticole in Provincia di Torino, che praticassero entrambi i canali di vendita, convenzionali e alternativi, al fine di comparare costi e ricavi dei due segmenti distributivi. Durante le interviste in profondità agli agricoltori è stato somministrato un questionario, in cui la prima parte volta all'acquisizione dei dati relativi a quattro voci di costo evidenziate (manodopera, fabbricati, mezzi e packaging), relative alle operazioni di raccolta, stoccaggio e vendita dei prodotti. La seconda parte invece descriveva gli aspetti motivazionali e personali alla base della scelta dell'utilizzo dei canali alternativi. I risultati della parte economica parte evidenziano come sia efficiente e performante integrare i canali di convenzionali con quelli alternativi, valorizzando il prodotto, fidelizzando la clientela e riducendo la vulnerabilità aziendale dovuta alle fluttuazioni di mercato e alla variazione dei prezzi, tipica delle aziende che si affidano solo alla vendita tramite intermediari. L'analisi della parte motivazionale fanno emergere che, se da un lato i canali alternativi determinano maggiori costi distributivi, derivanti dalla necessità di nuovi investimenti e dalla maggior necessità di lavoro, sia per le operazioni di vendita che per l'adeguamento dei sistemi produttivi, dall'alta emergono determinanti di carattere extra-economico alla base delle decisioni. Tra questi, i valori sociali e culturali associati all'utilizzo delle reti alternative, la qualità dei prodotti, la libertà di utilizzare pratiche agricole poco impattanti e la gratificazione che ne deriva. Gli aspetti motivazionali che guidano le scelte degli agricoltori hanno un valore estremamente significativo, talvolta anche maggiore dell'aspetto puramente monetario.
Redditività e aspetti motivazionali della scelta di canali di distribuzione alternativi nelle aziende frutticole.
TONIN, CHIARA
2018/2019
Abstract
La presente tesi di laurea magistrale si propone di analizzare le forme di reti agroalimentari alternative di consumo di cibo, con riferimento alla redditività dei canali non convenzionali e agli aspetti motivazionali e personali alla base della loro scelta da parte degli agricoltori. La letteratura scientifica fornisce diverse definizioni al fenomeno delle reti agroalimentari alternative (Alternative Food Networks - AFNs, nella dizione anglosassone). Gli AFNs fondano il loro carattere “alternativo” sulla base di diversi fattori, tra cui la relazione diretta produttore-consumatore, senza intermediari, il valore simbolico dei prodotti per i consumatori, legato al luogo di origine della produzione e alle modalità di scambio, e la prossimità fisica tra i processi di produzione e di consumo. Gli AFNs sono legati alla sostenibilità economica, oltre quella ambientale e sociale, per la maggiore libertà decisionale dei prezzi sui canali di vendita diretti e per la possibilità di essere combinati ai canali di vendita convenzionali. D'altra parte, le attività di distribuzione hanno anche maggiori costi a carico dei produttori. Quindi, non sempre questi canali sono più efficienti di quelli convenzionali dal punto di vista della redditività. Risulta che nella scelta di questi canali, accanto agli aspetti monetari, giochino un ruolo determinante anche aspetti motivazionali e soggettivi di natura non monetaria. Alla luce del quadro teorico sopracitato, l'analisi empirica è stata rivolta all'approfondimento degli aspetti di redditività e motivazionali relativi all'adozione dei canali di vendita alternativi. L'approccio metodologico utilizzato è stato basato sull'analisi di casi di studio, rappresentati da tre aziende frutticole in Provincia di Torino, che praticassero entrambi i canali di vendita, convenzionali e alternativi, al fine di comparare costi e ricavi dei due segmenti distributivi. Durante le interviste in profondità agli agricoltori è stato somministrato un questionario, in cui la prima parte volta all'acquisizione dei dati relativi a quattro voci di costo evidenziate (manodopera, fabbricati, mezzi e packaging), relative alle operazioni di raccolta, stoccaggio e vendita dei prodotti. La seconda parte invece descriveva gli aspetti motivazionali e personali alla base della scelta dell'utilizzo dei canali alternativi. I risultati della parte economica parte evidenziano come sia efficiente e performante integrare i canali di convenzionali con quelli alternativi, valorizzando il prodotto, fidelizzando la clientela e riducendo la vulnerabilità aziendale dovuta alle fluttuazioni di mercato e alla variazione dei prezzi, tipica delle aziende che si affidano solo alla vendita tramite intermediari. L'analisi della parte motivazionale fanno emergere che, se da un lato i canali alternativi determinano maggiori costi distributivi, derivanti dalla necessità di nuovi investimenti e dalla maggior necessità di lavoro, sia per le operazioni di vendita che per l'adeguamento dei sistemi produttivi, dall'alta emergono determinanti di carattere extra-economico alla base delle decisioni. Tra questi, i valori sociali e culturali associati all'utilizzo delle reti alternative, la qualità dei prodotti, la libertà di utilizzare pratiche agricole poco impattanti e la gratificazione che ne deriva. Gli aspetti motivazionali che guidano le scelte degli agricoltori hanno un valore estremamente significativo, talvolta anche maggiore dell'aspetto puramente monetario.File | Dimensione | Formato | |
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