Il lavoro di questa tesi si inserisce in un progetto pluriennale di monitoraggio dell'arvicola delle nevi Chionomys nivalis (Martins,1842), individuata come potenziale indicatore dei cambiamenti climatici che interessano gli ambienti nivali all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Dall'anno 2018 è stata effettuata un'estensione della ricerca al fine ottenere un quadro più completo dello status della popolazione di arvicola delle nevi nel sito indagato, nonché della sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici, volto al riscontro della prevalenza delle diverse forme parassitiche e della stima della presenza di potenziali forme infettive. L'area di studio prescelta per il presente studio è situata a quota 2700 m, nel comune di Cogne. Utilizzando 50 trappole pieghevoli in alluminio di tipo Sherman, collocate in anfratti delle rocce, sono state realizzate due sessioni di cattura di arvicole delle nevi. Ciascun individuo catturato è stato pesato, identificato in termini di sesso ed età, marcato con il taglio del pelo raso e sono stati raccolti gli ectoparassiti eventualmente presenti, conservandoli all'interno di provette Eppendorf per le successive analisi. Per la valutazione dello stato sanitario della popolazione sono state anche raccolte le feci all'interno di ciascuna trappola. Le analisi di laboratorio sono state effettuate presso ¿L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna¿. Analizzando i dati delle catture sono state estrapolate diverse informazioni: le occasioni di attivazione e inattivazione di ciascuna trappola; le condizioni metereologiche in ciascuna occasione di cattura; il numero di adulti e giovani catturati; il numero di femmine e maschi catturati; il numero di arvicole riproduttive e non riproduttive; il numero di individui adulti marcati e le combinazioni utilizzate per la marcatura; il numero di arvicole decedute; il peso medio di tutte le arvicole, delle femmine, dei maschi, dei giovani e degli adulti; la sex ratio; il rapporto tra giovani e adulti; il capture rate. Le analisi quali-quantitative delle feci, mediante camera di McMaster, sono risultate negative. Dalle analisi degli ectoparassiti ed endoparassiti è emersa la presenza di due specie appartenenti all'Ordine Acarina: Haemogamasus ambulans (Thorell, 1872) e Laelaps hilaris (Koch, 1836). I risultati ottenuti sono stati confrontati con i dati acquisiti negli anni precedenti e con la letteratura scientifica. La comparazione con dati parassitologici di anni precedenti, nella medesima area di studio, è stata impossibile data l'assenza di informazioni ma è stato possibile effettuare un confronto con la letteratura scientifica, anche se lo studio più recente risale al 1988. Questi parassiti erano stati segnalati per la specie in questione, anche se privi di informazioni quantitative sulla loro prevalenza. Il proseguimento di questo studio, nel corso degli anni, potrebbe permettere di valutare variazioni legate a cambiamenti climatici, a causa dei quali le popolazioni potrebbero anche divenire più suscettibili alle diverse malattie. Per capire come eventuali modificazioni dell'ambiente possano riflettersi in reazioni della popolazione dal punto di vista sanitario, e come possano cambiare le comunità parassitologiche in funzione del cambiamento ambientale, diventa infatti indispensabile portare avanti un monitoraggio a lungo termine sia delle popolazioni degli ospiti, sia dei loro parassiti.

L'arvicola delle nevi (Chionomys nivalis) in un sito campione nel Parco Nazionale del Gran Paradiso: analisi dei parametri individuali e dati parassitologici

LECIS, VANESSA
2017/2018

Abstract

Il lavoro di questa tesi si inserisce in un progetto pluriennale di monitoraggio dell'arvicola delle nevi Chionomys nivalis (Martins,1842), individuata come potenziale indicatore dei cambiamenti climatici che interessano gli ambienti nivali all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Dall'anno 2018 è stata effettuata un'estensione della ricerca al fine ottenere un quadro più completo dello status della popolazione di arvicola delle nevi nel sito indagato, nonché della sua vulnerabilità ai cambiamenti climatici, volto al riscontro della prevalenza delle diverse forme parassitiche e della stima della presenza di potenziali forme infettive. L'area di studio prescelta per il presente studio è situata a quota 2700 m, nel comune di Cogne. Utilizzando 50 trappole pieghevoli in alluminio di tipo Sherman, collocate in anfratti delle rocce, sono state realizzate due sessioni di cattura di arvicole delle nevi. Ciascun individuo catturato è stato pesato, identificato in termini di sesso ed età, marcato con il taglio del pelo raso e sono stati raccolti gli ectoparassiti eventualmente presenti, conservandoli all'interno di provette Eppendorf per le successive analisi. Per la valutazione dello stato sanitario della popolazione sono state anche raccolte le feci all'interno di ciascuna trappola. Le analisi di laboratorio sono state effettuate presso ¿L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna¿. Analizzando i dati delle catture sono state estrapolate diverse informazioni: le occasioni di attivazione e inattivazione di ciascuna trappola; le condizioni metereologiche in ciascuna occasione di cattura; il numero di adulti e giovani catturati; il numero di femmine e maschi catturati; il numero di arvicole riproduttive e non riproduttive; il numero di individui adulti marcati e le combinazioni utilizzate per la marcatura; il numero di arvicole decedute; il peso medio di tutte le arvicole, delle femmine, dei maschi, dei giovani e degli adulti; la sex ratio; il rapporto tra giovani e adulti; il capture rate. Le analisi quali-quantitative delle feci, mediante camera di McMaster, sono risultate negative. Dalle analisi degli ectoparassiti ed endoparassiti è emersa la presenza di due specie appartenenti all'Ordine Acarina: Haemogamasus ambulans (Thorell, 1872) e Laelaps hilaris (Koch, 1836). I risultati ottenuti sono stati confrontati con i dati acquisiti negli anni precedenti e con la letteratura scientifica. La comparazione con dati parassitologici di anni precedenti, nella medesima area di studio, è stata impossibile data l'assenza di informazioni ma è stato possibile effettuare un confronto con la letteratura scientifica, anche se lo studio più recente risale al 1988. Questi parassiti erano stati segnalati per la specie in questione, anche se privi di informazioni quantitative sulla loro prevalenza. Il proseguimento di questo studio, nel corso degli anni, potrebbe permettere di valutare variazioni legate a cambiamenti climatici, a causa dei quali le popolazioni potrebbero anche divenire più suscettibili alle diverse malattie. Per capire come eventuali modificazioni dell'ambiente possano riflettersi in reazioni della popolazione dal punto di vista sanitario, e come possano cambiare le comunità parassitologiche in funzione del cambiamento ambientale, diventa infatti indispensabile portare avanti un monitoraggio a lungo termine sia delle popolazioni degli ospiti, sia dei loro parassiti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/51582