In seguito all'eruzione del Vesuvio del 472 d.C., una serie di eventi di lahar ha interessato le pianure comprese tra le pendici del vulcano e i rilievi appenninici. I depositi prodotti sono stati campionati in località Nola e Acerra, e sottoposti a misure magnetiche: - Anisotropia della suscettività magnetica (AMS), per valutare il fabric magnetico e determinare la direzione dei flussi e la loro provenienza, se appenninica o vulcanica; - Analisi della magnetizzazione rimanente termica (TRM), per ricavare la temperatura di deposizione, e verificare se i flussi in questione fossero caldi o freddi; - Analisi della magnetizzazione rimanente caratteristica (ChRM), per datare gli eventi e verificare la loro contemporaneità o meno con l'eruzione; - Acquisizione della magnetizzazione rimanente isoterma (IRM), per ricavare informazioni sulla mineralogia magnetica. I dati ottenuti hanno mostrato che i depositi campionati sono stati prodotti da due eventi distinti che si sono propagati con direzioni di flusso NW-SE a Nola e NE-SW ad Acerra e, quindi, non risultano direttamente provenienti dal cono vulcanico. Entrambi i flussi erano freddi al momento della deposizione. Dal confronto della direzione della ChRM con le curve di variazione paleo-secolare, l'evento di Nola risulta essere sin-eruttivo o immediatamente successivo all'eruzione, mentre quello di Acerra post-eruttivo. L'acquisizione della IRM ha inoltre mostrato che la magnetite è, in entrambi i casi, il minerale magnetico dominante.
I lahar sin e post eruttivi dell'eruzione del 472 d.C. (Pollena) del Somma-Vesuvio: misure magnetiche sui depositi di Nola e Acerra
BURI, SARA
2018/2019
Abstract
In seguito all'eruzione del Vesuvio del 472 d.C., una serie di eventi di lahar ha interessato le pianure comprese tra le pendici del vulcano e i rilievi appenninici. I depositi prodotti sono stati campionati in località Nola e Acerra, e sottoposti a misure magnetiche: - Anisotropia della suscettività magnetica (AMS), per valutare il fabric magnetico e determinare la direzione dei flussi e la loro provenienza, se appenninica o vulcanica; - Analisi della magnetizzazione rimanente termica (TRM), per ricavare la temperatura di deposizione, e verificare se i flussi in questione fossero caldi o freddi; - Analisi della magnetizzazione rimanente caratteristica (ChRM), per datare gli eventi e verificare la loro contemporaneità o meno con l'eruzione; - Acquisizione della magnetizzazione rimanente isoterma (IRM), per ricavare informazioni sulla mineralogia magnetica. I dati ottenuti hanno mostrato che i depositi campionati sono stati prodotti da due eventi distinti che si sono propagati con direzioni di flusso NW-SE a Nola e NE-SW ad Acerra e, quindi, non risultano direttamente provenienti dal cono vulcanico. Entrambi i flussi erano freddi al momento della deposizione. Dal confronto della direzione della ChRM con le curve di variazione paleo-secolare, l'evento di Nola risulta essere sin-eruttivo o immediatamente successivo all'eruzione, mentre quello di Acerra post-eruttivo. L'acquisizione della IRM ha inoltre mostrato che la magnetite è, in entrambi i casi, il minerale magnetico dominante.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/51561