L’adozione del Next Generation EU, approvato dalle conclusioni del Consiglio europeo del 21 luglio 2020, ha predisposto un bilancio totale di 750 miliardi di euro per mitigare gli impatti economici subiti dai Paesi a seguito della pandemia Covid-19 e l’Italia ha costituito il principale beneficiario di tali risorse. Il presente elaborato si è posto l’obiettivo di paragonare le politiche che furono implementate dai governi per mitigare gli effetti della crisi del debito sovrano alle modalità di risposta impiegate per contrastare la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Nel fare ciò, si è pensato di evidenziare il modo in cui il pacchetto di aiuti ha condizionato i contesti geografici, utilizzando le prospettive dei diversi livelli territoriali: quella europea, quella nazionale e quella regionale del Mezzogiorno italiano. Infine, la ricerca si è riproposta di mettere in evidenza un ultimo livello geografico, approfondendo due studi di caso che forniscono riflessioni interessanti sugli impatti degli interventi finanziati dal NGEU in due comuni del Sud Italia. Il Next Generation EU ha consentito di raddoppiare l’intero quadro finanziario dell’Unione Europea per il periodo 2021-2027 e ha permesso di allentare il legame tra condizionalità e austerità a cui si era ricorso per fronteggiare la crisi del debito sovrano durante i primi anni Duemila, vincolando le risorse principalmente all’attuazione e al raggiungimento di determinati obiettivi e di precise riforme stabilite in accordo con la Commissione europea. Per il caso italiano, tali riforme e investimenti sono stati delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli interventi finanziati dal PNRR rappresentano un potenziale trasformativo per il territorio italiano, ma sembra che i tempi di realizzazione previsti per la conclusione dei progetti faticheranno ad essere rispettati. Infatti, la realizzazione operativa degli interventi è stata affidata, in base alle rispettive competenze, alle Amministrazioni centrali, alle Regioni e agli Enti locali, senza tener conto delle debolezze strutturali che da tempo logorano le pubbliche amministrazioni italiane, specialmente quelle del Mezzogiorno italiano. I due casi studio che offre il presente elaborato forniscono un’analisi qualitativa che indaga i principali limiti e criticità che stanno riscontrando gli enti locali del Sud del Paese nell’attuazione dei progetti, presentando nello specifico una lettura comparata di due studi di caso, quello dei Comuni di Bari e Potenza. Dalle interviste di alcuni testimoni privilegiati è stato segnalato che le principali problematiche che le amministrazioni prese in esame stanno affrontando sono causate dalla ridotta disponibilità di capitale umano, dagli stretti tempi di realizzazione degli interventi concessi dal piano e da un disallineamento tra poteri locali e poteri centrali, sia in termini di discordanza tra i diversi interessi perseguiti, sia in termini di mancato dialogo tra governo centrale ed enti locali. Infine, è emerso come sia importante disporre di un’attività di panificazione e progettazione strategica che produca nel tempo delle progettualità cantierabili, in modo da permettere al territorio di sfruttare appieno le eventuali finestre d’opportunità che possono presentarsi improvvisamente, proprio come quella offerta dal PNRR.
L'efficacia della risposta dell'UE alla crisi pandemica. Il caso del PNRR italiano.
PISCITELLI, SHARON
2022/2023
Abstract
L’adozione del Next Generation EU, approvato dalle conclusioni del Consiglio europeo del 21 luglio 2020, ha predisposto un bilancio totale di 750 miliardi di euro per mitigare gli impatti economici subiti dai Paesi a seguito della pandemia Covid-19 e l’Italia ha costituito il principale beneficiario di tali risorse. Il presente elaborato si è posto l’obiettivo di paragonare le politiche che furono implementate dai governi per mitigare gli effetti della crisi del debito sovrano alle modalità di risposta impiegate per contrastare la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Nel fare ciò, si è pensato di evidenziare il modo in cui il pacchetto di aiuti ha condizionato i contesti geografici, utilizzando le prospettive dei diversi livelli territoriali: quella europea, quella nazionale e quella regionale del Mezzogiorno italiano. Infine, la ricerca si è riproposta di mettere in evidenza un ultimo livello geografico, approfondendo due studi di caso che forniscono riflessioni interessanti sugli impatti degli interventi finanziati dal NGEU in due comuni del Sud Italia. Il Next Generation EU ha consentito di raddoppiare l’intero quadro finanziario dell’Unione Europea per il periodo 2021-2027 e ha permesso di allentare il legame tra condizionalità e austerità a cui si era ricorso per fronteggiare la crisi del debito sovrano durante i primi anni Duemila, vincolando le risorse principalmente all’attuazione e al raggiungimento di determinati obiettivi e di precise riforme stabilite in accordo con la Commissione europea. Per il caso italiano, tali riforme e investimenti sono stati delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli interventi finanziati dal PNRR rappresentano un potenziale trasformativo per il territorio italiano, ma sembra che i tempi di realizzazione previsti per la conclusione dei progetti faticheranno ad essere rispettati. Infatti, la realizzazione operativa degli interventi è stata affidata, in base alle rispettive competenze, alle Amministrazioni centrali, alle Regioni e agli Enti locali, senza tener conto delle debolezze strutturali che da tempo logorano le pubbliche amministrazioni italiane, specialmente quelle del Mezzogiorno italiano. I due casi studio che offre il presente elaborato forniscono un’analisi qualitativa che indaga i principali limiti e criticità che stanno riscontrando gli enti locali del Sud del Paese nell’attuazione dei progetti, presentando nello specifico una lettura comparata di due studi di caso, quello dei Comuni di Bari e Potenza. Dalle interviste di alcuni testimoni privilegiati è stato segnalato che le principali problematiche che le amministrazioni prese in esame stanno affrontando sono causate dalla ridotta disponibilità di capitale umano, dagli stretti tempi di realizzazione degli interventi concessi dal piano e da un disallineamento tra poteri locali e poteri centrali, sia in termini di discordanza tra i diversi interessi perseguiti, sia in termini di mancato dialogo tra governo centrale ed enti locali. Infine, è emerso come sia importante disporre di un’attività di panificazione e progettazione strategica che produca nel tempo delle progettualità cantierabili, in modo da permettere al territorio di sfruttare appieno le eventuali finestre d’opportunità che possono presentarsi improvvisamente, proprio come quella offerta dal PNRR.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/51543