Oltre all’effetto diretto sui bocciati, la politica della bocciatura può avere, per il solo fatto di esistere, anche un effetto indiretto su tutti gli altri studenti. Con la presente tesi si vuole studiare questo secondo aspetto, e in particolare l’effetto (indiretto) dell’esistenza della bocciatura sulle performance scolastiche. A tale scopo si utilizzano dati amministrativi relativi a studenti promossi al primo anno di scuola superiore nel Nord d’Italia. In un setting ideale si vorrebbero confrontare studenti in un mondo in cui esiste la bocciatura con studenti paragonabili in un mondo in cui questa politica non esiste. Poiché tale confronto sarebbe praticabile solo in presenza di cambiamenti in politiche dell’istruzione, la strategia di analisi è quella di sfruttare la variabilità nella “severità” delle scuole (intesa come propensione a bocciare al netto delle caratteristiche osservabili) e confrontare studenti in scuole più severe con altri paragonabili che si trovano in scuole meno severe. Essendo inosservabile, la severità di scuola viene stimata come effetto random in un modello Multilevel Logit per la probabilità di essere bocciati. Ottenuta la sua stima, il modello di riferimento è una regressione lineare in cui l’outcome è dato dalle performance scolastiche dei promossi e l’esplicativa di principale interesse è la severità di scuola stimata. Per ottenere una stima della severità affidabile nonché risultati dal modello validi è necessario assumere che gli studenti non scelgano la scuola sulla base della severità, altrimenti questa sarebbe una variabile endogena. La tesi presenta alcune ragioni per reputare, in prima battuta, ragionevole tale ipotesi e pertanto la si effettuata nella prima parte delle analisi. I risultati trovati mostrano che, in generale, la severità non ha effetto sulle performance scolastiche dei promossi, soprattutto se ci si restringe ai promossi “a bassissimo rischio di bocciatura” che assicurano confronti tra studenti più validi. L’unica eccezione è rappresentata dai licei non tradizionali che, presentandosi come casi particolari, sono sottoposti ad alcune analisi di approfondimento. Nella seconda parte delle analisi si mette in discussione l’ipotesi fatta e si propone di utilizzare il metodo a Variabili Strumentali per trattare il caso in cui la severità sia una variabile endogena. La tesi propone come strumento la porzione di cambi effettuati in ogni scuola dagli studenti promossi che si trovano una classe avanti rispetto alle unità di analisi e porta argomentazioni per sostenere la validità di questo strumento. Tuttavia, dalle analisi svolte, questo strumento risulta debole per l’applicazione di interesse. Pertanto, si suggerisce come possibile sviluppo futuro di questo lavoro l’utilizzo di metodi a Variabili Strumentali avanzati.
Propensione a bocciare nelle scuole superiori e performance scolastiche degli studenti. Le scuole "severe" in Italia ottengono risultati migliori?
VALPREDA, BENEDETTA
2022/2023
Abstract
Oltre all’effetto diretto sui bocciati, la politica della bocciatura può avere, per il solo fatto di esistere, anche un effetto indiretto su tutti gli altri studenti. Con la presente tesi si vuole studiare questo secondo aspetto, e in particolare l’effetto (indiretto) dell’esistenza della bocciatura sulle performance scolastiche. A tale scopo si utilizzano dati amministrativi relativi a studenti promossi al primo anno di scuola superiore nel Nord d’Italia. In un setting ideale si vorrebbero confrontare studenti in un mondo in cui esiste la bocciatura con studenti paragonabili in un mondo in cui questa politica non esiste. Poiché tale confronto sarebbe praticabile solo in presenza di cambiamenti in politiche dell’istruzione, la strategia di analisi è quella di sfruttare la variabilità nella “severità” delle scuole (intesa come propensione a bocciare al netto delle caratteristiche osservabili) e confrontare studenti in scuole più severe con altri paragonabili che si trovano in scuole meno severe. Essendo inosservabile, la severità di scuola viene stimata come effetto random in un modello Multilevel Logit per la probabilità di essere bocciati. Ottenuta la sua stima, il modello di riferimento è una regressione lineare in cui l’outcome è dato dalle performance scolastiche dei promossi e l’esplicativa di principale interesse è la severità di scuola stimata. Per ottenere una stima della severità affidabile nonché risultati dal modello validi è necessario assumere che gli studenti non scelgano la scuola sulla base della severità, altrimenti questa sarebbe una variabile endogena. La tesi presenta alcune ragioni per reputare, in prima battuta, ragionevole tale ipotesi e pertanto la si effettuata nella prima parte delle analisi. I risultati trovati mostrano che, in generale, la severità non ha effetto sulle performance scolastiche dei promossi, soprattutto se ci si restringe ai promossi “a bassissimo rischio di bocciatura” che assicurano confronti tra studenti più validi. L’unica eccezione è rappresentata dai licei non tradizionali che, presentandosi come casi particolari, sono sottoposti ad alcune analisi di approfondimento. Nella seconda parte delle analisi si mette in discussione l’ipotesi fatta e si propone di utilizzare il metodo a Variabili Strumentali per trattare il caso in cui la severità sia una variabile endogena. La tesi propone come strumento la porzione di cambi effettuati in ogni scuola dagli studenti promossi che si trovano una classe avanti rispetto alle unità di analisi e porta argomentazioni per sostenere la validità di questo strumento. Tuttavia, dalle analisi svolte, questo strumento risulta debole per l’applicazione di interesse. Pertanto, si suggerisce come possibile sviluppo futuro di questo lavoro l’utilizzo di metodi a Variabili Strumentali avanzati.File | Dimensione | Formato | |
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