L’Asia centrale, composta dai cinque -stan (Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan), è considerata da molti studiosi di geopolitica come il centro del mondo, infatti, chi comanda in Asia centrale, controllerebbe il mondo. Per questo nella mia tesi ho deciso di analizzare dal punto di vista storico e geopolitico questi territori al fine di comprendere possibili avvenimenti e sviluppi futuri nonostante sia molto difficile fare previsioni a lungo termine in merito. Da sempre l’Asia centrale è stata territorio di invasioni e dominazioni straniere, soprattutto a causa della tradizione nomade dei popoli nativi di quest’area; tra i più celebri imperi e condottieri che sono passati in queste terre ci sono Alessandro Magno, Ciro il Grande e Tamerlano. Nel ‘900 la regione è stata inglobata al centro di uno dei più vasti Stati dell’epoca moderna: l’URSS. Il periodo sovietico si caratterizza per il solo grande obiettivo di incontrollata crescita economica, per il bene dell’Unione, che ha gravato moltissimo sui popoli centroasiatici, devastando culturalmente ed ecologicamente le diversità della regione. Il periodo contemporaneo di indipendenza è contraddistinto dalla leadership di bizzarri autocrati corrotti che hanno contatti con il mondo esterno nell’interesse di migliorare la propria condizione e quella dall’establishment locale. Dal punto di vista geopolitico internazionale, l’Asia centrale come macroregione geopolitica si trova al centro dell’interesse della politica estera di quasi tutte le potenze mondiali; a partire dagli USA, i quali, dopo l’invasione dell’Afghanistan del 2001, esercitano il loro soft power sui paesi centroasiatici per ottenere basi militari e collaborazione logistica; per seguire con la Federazione Russa che è legata da accordi di intesa con tutte le ex-Repubbliche, esercitando una pesante e incombente influenza sulla politica interna dei paesi dello spazio post sovietico, con l’obiettivo di rafforzare ed estendere il regime moscovita di Putin; anche la Cina, grande potenza emergente, è fortemente interessata alla sicurezza e stabilità dell’area che crocevia delle connessioni e interscambi lungo il progetto della Nuova Via della Seta. In conclusione si può affermare che il futuro dell’area è strettamente legato a quello degli idrocarburi, dei gas, dei minerali ma anche dell’acqua che è il bene meno facilmente reperibile nel sottosuolo della steppa. Gli -stan dell’Asia centrale, quindi, potrebbero giocare un ruolo geostrategico fondamentale per la politica internazionale, visto il grande coinvolgimento globale e l’eccezionale presenza di materie prime, o potrebbero ricadere nell’oscurità della storia.
Analisi storica e geopolitica degli -stan dell’Asia centrale
SICARI, DAVIDE
2021/2022
Abstract
L’Asia centrale, composta dai cinque -stan (Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan e Turkmenistan), è considerata da molti studiosi di geopolitica come il centro del mondo, infatti, chi comanda in Asia centrale, controllerebbe il mondo. Per questo nella mia tesi ho deciso di analizzare dal punto di vista storico e geopolitico questi territori al fine di comprendere possibili avvenimenti e sviluppi futuri nonostante sia molto difficile fare previsioni a lungo termine in merito. Da sempre l’Asia centrale è stata territorio di invasioni e dominazioni straniere, soprattutto a causa della tradizione nomade dei popoli nativi di quest’area; tra i più celebri imperi e condottieri che sono passati in queste terre ci sono Alessandro Magno, Ciro il Grande e Tamerlano. Nel ‘900 la regione è stata inglobata al centro di uno dei più vasti Stati dell’epoca moderna: l’URSS. Il periodo sovietico si caratterizza per il solo grande obiettivo di incontrollata crescita economica, per il bene dell’Unione, che ha gravato moltissimo sui popoli centroasiatici, devastando culturalmente ed ecologicamente le diversità della regione. Il periodo contemporaneo di indipendenza è contraddistinto dalla leadership di bizzarri autocrati corrotti che hanno contatti con il mondo esterno nell’interesse di migliorare la propria condizione e quella dall’establishment locale. Dal punto di vista geopolitico internazionale, l’Asia centrale come macroregione geopolitica si trova al centro dell’interesse della politica estera di quasi tutte le potenze mondiali; a partire dagli USA, i quali, dopo l’invasione dell’Afghanistan del 2001, esercitano il loro soft power sui paesi centroasiatici per ottenere basi militari e collaborazione logistica; per seguire con la Federazione Russa che è legata da accordi di intesa con tutte le ex-Repubbliche, esercitando una pesante e incombente influenza sulla politica interna dei paesi dello spazio post sovietico, con l’obiettivo di rafforzare ed estendere il regime moscovita di Putin; anche la Cina, grande potenza emergente, è fortemente interessata alla sicurezza e stabilità dell’area che crocevia delle connessioni e interscambi lungo il progetto della Nuova Via della Seta. In conclusione si può affermare che il futuro dell’area è strettamente legato a quello degli idrocarburi, dei gas, dei minerali ma anche dell’acqua che è il bene meno facilmente reperibile nel sottosuolo della steppa. Gli -stan dell’Asia centrale, quindi, potrebbero giocare un ruolo geostrategico fondamentale per la politica internazionale, visto il grande coinvolgimento globale e l’eccezionale presenza di materie prime, o potrebbero ricadere nell’oscurità della storia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/51484